Notai dalla finestra una macchina grande che si addentrava nel bosco. Mi guardai alle spalle, il mostro dormiva e io non avevo altra scelta se volevo salvarmi.
Con le lacrime dell'agitazione che rigavano il mio viso, aprii la porta nel soggiorno e corsi fuori. Non pensavo in quel momento, non riflettevo; lui stava venendo e mi avrebbe presa.
Non importa quanti chilometri avessi fatto, quante strade avessi percorso, quante urla di disperazione avessi gridato; lui mi avrebbe trovato di nuovo. Io lo sapevo, ma ogni volta speravo e cercavo di scappare come se fosse l'unica ragione della mia vita – e lo era – nonostante tutto il male che subivo dopo.
Il mostro voleva che non lo chiamassi Harry, perchè non ero autorizzata. Il mostro era bello, pericoloso, armonioso; aveva dei capelli ricci e castani, un viso dai lineamenti non molto marcati, occhi verde speranza, labbra rosee e carnose e zigomi evidenti ogni volta che era si profilo. Era maledettamente bello ma dal primo momento in cui lo vidi non fu gentile nè paziente con me, mi prese e mi strappò via dalla mia famiglia ed è passato più di un anno da quel fatidico giorno. Avevo paura che mi uccidesse, ma mi ripetevo che era la cosa migliore morire, perchè non avrei più sofferto.
Per ciò quando vidi quella macchina andarsene alla vista delle mie urla insistenti e in cerca di aiuto, rividi la mia speranza cessare di esistere ancora e ancora.
"Signore mi aiuti!" Corsi freneticamente verso quella macchina, cercai di mettermi davanti, per fermarla, ma non potevo. Le mie energie erano poche e non mangiavo da giorni. Bevevo soltanto acqua e a volte lui mi dava del cibo, ma non sempre. Lui voleva il mio male.
Il signore mi guardò, gli occhi erano spalancati e spaventati proprio come quando il mostro mi aveva presa.
"Dove credi di andare, mia Evelyn?" Mi girai tremante, guardando i suoi occhi rossi, e piansi.
Poi il buio,
aspettando ciò che meritavo.
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Monster / Harry Styles
Fanfiction"Voglio sapere da cosa stai scappando." pronunciò quelle parole con una durezza macabra, così io abbassai il capo e risposi. "Da te."