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Dopo aver raccontato a mia madre di Layton e di tutto quello che è successo, come previsto è stata un po' riluttante a mandarmi.
Sul nostro gruppo di WhatsApp ho avvertito gli altri che stasera non sarei uscita, Dylan si è eliminato dal gruppo e questo mi fa sentire ancora più in colpa.
Si sta allontanando da tutto e da tutti e so cosa significa.
Nel frattempo è stata aggiunta Hirys e come profilo abbiamo messo un selfie fatto alla festa dei Klein dove io sto ridendo senza motivo per l'alcol e gli altri che mi guardano e sorridono anche loro cercando di non farmi cadere per terra, la foto è un po' mossa, ma non troppo, a me piace da morire proprio perché siamo tutti e quattro uniti e spensierati.
Sono le 6:45 e tra poco verrà Layton a prendermi per portarmi a casa sua, una villa enorme.
Sinceramente pensare che da lì a poco avrei conosciuto suo padre, nonché direttore di un marchio così importante mi metteva un'ansia tremenda, non sono ricca come loro e non so come vestirmi né come comportarmi, come minimo per mangiare ci saranno venti forchette e trentasei coltelli e io quale uso?
Sbadata come sono farei una figuraccia solo a entrare in casa inciampando in uno di quei lunghi tappeti rossi, me la vedo già Pyper ridacchiare e Layton tutto rosso di vergogna.
Sono in preda al panico e non so quale vestito scegliere, mando le foto a Hirys che mi consiglia quello nero, semplice ma d'effetto, me lo metto e mi ammiro allo specchio per almeno cinque buoni minuti, il vestito ha larghe spalline e non è molto scollato, ha un cinturino sotto il seno di un nero lucido che si distingue con la stoffa sempre nera ma opaca, fa da contrasto con i miei capelli rame che ho lisciato e pettinato alla perfezione, per il trucco nessuna differenza dal solito, un filo di eyeliner e un po' di mascara.
Suona il campanello e Christian bussa freneticamente alla porta del bagno da due minuti, mi do un'ultima occhiata e mi metto un lucida labbra che non si vede nemmeno.
< oooh, finalmente! > esclama Chri quando apro la porta. Mi fiondo in camera mia e prendo la mia borsetta di un nero lucido che riprende il cinturino e scendo le scale trovandomi davanti la perfezione fatta persona.
Layton era lì come sempre perfetto, ha una camicia bianca abbottonata fino in cima e pantaloni neri con degli strappi ai ginocchi, Dr. Martines anch'esse nere, un Look semplice e non sofisticato, una delle cose che sapevo di Layton era che non voleva vantarsi sul fatto che era ricco con gli altri, a differenza della sorella gemella che non perdeva occasione per ribadirlo.
Appena mi vede mi accoglie con uno smagliante sorriso, mi madre che è accanto a lui anche lei mi guarda con un sorrisetto con un'espressione orgogliosa in volto, mio padre accanto a mia madre anche lui mi guarda, il cuore mi batte forte nel vedere Layton e tutta la mia famiglia che mi fissa e una calda vampata si espande sulle mie guance.
< sei pronta? > mi chiede Layton con la sua voce profonda e i suoi occhi celesti che mi guardano intensamente.
< si > dico timidamente, questo ragazzo è incredibile, di solito sono sicura di me stessa ma con lui è tutto differente. Di fronte ai suoi occhi celesti perdo la mia sicurezza.
< bene. Allora arrivederci signori Cokel> dice Layton ai miei genitori.
< divertitevi ragazzi > dicono i miei genitori, come al solito, in un coro imbarazzante.
< CHRISTIANN!! Vieni a salutare tua sorella > urla mio padre, mi sembrava tutto poco imbarazzante per essere vero.
Layton ride e mi guarda.
Chri arriva e mi dà un piccolo bacio sulla guancia, usciamo e saliamo sulla Porsche di Layton e vedo mio padre che scruta l'auto dalla finestra, è un gran appassionato di auto e questa di Layton per lui è come un dolce ripieno di cioccolato e panna per una persona golosa, mi stavo già immaginando una loro conversazione sul motore della sacra auto.
Arrivati alla villa andiamo verso la porta in legno scuro, che era contornata da vetrate sulla parte sinistra le quali facevano vedere tutto l'interno della casa.
La porta si apre in un'ampia stanza con pareti bianche alle quali erano appesi dei quadri di arte moderna, il pavimento lucido di un grigio pietra naturale, alla fine della stanza c'era una scala a chiocciola di legno scuro che probabilmente porta alle camere, per ora nessun tappeto in vista su cui inciampare e questo mi solleva molto, sono solo ipnotizzata dalla bellezza di questa casa.
