Nate's POV
Qualcosa mi stava sfiorando il viso. Sentivo leggeri colpetti prima sul mento, sulle guance, sulla fronte e a volte li sentivo sfiorarmi le labbra. Aprii gli occhi a stento e trovai Lucille con un sorriso a trentadue denti davanti a me. I colpetti che sentivo erano dei leggeri baci, probabilmente stava cercando di svegliarmi. Improvvisamente mi ricordai di essermi addormentato con lei accanto, infatti le mie braccia la avvolgevano ancora. Avrei pagato oro per svegliarmi così tutte le mattine.
"Finalmente! Sono più di dieci minuti che cerco di svegliarti!" Si spostò dietro all'orecchio una ciocca di capelli biondi che le erano ricaduti davanti al viso.
"Buongiorno piccola." La strinsi di più a me, mi piaceva tenerla stretta.
"Andiamo a fare colazione? Muoio di fame." Si lamentò.
Feci un vero e proprio sforzo per riuscire ad alzarmi da quel letto caldo, ma del resto, sentivo fame anch'io.
Appena mi alzai notai che nel letto di Sammy non c'era nessuno.
"Dov'è finito Sammy?"
"È andato al supermercato con Sam a cercare delle cose con cui fare una torta dopo." Sbarrai gli occhi appena lo sentii.
Se c'era una cosa che non sapevo proprio fare quella era cucinare e Sammy lo sapeva bene.
Presi per mano Lucille e ci dirigemmo di sotto, appena arrivati io mi sedetti al piccolo tavolo che era in cucina e Lu si mise a preparare qualcosa. Era di spalle esattamente davanti a me, notai che indossava solo una mia maglia e le stava dannatamente bene.
"Lu... Lo dico per te, dovresti coprirti." Si girò di scatto e la vidi diventare improvvisamente rossa.
"Ma sei stupido o cosa?!" Cercò di tirare giù -per quanto poteva- la maglia, ma i risultati furono vani perché le sue gambe lunghe erano ancora interamente visibili.
"Piccola, sono serio." Provai ad assumere un'espressione seria, ma non riuscivo dal momento che mi veniva da ridere.
"No Nate, sei un cretino." Detto ciò, la biondina venne verso di me con due bicchieri di tè freddo e dei biscotti. Dopo averli sistemati sul tavolo si sedette di fronte a me.
Lucille iniziò a mangiare i suoi biscotti e io non potevo fare a meno di guardare quanto fosse bella anche appena sveglia, nonostante il bernoccolo sulla fronte. Cominciai a ridere al solo pensiero della notte precedente.
"Cosa ti ridi...?" La biondina mi guardò perplessa.
"Come va la testa Lu?"
Alzò gli occhi al cielo e io continuai a ridacchiare tra me e me.
"Sei veramente uno stronzo però! Guarda che mi sono fatta male!"
"Non saresti inciampata se non avessi avuto ai piedi quei trampoli." Probabilmente l'avevo fatta incazzare, niente e nessuno doveva provare a dire qualcosa sui suoi adorati tacchi.
"Taci va! Sono le uniche scarpe che non mi fanno sembrare una nana." Fece una smorfia.
"Ma sei più bella così!" Mi era uscito spontaneo e quando la guardai era in evidente imbarazzo, esattamente quanto me.
Si infilò in bocca un biscotto per evitare di rispondere a quel complimento, non era una reazione da Lucille dato che solitamente era abituata a ricevere molti complimenti per il suo aspetto.
Il rumore del campanello fece sobbalzare entrambi e così mi avviai ad aprire la porta.
Sammy e Samantha entrarono in casa senza nemmeno salutare, posarono le buste in cucina.
"Che torta avete deciso di fare?" Lucille sembrava entusiasta di cucinare tutti insieme...
La sua amica cominciò a tirare fuori gli ingredienti dalle buste. L'unico a risponderle fu Sammy.
"La torta paradiso."
Lucille iniziò a battere le mani con allegria.
"Ragazzi la amo quella torta! La mamma me la fa sempre!"
"Sì, zia è bravissima a fare torte, ma la più buona rimane quella al cioccolato!"
"Sammy, ma che dici?! La crostata è la cosa che le viene meglio!"
Io e Samantha ci guardammo, non capivamo quei discorsi tra cugini e probabilmente si sentiva esclusa quanto me.
"Ehi ehi ehi! Mi dispiace interrompervi, però noi esistiamo!" Sam si indicò e dopo puntò il dito verso di me.
Lucille e Sammy finalmente la smisero e Samantha iniziò a spiegare ad ognuno di noi come fare la torta, assegnò a tutti dei compiti e io cominciai a fare delle cose con le uova insieme a Lu. Mentre lei lavorava io l'abbracciai da dietro e avvolsi la sua pancia con le mie braccia.
"Tesoro, dobbiamo parlare di Jack." Le sussurrai piano all'orecchio.
"Non c'è nulla da dire."
"Tu non ci vai." Non mi piaceva dirle cosa doveva o non doveva fare, ma che andasse da Jack era fuori questione proprio.
"Nate, faccio quello che mi pare."
"Allora vengo con te."
La sentii sospirare, tanto sapeva che non l'avrei lasciata andare da sola.
"E va bene, ma ne riparliamo un'altra volta." Non mi piaceva rimandare sempre questa questione, ma forse era meglio così.
STAI LEGGENDO
summer in LA || Nate Maloley
FanfictionAppena finito il liceo, due amici si preparano a passare un'estate liberi da ogni pensiero, eppure l'imminente arrivo di una ragazza, sconvolgerà per sempre il mondo dei due ragazzi, mettendo a dura prova la loro amicizia. E a cosa si è disposti a r...