Le strade sono piene di persone, bambini con i loro genitori che vanno all'asilo, ragazzi che si fanno i dispetti per i vicoli della città e anziani che stanno seduti sotto la luce del sole. Parcheggio la mia bici nel solito posto, un palo vicino al macellaio, non appena ho preso la cartella, mi metto a camminare guardando le pietroline perterra, quando un ragazzo mi urta la spalla e fa cadere la mia cartella in una pozzanghera. Infuriata gli dissi: "Ehi, ma ti sembra educato sporcare le cose degl'altri? Guarda come hai ridotto la mia cartella, era nuova di zecca e tu me l'hai rovinata". Lui, senza girarsi e guardarmi in faccia mi disse: " scusami...", e proseguii dritto. Lo guardo finché non sparisce nel vicolo dietro la chiesa, chi è mai quel tipo? Non mi sembra di averlo mai visto qui...la mia nuova cartella della Seven, tutta sporca di fango, se lo dovessi rivedere gli butto quel brutto cappello nel letame!
Ho preso il mio fazzoletto dalla tasca e ho fatto il possibile per ripulirla, senza successo. Per colpa di quella brutta persona, rischio di fare tardi! Corro verso la scuola e incontro la mia migliore amica Elena; siamo amiche da quando eravamo piccole, amo i suoi capelli neri come il carbone e i suoi occhi color nocciola, amo anche il suo carattere da bambina, tenera e gentile come un cucciolo.
Appena mi vede mi viene in contro e mi abbraccia con forza: "Iesabelle, che bello rivederti! Come stai? Sembrano passati secoli dall'ultima volta che ti ho vista, ti sono pure cresciuti i capelli..." poi si blocca, guarda la mia cartella e mi guarda stranita, gli dico tutto."C'è ne di gente maleducata al mondo, non è il primo che incontrerai di sicuro Iesabelle". Ha ragione, ne ho incontrati tanti nella vita, e non ho ancora finito purtroppo. A un certo punto Elena mi prende per un braccio e incomincia a saltare ridendo: " Iesabelle guarda, quel bel ragazzo laggiù! Spero che quest'anno riesco a trovarmi il ragazzo". La guardo con disprezzo: "Ti piace veramente lui? Ma cosa ti passa per la testa? "Non lo riconosci? È Thomas Fermi!" Elena si pietrifica e si gira verso di me con una faccia piena d'orrore: "Cosa? Quello è Thomas? Come ha fatto a diventare così carino? L'anno scorso sembrava simile a un secchio pieno di spazzatura..." semplicemente gli rispondo: "semplice, vorrà avere tutte le ragazze attorno. Sempre uguale". In quel preciso momento Thomas si gira verso di me e con una camminata che sembrava un gorilla pensionato mi viene davanti: " Ciao Iesabelle, come stai splendore?" A quelle parole mi stava salendo una rabbia pari a quella di un leone: "Splendore lo dici a una delle tue seguaci e non a me, comunque, stavo bene prima di vederti Tom".
Lui, con fare altezzoso e ignorante mi prende i fianchi e prova a stampare le sue labbra screpolate e blu sulle mie, ma Elena gli tira un calcio sul fianco e mi prende per mano: "Tom, stagli lontana! Non ci provare mai più con la mia migliore amica scimmione!". Non ho mai visto Elena così protettiva verso di me, sembrava un pomodoro in faccia: " Ti sembra il caso di fare queste scene da idiota al primo giorno di scuola? Vai dalle tue cagnoline laggiù e lasciala in pace!" Thomas, mezzo zoppo, guarda Elena con rabbia senza dire parola, poi guarda me con un'aria di sfida e dice con voce soffocata: "Ci si vede bellissima". A quelle parole mi veniva da togliermi una scarpa e lanciargliela su quella testa piena di idiozia, ma Elena mi ha calmata facendomi vedere una foto che aveva fatto quest'estate in Scozia, adoro i paesaggi montanari: "Grazie per avermi difesa, sembravi una tigre del bengala!" lei divenne rossa in volto e cercava di nascondersi dietro i suoi lunghi capelli neri: "Non mi sono mai sentita così, Tom è proprio uno stupido, come ho fatto a dire che fosse carino? Bleah, mi sale su la colazione..." La campanella suona e andiamo in classe, un buco quadrato e puzzolente, con pareti che cadevano a pezzi e un soffitto tutto cigolante pieno di insetti. I miei compagni, in poche parole, sempre gli stessi dalle medie, i soliti amici; menomale che almeno Elena riesce a non farmi annoiare con i suoi numeri da circo durante l'ora di lezione.
La giornata è durata pochissimo, l'unico evento che mi ha accontentato è il fatto di aver ritrovato Elena, per il resto...zaino rovinato, incontro spiacevole con Thomas e solita classe con soliti compagni...mi aspettavo di meglio. Vado a prendere la mia bici per tornare a casa, è quasi ora di pranzo e non vedo l'ora di sapere cosa ha fatto mia madre da mangiare, ma una strana sensazione mi assale, mi sento osservata, ma la piazza è vuota, e i vicoli sono deserti, non lo so, sarò stanca e affamata, è meglio andare a casa.......................................................
Mi scuso per gli eventuali errori
Spero che il libro vi piaccia.
Buon proseguimento.
Se avete idee ditelo nei commenti vedremo di aggiungerle. :)
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Emerald eyes
Romanceil tempo si fermò, la pioggia cessò, non vedo niente, solo quegli occhi che mi traffigono l'anima, rimaniamo immobili l'uno di fronte all'altro...