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Waiting For You — IV

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Waiting For You — IV


02 Febbraio 2014.


A quei tempi, Baek Hyun nella sua fragile mente non si era mai posto il dilemma del legame che li univa: era solo consapevole dei suoi sentimenti per Chan Yeol e questo gli bastava siccome non era fisicamente e, soprattutto, mentalmente stabile da reggere quel bagaglio di emozioni troppo instabili.

Park Chan Yeol questo non lo sapeva. E non lo seppe mai.

«Hyung, vuoi venire a casa mia?», domandò il più giovane, mentre raccoglieva la sua scialba borsa dal terreno umidiccio. Non si rese neanche conto dell'enorme macchia che si era depositata sotto di essa, troppo disattento verso tutto quello che non riguardava Byun Baek Hyun. Si alzò in piedi mostrandogli un sorriso beffardo e l'altro lo guardò sospettosamente esibendo un atteggiamento circospetto. Scosse la testa con troppo vigore lasciando l'amara delusione in bocca a Chan Yeol, il quale non si aspettava di certo una risposta negativa.

«Non posso». I suoi occhi si scurirono di colpo, qualcosa di freddo e gelido passarono davanti a essi. Chan Yeol si limitò a lasciare stare il brivido che gli percosse la schiena e scrollò le spalle nascondendo tutto dietro un enorme muro posto tra suo cervello e nel suo cuore poiché troppo inebriato dall'amore per Baek Hyun.

«Perché? Stai sempre qua», borbottò incrociando le braccia al petto. Si sentì offeso, in un certo senso, e mostrò il broncio tornando a sedersi composto sul suo posto. Baek Hyun lo trovò carino e per niente serio. Adorabile, pensò. «Vorrei fare anche qualcos'altro una volta ogni tanto».

Il più grande rimase in silenzio realizzando la realtà che si celava dietro quelle parole. Capì che Chan Yeol stava facendo uno sforzo enorme per rimanere al suo fianco anche nei suoi giorni di pausa, capì quanto odiasse trovarsi sempre lì assieme a lui non potendo fare niente. Si rese conto che avrebbe preferito fare qualcosa di produttivo o semplicemente andare da qualche altra parte lontano da occhi indiscreti che li scrutavano con sguardi pieni di pregiudizi, ma come poteva allontanarsi senza essere scoperto? Come poteva allontanarsi senza perdere Chan Yeol definitivamente?

Egoista, si definì quando realizzò il significato che si celava dietro quelle sue parole.

«Mi spiace Chan Yeol, ma non ci riesco. È più forte di me, non è una mia scelta». Baek Hyun si sentì in colpa, nonostante sapesse la crudele realtà che lo legava a quel luogo, provò una sensazione al petto che gli fece mancare il respiro per pochi attimi.

«Perché non puoi? Hyung, perché devi stare per forza qua?», quasi urlò in preda ad un attacco d'ira. Chan Yeol prese delle grandi boccate d'aria per calmare i suoi nervi e la rabbia che sentiva dentro. In realtà non avrebbe mai voluto urlargli contro, ma la delusione che sentiva nel petto era troppa.

Si alzò in piedi, rivolgergli a malapena lo sguardo. Le lacrime minacciavano di scendere sul suo volto deformato da una smorfia di disagio. Sentiva che sarebbe crollato da un momento all'altro.

«Perché non riesci a fidarti di me? Perché devi avere segreti? Perché non puoi dirmelo?».

Baek Hyun rimase in un muto silenzio che pareva, però, urlare tutto quello che Chan Yeol non sentiva. Il più grande rimase a testa bassa, non sapendo che dire per confortare il cuore dell'altro che lentamente, col passare del tempo, si stava sgretolando tra le sue mani.

«Non puoi capire», sussurrò scuotendo ancora una volta il capo. Cercò di mantenere, per quel che poteva, il tono della voce neutrale, ma il groppo che sembrava estendersi a ogni lettera gli faticava anche solo respirare. E tutto quello che disse sembro più un lamento straziante.

«Come faccio a capire se tu non me lo spieghi?». Chan Yeol lo guardò con rabbia, i suoi occhi era velati da un sottile strato di dolore mista a tristezza e delusione. «Perché non puoi semplicemente fidarti?». Raccolse tutte le energie che aveva in corpo e salì sull'ultimo autobus di quella giornata, non rivolse neanche per un attimo lo sguardo verso il ragazzo. Puntò i suoi occhi scuri davanti a sé, mentre silenziose lacrime gli scorrevano sul viso: sentiva che qualcosa tra loro sarebbe cambiato per sempre e che i segreti che in quel momento non erano mai emersi, li avrebbero allontanati sempre di più.

