Chapter 1

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Nella vita avevo due grandi paure.La prima era quella di svegliarmi in piena notte e trovarmi faccia a faccia:improbabile,ma pur sempre un pensiero terrificante.
La seconda era quella di entrare in ritardo in un'aula affollata.

Odiavo essere in ritardo.

Odiavo che la gente si voltasse a guardarmi,il che era inevitabile se arrivavi un minuto dopo l'inizio della lezione.

Per questo motivo,nel fine settimana,con Google Maps avevo calcolato al millimetro la distanza tra il mio appartamento di University Heights e il parcheggio riservato agli studenti.E domenica avevo fatto avanti e indietro in macchina due volte per accertarmi che Google non si sbagliasse.

Un chilometro e novecento metri,per la precisione.

Cinque minuti in tutto.

Ero persina uscita di casa con un quarto d'ora di anticipo,in modo da arrivare dieci minuti prima della lezione, che cominciava alle nove e dieci.

Quel che non avevo calcolato era il chilometro e mezzo di coda allo stop : d'altronde,un vero semaforo nel centro storico di una cittadina antica sarebbe stato chiedere troppo.

Se proprio vuoi trasferirti dall'altro capo del paese,almeno prendi una stanza in dormitorio.Ce li hanno lì, i dormitori,vero? La voce di mia madre riecheggiava tra i miei pensieri quando mi fermai davanti all'edificio di Scienze intitolato a Robert Byrd,col fiato mozzo per aver percorso a passo spedito una salita troppo ripida.

L'aula di astronomia era al primo piano,perchè diamine mi ero iscritta a quel corso?

Barcollai all'indietro,agitando le braccia come un vigile ubriaco.

Il peso della borsa a tracolla piena di libri mi sbilanciò di lato.I capelli mi ricaddero sulla faccia,una coltra rossiccia che per un attimo mi accecò completamente.

Oh, santo cielo,stavo per cadere. Ormai era fatta. M'immaginai già con l'osso del collo spezzato.Sarebbe stato orribile..

Qualcosa di solido e robusto mi cinse la vita,impedendomi di precipitare.La mia borsa invece finì a terra,rovesciando sul pavimento una pioggia di penne e libri costosissimi.

Le mie penne! Le mie meravigliose penne stavano rotolando in ogni direzione.

Un istante più tardi mi ritrovai addossata al muro.

Il muro era stranamente caldo.

Il muro sghignazzava.

"Hei,tutto a posto,tesoro?" Disse una voce profonda.

Il muro,a quanto pareva,non era un muro.Era un ragazzo.

Il mio cuore mancò un colpo,e per uno spaventoso istante non potei né respirare né pensare.
Ero tornata indietro di cinque anni. Non riuscivo a muovere un muscolo.Ero paralizzata.

E poi capii.

Un ragazzo mi stava abbracciando.

MY DRUG IS YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora