Capitolo 17

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Pov. Jase

L'ho letto nei suoi occhi che voleva che la baciassi e così ho fatto.

Inizialmente ho sentito una scarica di corrente elettrica quando le nostre labbra si sono toccate e poi un vortice ha catturato il mio cuore.

Dopo di questo bacio lei sarà mia. Non posso permetterle di scappare ancora da me.

In questo momento siamo appoggiati ad una roccia e ci stiamo baciando come se non ci fosse un domani, e io spero davvero che lei lo senta.

Non ho il controllo sulle mie mani che iniziano ad accarezzarla, ma non voglio esagerare perciò restano in zone del suo fantastico fisico neutrali.

All'inizio ho capito che si vergognava, anche se non capivo di cosa. Ha un corpo da dea letteralmente. Due gambe toniche, un culo da cui non staccheresti mai le mani, un ventre piatto e infine porta come minimo una quarta, e forse anche un po' abbondante.

È stato quando l'ho vista sott'acqua con tutti quei capelli d'oro che un irrefrenabile desiderio di baciarla ha preso il sopravvento su di me. In quel momento sembrava un angelo. Il mio angelo.

Anche se la sto baciando sento che voglio di più. Ma non posso spingermi oltre.

Fra tutte le ragazze con qui sono stato lei è l'unica che mi fa provare delle fortissime emozioni, che non penso di poter provare mai più per nessun'altra ragazza.

Mi stacco e le chiedo: 'È tutto ok?' sono seriamente preoccupato, con lei non posso essere sicuro di nulla. Ora è così e domani potrebbe aver capito di aver sbagliato e ricomincia a mettere distanza tra di noi.

'Si. È tutto ok. Perché mi hai baciato?' la sua domanda mi lascia interdetto. Come mai secondo lei dovrei baciare qualcuno se non perché mi piace?

Non so cosa risponderle sinceramente quindi le dico: 'Perché mi andava di farlo. E poi anche perché non vedevo l'ora'.

Sono stato sincero. Ma lei non ha fatto una bella espressione. È come una smorfia.

Dopo di che esce dall'acqua, il suo modo di nuotare sembra quello di una sirenetta. È fantastica.

Capisco che è arrabbiata, perché se ne è uscita dall'acqua come una furia. Non capisco cosa ho combinato ora. Le ragazze proprio non le capisco. Anche se inizialmente non credevo che lei fosse come le altre. Evidentemente in alcuni punti sono tutte uguali. Per noi maschi sarà impossibile capirle.

Raggiungo la riva ed esco dall'acqua. La raggiungo e le chiedo: 'Cosa è successo? Perché sei scappata così velocemente?'

'Sei proprio un idiota. Come tutti i maschi dal tronde. Come potevo pensare che tu eri diverso?' sembra molto diversa da come era un'oretta fa'. Chissà cosa le ho fatto. E dato che non accenna a dirmelo resterò sui carboni ardenti per un bel pezzo.

Si riveste e poi esclama: 'Voglio tornare a casa. Per favore accompagnami'.

Non discuto anche perché non farei altro che rendermela ostile. Mi rimetto anche io i mei vestiti e poi torniamo alla moto parcheggiata qualche metro più in là.

Mezz'oretta dopo sono davanti a casa sua. Lei scende, dice un ciao e poi corre dentro al cancello della immensa villa in cui vive.

Mi dispiace un sacco, anche perché pensavo di essermi avvicinato di più a lei, ma evidentemente non è così. Anche se ora penso che sia ancora peggio di prima.

Decido di scriverle non appena arrivo a casa, lei non sa ancora che sono io il suo ragazzo misterioso che le scrive tutti i giorni e resta in attesa, se fosse necessario, anche tutto il pomeriggio.

"Ciao. Come va? Mi manchi, perché oggi non ci siamo sentiti molto"

"Ciao, sto bene e tu? Mi dispiace ma dato che oggi uscivo prima sono andata al mare con un mio conoscente"

Quando leggo la risposta sono basito. Quindi per lei io sarei solo un conoscente? Non capisco davvero cosa io abbia combinato ora.

"Era un maschio?"

"Si. Ma tranquillo, non è che mi importa molto di lui :)"

Incredibile! Mette pure la faccina sorridente! Cazzo! E io che pensavo di piacerle almeno un po'.

"Sei sicura? Non è che ti vergogni perché non vuoi ammettere che un po' ti piace?"

"Si. Sono più che sicura. Non mi piace per niente"

Vorrei mettermi a urlare di rabbia! Come faccio a non piacerle? Io piaccio a tutte!

"Oh, bene. Sono felice di sentirtelo dire. Almeno posso avere qualche speranza. Ma dimmi, come si chiama? Magari lo conosco"

"Si chiama Jase"

"Come fa di cognome?" devo prendere tempo. Sono ancora indeciso se dirle che lo conosco oppure no.

"Black. Allora lo conosci?"

"Si. Lo conosco ma solo di vista. L'ho sentito nominare da alcune mie compagne di classe"

"Davvero? E cosa dicevano?"

"Dicevano che era un figo assurdo e che ci farebbero un giretto volentieri con lui" invio e poi aggiungo "Io non l'ho mai visto, e quindi non credo che mi conosca"

"Oh. Ok, ho capito. Ora devo andare a mangiare, ci sentiamo :)"

E con questo ultimo messaggio mi lascia andare. Io sono triste perché resterei a parlare con lei per sempre ma non ci posso fare nulla.

*****

Ciao ragazze :)

Scusate per il ritardo ma questa è una settimana pienissima :)

Vi piace il capitolo? Finisce un po' male, ma li voglio far allontanare per un po'.

Nel prossimo capitolo ci sarà una novità importante. La nostra bella protagonista cambierà un po'.

Non vi voglio dire nulla, quindi ora vi lascio.

Spero che il mio libro vi stia piacendo come piace a me. Fatemi sapere nei commenti e se vi va lasciate qualche like :).

Ci conto e a presto :)

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