Me lo chiedo ogni volta: a cosa diavolo serve comprare il biglietto se poi tanto non si va vivo nessun controllore?
Io mi do tanta pena per essere in regola...e poi scopro che tutta la mia fatica e la mia disperazione (soprattutto disperazione, visto che quella stupida macchinetta non ne voleva sapere di convalidarmi il biglietto e il treno stava per partire!) sono state completamente inutili!
Ecco una cosa che odio dei treni: non sai mai quando c'è un controllore a bordo. Spesso non si fa vivo, a meno che tu non abbia deciso di occupare il tuo viaggio schiacciando un pisolino...in quel caso eccolo comparire, puntuale come un orologio svizzero!
Oggi ero sveglissimo, quindi chiaramente non è apparso.
Ma in fondo, come tanto piace dire a mia madre, "Prevenire è meglio che curare", e devo ammettere che il più delle volte sono state parole profetiche.
Appallottolo il mio oramai inutile biglietto ed esco dalla stazione di Rifredi. Questa è la mia prima volta qui: tutte le volte che venivo in treno a Firenze scendevo a Santa Maria Novella, oppure a Campo di Marte...questa era solo una fermata di passaggio.
Ma oggi è diverso...oggi non vado allo Stadio o a far baldoria in centro...oggi inizia una nuova fase della mia vita...oggi inizio l'Università!
Oddio...in realtà mancano ancora una decina di giorni, oggi sono venuto solo per incontrare il proprietario della casa che mi ospiterà nei prossimi mesi.
Esatto...sarò uno studente fuori-sede! Ma non uno di quelli che vengono da località sperdute come Cosenza o Agrigento. Io vivo a Montevarchi, in provincia d'Arezzo.
Quando mia madre mi invitò (forse sarebbe meglio dire impose!) a scegliere un'università optai per Scienze Politiche, preferendo andare a studiare a Firenze, anziché a Pisa o Siena.
L'unico problema che non avevo calcolato era che ci sarebbe voluto un minimo di un'ora di treno per arrivare fin quaggiù, ma mia madre aveva già la soluzione pronta: <<Perché non te ne vai a vivere a Firenze? Sarebbe utile!>> disse con un sorriso beffardo, conscia del fatto che io sono un disastro per quanto riguarda le faccende di casa e che dipendo totalmente da lei.
Tuttavia, nonostante un'iniziale titubanza, accettai, e fu così che stetti tutto agosto a imparare almeno le regole basilari del bravo domestico: come cucinare un piatto di pasta, come rifare il letto, come funziona una lavatrice, quali prodotti usare per il cesso.
Qualcosa l'ho imparata, ma temo che spesso dovrò telefonarle implorando il suo aiuto!
Ma basta parlare della mia brillante carriera casalinga, anche perché, immerso nei miei pensieri, ero giunto alla porta della mia prossima casa, la quale, per mia enorme fortuna, era praticamente fuori la stazione.
Sul bordo del marciapiede stava un uomo di circa quarant'anni. Batteva il piede destro sull'asfalto mentre lo sguardo infastidito correva lungo l'avambraccio, fino all'orologio che aveva sul polso sinistro.
E d'improvviso mi ricordo che avrei anche potuto avvertirlo che avrei ritardato...o meglio...che il treno avrebbe ritardato! A quanto pareva il macchinista non era molto entusiasta di essere tornato al lavoro.
Risultato? Trenta minuti di ritardo! Mica male!
Senza dubbio un vantaggio di essere un fuorisede sarà che non dovrò godere delle gioie che Trenitalia generosamente dona a tutti i pendolari italiani, tipo ritardi abnormi e treni soppressi senza un motivo.
Il proprietario di casa, non appena si accorge della mia presenza, assume una posizione meno sfavata*: <<Tu devi essere Federico Ronchi, giusto?>> mi chiede porgendomi la destra.
Io gliela stringo, sorridendo e annuendo, quindi spiego al padrone di casa, Alfredo Daddi, il motivo della sua lunga (e alquanto noiosa) attesa.
Lui scrolla le spalle e liquida velocemente l'argomento: <<Succede.>>, quindi prende le chiavi della porta: <<Vieni, ti faccio fare un giro dell'appartamento.>>
La casa non è male: dopo un piccolo ingresso corredato di attaccapanni c'è un bagno, una cucina abbastanza spaziosa con annessa sala da pranzo, un soggiorno, quattro camere singole.
Decido che la casa mi piace, quindi chiedo al mio locatore di ratificare l'accordo che avevamo preso per telefono.
Lui accetta, mi fa sedere al tavolo della cucina e quindi si accomoda a sua volta: <<Sono 300 Euro mensili...bollette incluse. Il contratto sarà valido da settimana prossima, per un anno intero...se poi vorrai rinnovarlo, contattami pure!>> mi spiega, quindi conclude le ultime pratiche burocratiche.
<<Per caso sai già chi saranno i miei coinquilini?>> domando curioso: non penso proprio che starò da solo...troppi posti letto!
<<Oh si...due hanno già firmato, e uno lo aspetto dopodomani...sarete quattro maschi...la cosa curiosa è che siete tutti toscani! Penso sia un caso più unico che raro!>>
Io mi limito ad annuire, quindi, dopo aver concluso di firmare fogli, usciamo dall'appartamento: <<Tieni...queste sono le chiavi, questa è per la porta del palazzo e quest'altra apre casa...se tu o un altro doveste perderle o romperle ce n'è un paio di scorta dentro casa, sopra al frigo, così potete andare voi a fare una copia delle chiavi. Mi raccomando...non fate troppa confusione o dovrò sfrattarvi! Se fumate vi pregerei di farlo sul terrazzo o fuori dal condominio. Ogni tanto la catenella del WC non fa partire lo scarico...ma di solito basta tirarla un altro paio di volte...e assicuratevi di chiudere la doccia bene o potrebbe perdere. Per il resto, se doveste avere qualsivoglia tipo di problema...il mio numero lo avete!>> mi spiega accuratamente, quindi ci stringiamo nuovamente la mano e ci salutiamo.
Volgo un veloce sguardo alle finestre del mio appartamento...chissà come sarà vivere con dei coinquilini...
---Eh ciao a tutti, belli e bellissimi! Finalmente pubblico qualcosa su Wattpad (sono iscritto da tipo fine 2014...)...e magari un giorni scriverò pure qualcosa di serio...non sto a ripetere di cosa tratterà la storia: c'è la descrizione per questo...qui vi ringrazio solo di aver perso il vostro tempo con me! Commentate e fatemi sapere se il prologo vi è piaciuto, mi è indifferente o vi ha fatto letteralmente vomitare.
Ciao a tutti!
Kauhsen79---
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Vita da coinquilini
General FictionLa breve (mica tanto) storia di cinque coinquilini universitari, tra lezioni incomprensibili, esami impossibili, amicizie nuove, esami assurdi, flirt nuovissimi, esami miserabilmente bocciati e un riccio...ma si, magari ogni tanto un diciotto riusci...