Capitolo 5

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POV di Marco

Mi svegliai la mattina, erano tipo le 10 e oggi non avevamo gli allenamenti. Sentii delle braccia attorno alla mia vita, avevo la schiena contro il petto di Mario e lui era appiccicato a me, era nudo e respirava contro il mio collo. Mi voltai lentamente verso di lui e lo guardai dormire, così portai una mano sulla sua guancia, che subito accarezzai con il pollice e lui mugolò appena, facendomi così ridere. Era dannatamente bello quando dormiva, una meraviglia.

-Marco..- la sua voce interruppe i miei pensieri, così alzai il viso e lo guardai negli occhi, continuando ad accarezzare il suo petto nudo.
-Per ieri, sai..penso di aver combinato un casino, mh, e..non lo so, non so neanche io cosa voglio, Marco, ma non andartene, non farlo.- sussurrò piano Mario, io mi limitai a stare in silenzio per qualche secondo e a guardarlo, fino a quando non abbassai lo sguardo.
-Mi stai dicendo che dovrei dimenticare tutto quello che è successo ieri sera?- dissi e lo notai subito scrollare le spalle. -Cazzo, ma ti senti? Come cazzo faccio? È stata una delle cose più belle che mi sia mai capitata, e tu che cazzo mi dici? Che devo dimenticare! Ovvio, è normale eh. Tutto fottutamente normale.- alzai la voce e subito mi alzai dal letto, presi i miei vestiti, mi misi i boxer e poi i jeans e lo guardai, scuotendo il viso.
-No, Marco, non sto dicendo questo! Sto dicendo che ho una fottuta ragazza che amo, sì, e che sono confuso, Dio! Mi hai confuso, okay? Mi stai confondendo. Sono stato dannatamente bene ieri, ma amo lei, ne sono convinto. Quindi smettila, smettila di comportarti come un bambino, non posso tirarti a me e baciarti ogni volta che ti incazzi, quindi stop. Ho bisogno di tempo, Reus, e probabilmente ho sbagliato.- Mario alzò la voce ed io lo guardai con gli occhi leggermente lucidi, così presi la mia felpa, che subito infilai e scossi il viso quando si alzò.
-Non ti avvicinare, vattene. Vattene, Götze, lasciami in pace. È tutto chiaro, ho capito, ma ora vattene.- sussurrai piano e subito dopo mi morsi con più forza il labbro inferiore, sentii ormai le lacrime agli occhi, non potevo piangere per lui, no.
-Marco, io..mi dispiace, ho solo bisogno di tempo.- sussurrò piano ma io usii dalla sua stanza, sbattendo con forza la porta.
Camminai velocemente verso la mia stanza, ma all'improvviso un braccio mi fermò. Era Aubameyang, il ragazzo che avevo respinto. Lo guardai dritto negli occhi, ormai le lacrime erano già scese, ed io mi precipitai tra le sue braccia, a piangere contro il suo petto.

POV di Aubameyang

Marco stava piangendo contro il mio petto ed io con forza lo strinsi a me. Erano passate un sacco di settimane ed era il mio migliore amico, lo consideravo tale, anche se un po' mi piaceva, o meglio, era dannatamente carino e sì, mi piace, un po'. Ma sapevo che lui amava Götze, il ragazzo che stavo odiano con tutto me stesse, ma lascai perdere tutto questo, mi bastava essere anche solo un amico.

-Ohw..piccolo Marco, che succede? Vieni, ti porto in camera.- sussurrai piano mentre lo strinsi con più forza, poco dopo mi staccai e camminai lentamente verso la mia camera, dove entrai con lui. Mi avvicinai al letto e mi stesi, lui fece lo stesso e lo tirai con forza a me, gli circondai i fianchi con un braccio e dopo aver coperto entrambi, iniziai ad accarezzare la sua schiena con l'altra mano, sorridendo quando lo sentii russare appena. Sorrisi vittorioso e guardai il soffitto, iniziando a pensare a quanto fosse stronzo Götze, non si meritava una meraviglia come Marco, no. Non poteva fargli del bene, ne sono sicuro, sono io quello che può, sì..credo di sì, voglio provare a conquistarlo, farò di tutto pur di renderlo felice. Iniziai a sentire le palpebre leggermente pesanti ed esse si chiusero, così mi addormentai.

POV di Mario

Dovevo prendere una fottuta decisione, ma avevo paura, lo ammetto. Avevo paura dei pensieri della gente, di tutta la gente. Avevo paura della reazione di tutti: dei miei genitori, dei miei parenti, dei miei tifosi, dell'allenatore, dei miei compagni, della mia ragazza, delle altre squadre, di tutti. Non sapevo cosa fare, ma una cosa era certa: non volevo far del male a Marco. Non si merita uno come me, sono troppo poco per lui e lui è troppo per me. Non sono per niente dolce, non so dimostrare un cazzo e lui..beh, lui è una meraviglia, la più bella. È dannatamente perfetto, i suoi occhi sono perfetti, il suo sorriso è perfetto, così come la sua risata, il suo corpo, tutto. Dovevo decidere: dovevo scegliere o lui o lei, o il Bayern Monaco o il Borussia Dortumund, dovevo farlo. Poteva essere un'idea quella di cambiare squadra, ma l'avrei distrutto, come potevo fare una cosa del genere? Che cazzo devo fare? Non voglio fargli del male.

I want you here with me. llGötzeus.llDove le storie prendono vita. Scoprilo ora