Vedo arrivare una ragazza dai capelli colore biondo chiaro quasi bianco tipico di questa famiglia che le ricadevano sulle spalle, anche gli occhi come quelli dei gemelli sono azzurri intensi, sicuri di se.
È la versione un po' più grande di Pyper ma è troppo giovane per essere la signora Klein, porta una semplice maglia nera a collo alto e una gonna a vita alta di un grigio pieno di brillantini, tacchi non troppo alti neri che riprendevano la maglia.
< lei è.. > inizia Layton ma subito interrotto.
< piacere di conoscerti Asam, io sono Daisy, la sorella maggiore > fa lei con un sorriso e tendendomi la mano.
Le stringo la mano con un sorriso, ma come fa a sapere il mio nome?! Layton o Pyper le hanno parlato di me?
Vedo scendere dalle scale un uomo con due ampie spalle e i capelli brizzolati, appena si gira riconosco il volto e la somiglianza con Layton.
Lui è il signor Klein, Calvin Klein.
I suoi occhi azzurri anch'essi sicuri di se come Daisy mi guardavano.
Si stava avvicinando a me mentre si abbottonando la giacca con le piccole iniziali bianche CK cucite nell'angolo a sinistra.
Si okay, ho un po' soggezione di lui.
< oh! Tu devi essere la ragazza di cui parla tanto mio figlio! > dice il signor Klein che mi ha dato conferma della mia ipotesi.
< si. Piacere di conoscerla, mi chiamo Asam > gli dico cercando di fare una voce sicura.
< dammi pure del tu cara, possiamo accomodarci in sala da pranzo, Brenda ha quasi finito di prepara il salmone >
Credo che Brenda sia la signora Klein, la mamma dei gemelli e Daisy.
Mentre ci stiamo per dirigere verso la sala da pranzo la vedo scendere dalle scale a chiocciola.
Pyper ha i capelli e trucco perfetti, ha un vestito beige con dei lustrini, le stava da dio.
< ciao Cokel > mi saluta con voce cordiale rispetto a come fa di solito e questo mi stupisce, mi chiedo se i genitori sanno che lei incide sugli armadietti degli altri pronta per l'inferno senza alcun motivo logico.
< sapete dov'è Roxie? > chiede la signora Klein che è appena entrata in stanza.
Lei diversamente da tutti gli altri aveva dei capelli nero corvino, non so se sono tinti oppure se forse li ha scuriti, perché è impossibile che i suoi figli fossero quasi albini e lei era tutto il contrario, anche se sia Daisy che i gemelli hanno le sopracciglia più scure rispetto al colore dei loro capelli, ma non tanto scure come ce li ha la madre.
< oh che sbadata, piacere io sono Brenda Klein, la moglie di Calvin > si presenta guardandomi intensamente con i suoi occhi azzurri, tutti in questa famiglia gli hanno.
< mi chiamo Asam, piacere di conoscerla signora Klein > le dico e lei mi rivolge un sorriso cordiale.
< che bel nome, particolare, mi piace molto!> afferma.
Nella stanza irrompe una bambina magrolina dai lunghi capelli ondulati di colore nero corvino che fanno da contrasto con i suoi occhi chiari, è l'unica che ha preso dalla madre.
< e tu chi sei? > mi chiede fissandomi intensamente mentre si siede proprio di fronte a me.
< lei è Asam Cokel, Roxie > risponde Layton con la sua voce profonda.
È inquietante come anche una bambina di sei anni mi metta soggezione, in questa famiglia avevano tutti lo sguardo penetrante e sicuro di sé.
< sei la sorella di Christian?! > chiede lei aprendo la bocca e tappandosela con la mano, tipico dei bambini.
< si, lo conosci? > le chiedo sorpresa, è arrossita.
< Roxie non è l'unica ad avere un debole per un membro della famiglia Cokel, Asam > mi dice il signor Klein sghignazzando e facendomi l'occhiolino.
Si riferisce a Layton, che intanto è diventato rosso per l'imbarazzo e a me scappa una risata, Daisy scoppia a ridere e Pyper si fa i fatti suoi al cellulare.
< se vuoi te lo presento Roxie > le dico e a lei le si illumina subito il viso.
< davvero!? > mi chiede stupita e io annuisco.
Brenda intanto sta portando il salmone in tavola e io mi accorgo con sollievo che ci sono un coltello e una forchetta come in tutte le famiglie normali.
Sorrido e guardo Layton che mi stringe la mano sotto il tavolo, la serata sta procedendo più bene di quel che mi aspettavo.

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