Partire per dimenticare.

56 5 1
                                    

Ciao a tutti.
Mi presento, il mio nome è Meredith, ho 15 anni e frequento il 1°anno di superiori.
Vivo a Milano, ma mio padre ha deciso di trasferirsi a Napoli per lavoro.
Mi sono sempre trovata bene nella mia città, anche se alle medie ho sofferto di bullismo.
Non è bello essere presi di mira da qualcuno, nè essere messa da parte come un'estranea con qualche strana malattia.
In questi ultimi giorni stavo pensando a come sarebbe stato questo trasferimento.
La maggior parte dei miei compagni dicono che Napoli non è una bella città per via della spazzatura, dei bulli, ma anche per le brutte persone che ci vivono.
Da quanto mi hanno detto queste cose, nella mia mente riemergono tutti i brutti momenti vissuti alle medie.
Stavo pensando a come avrei fatto a lasciare la mia migliore amica, colei che in questi anni mi ha sempre dato la forza di continuare a lottare.
Mancavano due giorni alla partenza.
Ero pronta?
Ero sicura di voler andare?
Stavo mettendo la felicità di mio padre al 1° posto, pur non pensando alla mia?

25.09.2015
Era il giorno della partenza, mentre pensavo a cosa indossare squillò il telefono ma decisi di non rispondere.
Era Camila, la mia migliore amica ma decisi di lasciar scorrere la chiamata poichè ero di fretta.
Dovevo sbrigarmi o avremmo perso l'aereo per colpa mia.
Così aprì l'armadio e presi degli skinni neri, una camicia a quadri nera e rossa, delle vans nere e la giacca di pelle.
Presi la valigia e chiamai il primo taxi disponibile, raggiungendo così la mia famiglia.
Ogni volta che dovevamo affrontare un viaggii ero sempre l'ultima ad arrivare in aeroporto.
Scesi dal taxi, pagai l'autista ed entrai.
In lontananza vidi la mia famiglia con Camila.
Che ci faceva lei qui?
Mi faceva male vederla per l'ultima volta, ma faceva male anche lasciarla sola, ma dovevo.
Si erano fatte le 10:30, e il volo era alle 10:40, giusto in tempo.
Sentimmo al microfono una ragazza che diceva di dirigersi verso il ceck-in.
Finito il ceck-in, salimmo sull'aereo e pensai a tutto quello che stavo lasciando, ma anche a quello che avrei trovato.
Era ora di andare, chiusi gli occhi e l'aereo partì.

La Ragazza Solitaria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora