Red Button

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Non riesco a credere che mia madre lo abbia fatto veramente, so di essere una single incallita, ma non penso che ricorrere ad uno show degradante sia la soluzione ai miei problemi. Mi ha iscritta ad un programma televisivo per trovare l'anima gemella di cui neanche sapevo l'esistenza, ma se calcoliamo che il motto è "se non ti piace, via la luce!", direi che è una cosa abbastanza trash.
Passerò una serata sotto i riflettori a premere un pulsante rosso, grandioso!

Come ho preannunciato, ora sono in auto con mia madre che in questo momento è molto - oserei dire troppo - emozionata. Continua a ripetermi che troverò il mio principe azzurro e finalmente smetterò di passare la mia vita a seguire gli All Time Low sognando una relazione con Alex. In mia difesa posso solo dire che è lui che mi provoca, poiché mi ha seguita su Twitter e ha messo tra i preferiti un mio tweet.

In men che non si dica mi ritrovo in una grande sala piena di spettatori da un lato, mentre nel lato dove sto io sono collocate trenta postazioni aventi ognuna il proprio pulsante rosso, messe una dietro l'altra a formare un semicerchio. Dietro ognuna di queste ci sono delle ragazze, una più truccata dell'altra, che sembra stiano facendo una gara a chi si veste di meno.
Quella che mi sta di fianco mi rivolge la parola: "Piacere, io sono Rochelle, tu devi essere Amanda." mi limito ad annuire e torno a concentrarmi su ciò che mi circonda.
"Non mi sembri agitata, né tantomeno allegra, ti hanno per caso costretta a venire qua?" ridacchia, credendo di aver fatto la battuta del secolo.
"Già, mia madre mi ha trascinata qui, quindi fai amicizia con le altre gatte morte che sono in questa stanza, ma evita di rivolgere a me la parola." socchiude la bocca e fa una faccia sorpresa ma non risponde e si gira dall'altra parte.

Dopo una mezz'ora il presentatore entra in sala, segno che questo inferno sta per cominciare.

"Buonasera ragazze!" tutte le presenti urlano in risposta mentre io mi limito a sbattere la testa sulla mia postazione. L'uomo dai capelli grigi si avvicina a me.
"Diamo anche un caloroso benvenuto alla nuova arrivata, Amanda!" mi giro verso la telecamera e faccio un cenno con la mano: "Guarda mamma, sono in tv!"
Il tipo - che a quanto ho capito si chiama John - aggrotta le sopracciglia per un nano secondo, poi torna alla sua espressione da idiota: "Allora, Amanda, perché sei qui?"
Alzo gli occhi al cielo.
"Mia madre mi ha costretta."
Sgrana gli occhi. Credo si stia spaventando.
"Ah. Bene! Un grande applauso per Amy! Posso chiamarti Amy? Siamo in confidenza ormai." mi fa l'occhiolino e ride. O è un pedofilo oppure è solo uno scassa cazzo. E sono quasi sicura sia la seconda.
"No. Il mio nome è Amanda, quindi tu mi chiami Amanda."
Penso si stia davvero spaventando, perché si è allontanato con una faccia intimorita. Meglio così.

John fa una breve premessa che non ascolto, poi da un ascensore esce un ragazzo a dir poco orrendo. Indossa dei jeans larghi con dei risvoltini, - e già ho detto tutto - una maglietta grigia con dei buchi che ho visto addosso a mio nonno un paio di anni fa quando è tornato a casa dopo una giornata passata a zappare la terra e dei capelli mori acconciati con almeno un tubetto di gel.
Ora sta muovendo il bacino a tempo di Waka Waka. Non so voi, ma io questa canzone la ascoltavo nel 2010.
Una volta finita la sua meravigliosa performance si mette al centro della sala e l'uomo dai capelli grigi ci dice di premere il pulsante nel caso non ci piacesse.
Ho perso il conto di quante volte ho premuto questo maledetto bottone.