«Chan Yeol». Baek Hyun si alzò all'improvviso in piedi quando il veicolo fu già in fondo alla strada. Allungò una mano verso di essa, ma quando ritornò in sé, non vide più niente. Il groppo che sentiva in gola si allargò ancora di più e sentì un pesante macigno sul petto all'altezza del cuore.

La sua mente continuava a proiettargli l'espressione sul viso del ragazzo: un misto tra la rabbia, lo sconforto e la tristezza. Il cuore di Baek Hyun si incrinò ancora di più e una piccola crepa si aprì su di essa, lasciandolo sanguinare in solitudine.

Quella fu la prima di tante che distrusse completamente il suo piccolo e fragile organo.

|| || ||

02 Febbraio 2015.

Se Hun quel giorno, mentre camminava verso la fermata dell'autobus, si chiese cosa gli avrebbe raccontato Baek Hyun e si chiese se sarebbe stato di nuovo circospetto e dubbioso. Quando lo trovò rannicchiato su se stesso in un piccolo lato della panchina, sentì una piccola stretta al cuore.

«Hyung?», lo chiamò avvicinandosi. «Che hai?».

Baek Hyun non gli rivolse lo sguardo, puntò i suoi occhi vitrei e scuri sul cemento. Sentiva un peso al cuore che sembrava non voler andare via.

«Ehi...». Se Hun gli appoggiò una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione, lo scosse anche leggermente, ma questi sembrava essersi immerso in un altro mondo in cui solo lui riusciva ad entrare.

«Se Hun, Chan Yeol mi odia?». La voce di Baek Hyun era afona e roca, risultava quasi silenziosa alle orecchie del più giovane che dovette sforzarsi per poter sentire quello che aveva pronunciato l'altro ragazzo.

«Lui mi odia, vero?», ribadì Baek Hyun lasciandosi scappare una lacrima che attraversò rapidamente la sua guancia. Si strinse la giacca intorno al corpo e rimase a piangere silenziosamente, sotto lo sguardo preoccupato di Se Hun, il quale non sapeva proprio cosa fare. Aveva paura che confortandolo avrebbe potuto peggiorare la situazione e pensò che dargli una risposta per quella domanda non spettasse a lui. No, decisamente, non era un suo onere.

Eppure, sentiva che Park Chan Yeol non aveva mai odiato quel ragazzo, sentiva che invece lo amava, che lo aveva amato come non aveva mai fatto nessun altro.

«Io non credo ti odi», bisbigliò alla fine, sorridendo ingenuamente per rassicurarlo. Byun Baek Hyun in quel momento ebbe un lampo di lucidità a cui si aggrappò con tutte le sue forze.

«Se Hun?», lo chiamò guardandolo sorpreso e spaesato. «Che ci fai qua? Quando sei arrivato?».

Se Hun lo scrutò a occhi spalancati e cercò di nascondere il suo stupore dietro la sua facciata impassibile. «Appena adesso», mentì rivolgendo lo sguardo altrove. Baek Hyun non aggiunse niente, restò nel silenzio più totale contemplando il cielo stellato sopra di lui.

«Sai, Chan Yeol mi aveva chiesto se volessi andare a casa sua», sbottò all'improvviso, mentre la sua mente rievocava più e più volte la stessa scena. Chiuse gli occhi come per scacciare via quelle immagini, ma tutto quello che ricordò fu il viso del ragazzo che aveva tanto amato. «Ma io gli ho detto che non potevo, che non posso».

«Cosa vuoi dire?».

«Abbiamo litigato», continuò Baek Hyun troppo assorto nel suo racconto. Se Hun si chiese se lo avesse ignorato o se non lo avesse ascoltato per niente. «Alla fine se n'è andato, lasciandomi da solo».

Il più giovane sentì una fitta al cuore per il ragazzo. Pensò cosa avrebbe fatto lui se Lu Han lo avesse lasciato da solo in balia dei suoi sentimenti e si sentì tremendamente male.

«In quel momento mi chiesi se Chan Yeol mi odiasse. Piansi tutta la notte fino al mattino dopo. E anche per le settimane a venire».

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