Capitolo 2

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Il giovane Appio Claudio rimase a guardare ,
Aspettava il momento in cui i raggi del sole sarebbero giunti illuminando quel piccolo spazio disseminato da oscuritá ,
Lì si sarebbe sentito sicuro in quel covo di predatori .
La riunione del Senato era appena finita ,
Tutti stavano lí a parlare ,a confabulare con quei 30 anni e più sulle spalle ,
La toga bianca e lo sguardo tipico di chi ha esperienza ,
E poi c' era lui ,cosí giovane e solo ,dagli abiti semplici ,dallo sguardo privo di qualsiasi esperienza di vita ,
Cosí diverso da quelle persone che conversavano fra di loro di politica.
Aspettava suo zio ,il Senatore Severo Claudio ,con impazienza e attenta osservazione.
Lo vide finalmente che si dirigeva verso di lui con un amico, un altro politico.
Si chiese se era quello l' ambiente che faceva per lui ,
Ancora una volta per milioni di volte avrebbe risposto che no ,quella vita non faceva per lui.
Lui che desiderava la vita aperta ,il verde ,il luccichio delle armi di bronzo e quello della gloria .
Lui che desiderava intraprendere la carriera militare era stato sfortunato ,mai avrebbe voluto nascere da famiglie di politici e falsi predicatori,lui adorava l' echeggiare del suono delle armi,della sua Cittá .
Con Ottaviano Augusto si decise che ogni senatore avrebbe prima partecipato alla vita militare ,
Ma militare non per tutta la vita ,
Perchè senatore sarebbe destinato a essere ,così voleva suo padre e così sarebbe stato .
Un giorno non molto lontano sarebbe diventato cio che voleva lui ,ma fino a quel momento restava Appio Claudio con i suoi sogni pronti ad illuminare come fari notturni la grande oscuritá.
Restava per quel momento il ragazzino privo di esperienza .

" Nipote mio voglio presentarti un mio celebre amico:il Senatore Giulio Cornelio della gens Cornelia parente lontano dei celebri  Caio Cornelius e Lucio Cornelius " il giovane guardò l'uomo sui 40 anni
Era un ometto gracile, ma dallo sguardo curioso e vivace
Aveva sentito molto parlare di lui e delle sue abilità oratorie.
Si salutarono appena,
I due si guardarono ancora, un lieve cenno del capo.

" Quanti anni hai giovanotto ?" Gli chiese l'uomo dalla toga bianca ,
" 15 anni " disse flebilmente guardandolo timido ,perchè quell' uomo gli incuteva soggezione ,
Si sentiva così piccolo nei suoi confronti.
Quell' uomo sarebbe stato il suo tutore ,gli avrebbe insegnato le arti oratorie ,la politica ,il greco, la giustizia e il suo valore .
Lui che desiderava diventare un centurione ,un generale dell' esercito .

****************

Giulia avanzava lentamente insieme al fidato Aristeides ,
Era una bella giornata ,il sole splendeva alto e non vi era alcuna traccia di nuvola .
Ma non se la sentiva di sorridere ,
Sentiva di essere in un altro mondo ,un altra dimensione .
Il mercato quel giorno era affollato e non mancavano i mercanti che offrivano tutto e niente ,
L' odore della frutta esotica appena arrivata ,il suono metallico delle monete e le urla dei venditori .
Si sentiva da un altra parte ,
Pensando a ricordi lontani e a parole sbiadite ,
Non vedeva tutto ciò che le circondava intorno ,degli schiavi dagli occhi vuoti o tristi .
Aristeides sapeva cosa affliggeva la giovane ,perchè ormai anche da un solo sguardo avrebbe riconosciuto il suo mondo segreto fatto di mille emozioni .
Era come se Giulia in qualche modo avesse avvertito la presenza ,l' odore di Lui e ora stesse rivangando vecchie pagine di un libro impolverito ,
Il prezzo della felicitá era troppo alto per loro Due .
Alla giovane era sembrato di scorgerlo ,ma non ne era sicura ,poteva essere un illusione .

E poi cosa si sarebbero detti ?
Se un giorno il Fato li avrebbe fatti rincontrare ?

Non gli avrebbe detto niente pensò la ragazza ,un vecchio e timido '' Ciao '' ,un segno di ritorno e benvenuto .
Flavio aveva voluto seguire i suoi sogni ,Aristeides gli aveva detto che tutti vogliono seguire i propri sogni e che questo è un bene .
Erano cresciuti insieme ,conosceva ogni singolo suo capello ,ogni sua tonalitá ,conosceva la consistenza dei suoi sogni e i suoi più reconditi segreti .
Eppure l' ultimo periodo non lo aveva più capito,lo aveva perso
Forse non aveva capito che le persone cambiano nel tempo e anche se questa è una triste veritá bisognava accettarla ,doveva accettare che Flavio non era più il ragazzino di prima ,che era cambiato ,maturato dalle esperienze che la vita gli stava dando .

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