La sveglia suona.
7.10
Apro gli occhi e sento già tutta la stanchezza addosso.Ieri sera dopo che Gennaro mi ha riportata ai dormitori, ho visto qualcosa.
Qualcosa nei suoi occhi.
Non so definire precisamente che cosa ma nel silenzio della notte, mentre osservavanmo le stelle e la luna una lacrima gli ha rigato la guancia.
Non sono riuscita a dire niente.Senza dire nulla si è alzato e se n'è andato.
Mi ha destabilizzato un po' ma...
Adesso devo concentrarmi sul mio primo giorno da universitaria.
Ieri sera Lizzie è arrivata a casa molto tardi ed infatti non riesco a svegliarla.
Mentre mi preparo ogni tanto dico:
"Lizzie svegliati che è tardi."
E lei ogni volta ripete tra gli sbadigli:
"Solo un attimo."Quando finalmente mi sono vestita e truccata, si alza.
"Dove sei finita ieri sera?" La sua voce è ancora impastata dal sonno.
"Mi ha accomagnata indietro Gennaro." Dico tralasciando il fatto che il biondo mi ha rovinato il top con il suo drink.
"Scherzi spero!? Potevi chiamarmi..."
"Dovremmo scambiarci i numeri."
Passa un minuto di silenzio e poi scoppiano in una risata all'unisono."Già, che stupide!"
Nel poco tempo a disposizione rimasto, Liz si veste e finalmente ci scambiamo i numeri di telefono.•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Dopo essermi separata dalla mia unica amica, mi avvio verso la mia prima classe dove si terrà la mia prima lezione.
Chitarra.
Il mio corso preferito.
Entro nell'aula; non conosco nessuno dato che Liz frequenta il corso di pianoforte.
Mi siedo in uno degli sgabelli disposti in cerchio con la mia chitarra."Buongiorno a tutti..." inizia il professore, spiegando le nozioni base dello strumento, accordi base, posizioni delle dita...
Tutte cose che già so dato che suono da quando avevo 4 anni.
La musica è sempre stata parte di me.
Quando suono tutti i pensieri negativi, tutta la pressione, lo stess svaniscono.
Potrei paragonarla ad una cura.
Quando sono giù di morale so quello che mi fa stare meglio.
La musica che mi entra nella mente e scaccia via tutte le preoccupazioni; quello è il modo. Solo quello.Successivamente suoniamo un pezzo che mi risulta molto facile ma ovviamente all'inizio deve essere così dato che alcuni compagni di corso sono alle prime armi.
Quando la lezione è finita mi alzo ed inizio a mettere a posto le mie cose; ma mentre sto per varcare la soglia della porta il professore mi viene incontro.
"Signorina Evans, giusto?" Mi sorride mentre io poso di nuovo la chitarra.
"Sì sono io."
"Da quanto suona?" Mi chiede invitandomi con un cenno a sedermi di nuovo al posto di prima.
"Più o meno da quando avevo 4 anni."
"15 anni sono tanti. Perché non mi suona qualcosa...?!"
Annuisco anche se presa alla sprovvista non so che pezzo suonare.
Ne so così tanti.Mentre sto riordinando i pensieri e pensando a cosa suonare, nell'aula entra un corso, probabilmente del secondo o terzo anno.
"Ragazzi accomodatevi, inizieremo tra poco; silenzio."
Davanti a tutti.
Alzo un attimo la testa, ma in questo preciso secondo varca la porta Genn.
Vestito ancora completamente di nero.
I nostri occhi si incrociano, lui esita un secondo ma poi si siede sopra ad uno sgabello proprio di fronte a me.
I suoi occhi sono più azzurri alla luce.Prendo un enorme respiro e le mani incominciano a suonare da sole. E per qualche motivo incominciano ad accarezzare le corde suonando: The Man.
Mi assalgono i ricordi della sera prima.
Gennaro che canta questa meravigliosa canzone in macchina con me con la sua ancor più meravigliosa voce.Finito l'ultimo accordo il professore mi guarda:
"Dopo aver suonato sono ancora più sicuro che dovresti cambiare e venire a questo corso del terzo anno a quest'ora.
Me ne occuperò io personalmente."Sì alza e mi porge un foglio dove ci sono scritti tutti i giorni e gli orari del corso. Spero non combaciano con gli altri.
Prima di uscire mi volto.
Ed i suoi occhi si incastrano nei miei.
I suoi occhi di ghiaccio puntano i miei.
Ed io mi chiedo come non ci si possa sprofondare in quelle iridi contornate di ghiaccio.•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
La mattinata passa velocemente.
Sono soddisfatta dei corsi che ho deciso di frequentare.A pranzo mi ritrovo con Lizzie.
"Davvero?! Se ti ha voluto nel corse del terzo anno vuol dire che sei davvero brava; mi farai sentire qualcosa." E mi fa un occhiolino scherzoso.
Mentre ci scambiamo opinioni sul nostro primo giorno all'università, un ragazzo moro che mi pare avere già visto si avvicina a noi e si siede al nostro tavolo davanti a Lizzie.
"Hey Liz." Cerco di ricordare dove l'ho visto.
"Ciao Alex; lei è la mia compagna di stanza, Rebecca."
Il ragazzo che cantava insieme a Genn ieri sera.
"Ciao, piacere." Mi dice gentile.
"Piacere mio."
Chiacchieriamo un po'.
Alex è al terzo anno. Frequenta anche lui i corsi di chitarra ed era presente stamattina quando il professore mi ha fatto suonare."Sei davvero brava, complimenti."
"Grazie mille, anche tu, ieri sera ti ho visto sul palco."
"Ah si, io ed un mio amico abbiamo un gruppo. Siamo gli Urban Strangers."
Non faccio in tempo a rispondere che Alex fa un cenno a qualcuno che non riesco a vedere.
Ad un tratto Gennaro.
Viene verso di noi.
Si siede accanto ad Alex.
Porta un cappellino diverso da ieri, questa volta è grigio.
In tutta la sua semplicità, vestito di nero, Genn rimane molto affascinante."Lui è il mio compare, Genn."
Sì è creato un po'di imbarazzo tra me ed il biondo, non avendo ricevuto risposta Alex continua.
"Lei è Rebecca."
Da quando si è seduto non ha mai alzato lo sguardo.
Come fa ad essere così inquietante ed allo stesso tempo così attraente?Dopo un minuto di silenzio il biondo si decide a parlare.
"Ci siamo già conosciuti."
E proprio in quel momento alza lo sguardo verso di me.
Rimango sestabilizzata.
Sotto i suoi occhi due occhiaie profonde.
Stamattina non mi ero accorta le avesse.
Come se le fossero venute dopo il nostro incontro.Non so il motivo.
Ma perché una parte di me pensa sia colpa mia?•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Ciaoooooooooo!!!
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URBANSTRANGERSMINE
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IceEyes||Genn Butch.
FanfictionUrban Strangers. "Perché lo fissi?" Mi chiede Lizzie. "Emh.." rispondo non riuscendo a togliere dalla mia menIceEyeste l'immagine degli occhi di quel ragazzo. "Non perdere tempo con lui, è strano." "Come si chiama?" "Gennaro. Genn Butch. " ●●●●●●●...