Capitolo 23

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Non poteva credere alle sue orecchie. Quelle parole gli erano entrate nel cervello e rimbombavano ripetutamente. Sentì un rumore e giurò che fosse il suo cuore rompersi. Il dolore che provò al petto in quell'istante non era paragonabile a nessun altro tipo di dolore. Si sentiva come in una stanza piccola, chiusa e buia, senza via d'uscita.

Il respiro cominciò a farsi pesante e rilassò ogni muscolo lasciandosi andare in balia della vita. Guardò Alessio negli occhi per scrutare un velo di scherzo. Sperava che da un momento all'altro, il moro lo avrebbe abbracciato e gli avrebbe detto che era tutto uno scherzo, ma in fondo sapeva che non era così.

"Ti rende felice?" Riuscì a sussurrare, ma Alessio lo sentì e vederlo in quello stato gli spezzò il cuore, si sentiva uno schifo.

Sentiva di aver rovinato tutto per quel dannatissimo orgoglio che non gli permetteva di fare nulla. Aveva quello schifosissimo vizio di dare retta alla testa e non al cuore. La sua testa gli diceva che Gennaro era felice senza di lui e che poteva trovare qualcun altro. Il suo cuore gli ripeteva solamente il nome di Gennaro, costantemente. Ma era troppo orgoglioso per dare ascolto al cuore.

"Molto" disse abbassando lo sguardo.

Non poteva reggere quegli occhi che amava. Non poteva vedere quel blu pieno si lacrime. Gennaro chiuse gli occhi facendo cadere la prima lacrima lungo la guancia. Si girò, pronto per andare via.

Ma Alessio lo fermò, gli prese il polso e in quell'istante avrebbe voluto dirgli tutto. Avrebbe voluto dirgli che lo amava e che non poteva vivere ancora un giorno senza di lui. Avrebbe voluto dirgli che gli mancava ogni piccola parte di lui e che voleva solo sentire il suo profumo sulla sua pelle. Avrebbe voluto dirgli che potevano risolvere tutto se solo lui l'avesse voluto. Avrebbe voluto baciarlo e abbracciarlo senza lasciarlo andare mai più perché la sua fonte di vita era proprio Gennaro. Avrebbe voluto ma non lo fece. Lo guardò per pochi secondi negli occhi e poi disse

"Mi dispiace" e Gennaro ci sperò un attimo in qualcosa di più. Sperò in qualche parola confortante, in un ti amo, in un addio sussurrato sulle labbra ma no. Ricevette solo un "mi dispiace" e si voltò scendendo le scale.

Non poteva piangere lì dentro, non davanti ad Alessio.

"Giò andiamo" disse con voce dura

"Genn, te lo avevo detto. Non andate ti prego. Rimanete qui. Non arrenderti. Non so cosa ti ha detto ma ti ama. Lo so. Rimanete qui. Dormirai con Giò in una stanza che di solito diamo ad alcuni che vengono qui qualche settimana. È vostra. Non andare però" gli disse Davide

"Davide mi ha detto che è fidanzato, non posso competere ancora con qualcun altro. L'ho già fatto e non mi va di rifarlo" disse Gennaro prendendo il suo zaino

"Rimani, fidati" disse Davide assumendo uno sguardo di rassegnazione

"Va bene, rimango" disse Gennaro posando la sua roba sul divano

"Vi preparo la camera, vado a prendere le cose" disse Davide salendo le scale e entrando in uno stanzino.

Genn si girò verso Giò e gli sorrise. Sapeva quanto amasse Alessio anche lui e si trovavano nella stessa situazione in quel momento. Si girò e lo abbracciò, singhiozzando leggermente. Avevano perso ogni tipo di rapporto a causa dell'amore che entrambi provavano per Alessio, ma quell'abbraccio li aveva riappacificati.

Quell'abbraccio conteneva parole di scuse, pianti, dolori e consolazioni. Quando si staccarono, seguirono il riccio che li portò in una camera con un letto matrimoniale. Si guardarono ridendo leggermente. Gennaro era talmente travolto dal dolore e dalla delusione, che avrebbe dormito anche sui sassi

Alex Jealous|| GennexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora