È pomeriggio inoltrato. Sto correndo da molto tempo ormai e i miei muscoli minacciano di andarsene.
Ecco a cosa servono i test di resistenza e velocità ad educazione fisica; nonostante mi impegnassi non sono mai stata brava.
Le gambe non le sento più, hanno preso il volo già da un po'. Ho l'impressione che anche un misero sassolino possa atterrarmi nelle mie condizioni. Dei polmoni possiamo anche non parlarne, non credo ci siano ancora, devono aver preso fuoco un paio d'ore fa.Vabbe', lasciamo perdere tutti i miei dolori fisici e problemi mentali (ce ne sono tanti e non sarebbe proprio il massimo citarli), io sono Leila e *fiatone* come si può notare sto correndo contro la mia volontà, verso la periferia di Olympia, nello stato di Washington, perché credo di essere seguita da qualcuno di non ancora ben identificato.
Lo so, potrebbe sembrare uno dei miei problemi mentali, ma vi assicuro che consistono in altro.I condomini iniziano a lasciare spazio a prati, piccoli boschetti e qualche villetta a schiera.
Non ce la faccio più a correre, ho i polmoni in fiamme ( li ho ancora!) e sento dolore a muscoli che non sapevo nemmeno di avere, anche se avrei preferito scoprirli in un altro modo.
E per non farsi mancare nulla mi si inizia ad annebbiare pure la vista; sono sfinita.
Per un attimo mi viene l'istinto di fermarmi e buttarmi a terra, ma poi lo sento di nuovo:un fruscio che mi segue da quando ho iniziato a correre. Dopo un po' ho iniziato a non farci più caso, ma se tendo bene d'orecchio mi accorgo che mi segue da quando sono uscita da scuola.
Non è che ho paura, è solo che so che se mi fermassi non succederebbe nulla di buono. Okay, forse un pochino di paura ce l'ho.Caspita che bel compleanno.
È uno dei miei più grandi desideri essere inseguita il giorno dei miei diciassette anni, eh già.Non riesco più a rimanere concentrata, la mente inizia a vagare senza più una meta e cerco di riportarmi alla realtà. Inizio a traballare e a perdere continuamente l'equilibrio.
Ormai è diventato buio e questo non semplifica le cose. Prendo in considerazione l'idea di fermarmi giusto il tempo di prendere fiato e poi riniziare a correre, ma quel fruscio è sempre più vicino. O è lui che ha accelerato o sono io che ho rallentato, molto più probabile la seconda. Non ce la faccio, mi voglio fermare qui. Non m'importa nulla se vogliono uccidermi, che lo facciano. Ma io non corro più, basta.
Ah! Forse non l'ho ancora detto: soffro d'asma da sforzo,poco certo, ma non è la cosa più bella del mondo.
Intanto le villette a schiera mi scorrono di lato, dietro di loro c'è un lago con l'acqua che scorre placida verso il fiume in cui sfocia. Per strada vedo ancora qualche semaforo, ma nessuna macchina nei dintorni. Sembra che il tempo si sia fermato e che abbia fermato tutti tranne me e i miei inseguitori e che nulla possa impedirgli di prendermi; ovviamente non posso correre in eterno...
E poi arriva il sassolino, ci vado sopra e cado a terra.
Tutto inizia a girare intorno a me e non capisco più nulla, va tutto a rallentatore e diventa tutto sfocato. Mi porto la mano agli occhi e li strofino per rimediare ma non cambia nulla.
Le gambe non riesco più a muoverle e ho il fiato corto. Ora che sono ferma sento le guance, prima sferzate dalla brezza fresca, in fiamme. Il mio campo visivo si riduce di molto e ai contorni diventa nero.
Bene, prima o poi mi sarei dovuta fermare no? Ho corso tanto per nulla.
Provo a rialzarmi ma le forze mi abbandonano all'istante, le gambe iniziano a tremarmi per lo sforzo.
Non riesco ad arrendermi del tutto, non voglio arrendermi del tutto. Riprovo a tirarmi su. Le gambe e le braccia che tremano, ma continuo a provare. Alla fine riesco a mettermi in ginocchio. Cerco di rialzarmi in fretta e rinizio a correre a fatica. La gola mi va immediatamente in fiamme come i polmoni e i muscoli delle gambe. Cerco di inspirare più aria possibile nonostante faccia male. Non voglio arrendermi, ho già perso secondi preziosi.
Chiudo gli occhi e cerco di distogliere la mente dal dolore e dalla fatica.
Riapro gli occhi e mi ritrovo di nuovo a correre. Eh già, alla fine mi ritrovo ancora a correre.
L'asfalto scorre sotto i piedi e le case sfilano davanti a me una più invitante dell'altra. Quanto darei per essere tranquilla a casa mia!Intanto il fruscio mi segue ancora, più vicino di prima e sono costretta ad accelerare. La paura di certo non aiuta, faccio il doppio della fatica a respirare e il cuore mi batte a mille.
Chissà se domani mattina starò ancora correndo, anche se sarebbe un po' impossibile. È già tanto che sono riuscita a correre così a lungo! Okay che quando si è in pericolo di adrenalina se ne ha a quantità industriali. Durante i test di resistenza ho sempre cercato di aiutarmi pensando di essere agli Hunger Games come Katniss, ma non è mai servito a molto, anzi, mi ha fatto venire pure l'asma.
Ecco, la mia testa ha iniziato a vagare di nuovo senza meta, distraendomi dalla realtà. Non che mi faccia male, certo, ma visto che l'ultima volta sono caduta come un elefante a cui danno il sonnifero per un misero sassolino forse dovrei tenere la testa sulle spalle.
I lampioni e il silenzio innaturale danno al paesaggio un'atmosfera inquinante.Inizio a perdere l'equilibrio e ad andare un po' a zig-zag. Perdo velocità fino ad arrivare al punto di stare più soltanto camminando velocemente. So che non reggerò a lungo. Nel mio campo visivo compaiono macchioline nere, non so cosa siano ma sicuramente nulla di buono.
Non ce la faccio più; ma non come le altre volte che poi ho continuato a correre. No, sta volta non ce la faccio proprio più.
Le ginocchia mi cedono improvvisamente. Cado a terra e un dolore atroce mi percorre fino alle ossa. L'ultima cosa che riesco a notare è una casa, l'unica casa con ancora qualche luce accesa da quando sono partita; proprio lì, davanti a me.
Tutto diventa improvvisamente nero; l'ultima cosa che riesco a percepire è la mia guancia premuta contro l'asfalto.
STAI LEGGENDO
THE BLACK ANGEL
Fantasy"Leila è una ragazza americana di 17 anni. La sua vita è quella di una normale studentessa del liceo , finché un tassello del puzzle viene spostato e la cambia radicalmente, in tutti i sensi. Fa nuove amicizie,molte inaspettate, impara a non fidarsi...