Il presentatore, vedendo la mia reazione, si avvicina a me timoroso e mi chiede il motivo di tutta l'enfasi che ho messo nel premere il pulsante.
Forse non ve l'ho detto, ma tra i miei tanti difetti c'è anche la schiettezza.
"E me lo chiedi pure? Oh andiamo - assottiglio gli occhi per leggere il nome del ragazzo scritto su un cartellino posizionato sul suo petto - Jason, tanto per cominciare cosa sono quei cosi sulle tue caviglie? Ti si è allagata casa? Poi, se proprio devi mettere una maglietta bucata assicurati di non avere una foresta amazzonica sul petto. Infine, togli tutto quel cemento dai capelli e datti all'ippica perché mio zio Frank balla meglio di te."

Un tonfo.

John è svenuto e lo stanno portando via con una barella. È stato sostituito da un uomo leggermente più giovane dai capelli biondi che credo si chiami Charlie.

Forse avrei dovuto contenermi...

Ma comunque dopo questo piccolo imprevisto il programma ha continuato liscio come l'olio.
No okay, ho fatto inciampare un biondino perché mi sembrava antipatico ed è stato portato via d'urgenza, una volta ho premuto talmente tanto forte il pulsante che si è impallato e il suono assordante ha persistito per almeno due minuti e ho quasi fatto a botte con una certa Jessica perché, quando ha cominciato a fare complimenti a non finire ad uno dei partecipanti che ha detto di possedere un conto in banca grande quasi quanto il suo ego, le ho detto che riuscivo a vedere la sua lingua allungarsi fino al culo del ragazzo in questione.
Per il resto è andato tutto bene e ora stiamo facendo una breve pausa prima che arrivi l'ultimo grattugia coglioni di questa serata di merda.
Mia madre si sta sbracciando dal lato opposto di questo studio per attirare la mia attenzione. Alzo il pollice in aria per farle capire che è tutto okay e finalmente si mette l'anima in pace.

Stiamo per andare di nuovo in onda, così mi posiziono davanti al mio pulsante con aria scocciata. Sono circa dieci minuti che continuò a ripetermi: " Tranquilla, è tutto finito. Manca sono un altro coglione, poi tornerai a farti film mentali su Alex Gaskarth."

Poi accade tutto velocemente: Charlie annuncia che l'ultimo ragazzo sta per arrivare e l'ascensore si apre, rivelando l'essere umano più bello che io abbia mai visto. Indossa delle converse total black e degli skinny jeans neri come me, inoltre ha anche la mia stessa maglietta degli All Time Low addosso. Passando alla faccia, è indescrivibile. Ha dei lineamenti molto dolci e la pelle lattea, mentre a rendere il tutto più punk rock ci sono i capelli viola e un piercing al sopracciglio.
Inizialmente penso che nonostante il suo bell'aspetto sia un completo idiota dato che si è presentato ad un programma per trovare l'anima gemella, ma quando noto la sua aria scocciata quasi quanto la mia e quando afferma di essere qui a causa di un scommessa persa il mio stomaco si ritorce e il mio cuore accelera. La sua voce è anch'essa bellissima, non troppo profonda né troppo acuta.
Il suo nome poi, pronunciato dalle sue labbra, potrebbe uccidermi. Dice di chiamarsi Michael, e non ho mai amato un nome così comune come adesso.

Credo di essermi appena innamorata.

Mi risveglio dai miei pensieri e mi guardo intorno. Noto che tutte le ragazze tranne me hanno premuto il pulsante e migliaia di occhi mi sono puntati addosso, facendomi arrossire. Charlie non perde tempo e prendermi per il culo: "Amanda! A cosa dobbiamo il fatto che non hai ancora premuto il pulsante rosso?" continuo ad osservare Michael e anche lui si volta verso di me. Noto i suoi occhi verde smeraldo illuminarsi quando li punta nei miei e un sorriso si fa spazio sul suo volto.

"Wow." sospiriamo all'unisono.

Appunto mentale: ringraziare mia madre per avermi trascinata in questo programma di merda.

HEEEY EVERYBODY

Oggi stavo pranzando e dal nulla mi è venuta questa idea geniale per una one shot, quindi eccomi qua. Ho deciso di finirla così: potete decidere voi se Amanda e Michael si sposeranno e avranno tanti bei bambini o se Michael in realtà è gay e sta con Luke (Muke is religion).
Perciò boh, spero vi piaccia. Byeee.

Veronica

Red Button || Michael Clifford - One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora