Papà..cosa ci fai qua?!
Mamma
Mamma..
Mamma ti prego fermalo!
Mamma..sono tua figlia..fermalo!
Mamma, mi vuole uccidere!
Ma lei stava solo a guardarmi mentre lui mi prendeva a Calci.
<<I figli normali non si tagliano.i figli normali vanno bene a scuola. I fottutissimi figli normali non fumano. Fai schifo>> disse mio padre mentre mi colpì per un'ultima volta..beh,
Credo l'ultima, visto che persi i sensi dopo quel pugno.
Mi svegliai credo poco dopo.
La casa era vuota e io ero sul pavimento.
Mi misi a piangere.
Ogni respiro era una fitta dolorosa che colpiva ogni punto del mio busto.
"I figli normali" di cui parlavano sempre, erano i miei coetanei.
Loro erano fantastici.
Piccole teste riempite di cultura e merda simile, corpi senza anima e senza libero pensiero.
Io ero quella sottospecie di errore.
Io odiavo la scuola
Io odiavo quei ragazzi
Odiavo la loro stupida musica
Odiavo il loro modo di pensare.
Io ero io. Non ero okay.
Papà, perché non mi vuoi bene?
Mamma, tu? Perché non mi difendi?
Patetici.
Mi toccai una guancia. Era gonfia, sentivo il sangue secco attaccato alla pelle ed era ruvido al tatto.
Io non voglio piangere.
Io non posso piangere.
Mi colpirà ancora e ancora.
Mi ucciderà.
Presi un cuscino.
Lo abbracciai.
Provai a non badare il dolore che partiva dal petto.
Provai a riparare tutto.
Il fiatone..le lacrime..
Il cuscino si sporcava di nero quando le lagrime venivano a contatto con il trucco
Che colava poi lungo le mie guance.
Avrei preferito morire.
Ero solo una ragazzina.
Ero solo io.
In quel momento sentii il cuore pulsare in modo idiota, il dolore farsi più forte e le vene..strane.
Persi di nuovo i sensi.
Non ricordo molto del mio risveglio e delle ore seguenti.
Ero a casa di mio padre.
Mi chiusi nella mia stanza e
Pregai che non entrasse,
Che non aprisse quel cassetto.
Quella calibro 22 che gli regalò mio nonno non mi rassicurava.
Io volevo solo dormire.
Spesso non dormo. C'è qualcosa che me lo impedisce.
Non capisco nulla.
Il mio cervello non capisce
il mio cuore nemmeno.
Buonanotte.
