Cosa. No. Non è vero. Non è possibile che io lo abbia detto sul serio.
'Dimentica ciò che ho detto, vado a studiare'
Prima che lui possa contestare le mie parole, mi rinchiudo in camera. Che cazzo succede? Non doveva andare così. Non avrei dovuto abbracciare Cameron quel giorno. Avrei dovuto fare l'amore con Matthew. Non avrei dovuto parlare con l' attuale fidanzata di Cameron e non avrei dovuto scoprire che lui è ancora innamorato di me e per questo è un cazzo di autolesionista. Sono in una gabbia mentale. Non so come comportarmi. Non posso fare finta che non sia successo nulla e chiudere quel poco che si è riaperto con Cameron, non dopo aver scoperto che lui si fa del male per me. Come minimo devo stargli accanto, ma non so quanto potrò fare. Meglio studiare per davvero, l'ultima cosa che vorrei accadesse è la bocciatura alla maturità. Nonostante sia una giornata fin troppo soleggiata per ridursi a ripetere e ripetere la filosofia in tedesco, è quello che farò per il resto del pomeriggio.'Und er.. '
Due ore. Due ore che tento di imparare una banale frase che non mi entra nel cervello. Non ci riesco, la concentrazione è altrove. Perché Cam si è fidanzato se non mi ha mai dimenticato? Per farmi ingelosire? Per il semplice gusto di avere una ragazza che lo soddisfi in tutto e per tutto? Per colmare il vuoto? Quante domande, troppe. Pretendo di avere una risposta per chiarire i miei dubbi. A fanculo il tedesco, scendo le scale il più silenziosamente possibile e raggiungo il soggiorno.
'Madison, basta. È ora di chiuderla'
'È per quella troietta della tua ex? Eh Cameron, è per lei che mi stai scaricando?'
'Se davvero ci tieni a saperlo si, è così.'
'Bene, allora scopa con lei. Gioca anche con lei ora, buon divertimento, Dallas. Rimarrai deluso anche tu prima o poi. Stanne certo'
Sbatte la porta di casa mia con il viso colmo di lacrime.
'Cam'
Sì volta e mi fissa. Gli occhi stanchi, sta male.
'Elynn, non aveva senso continuare'
Non rispondo e faccio per andarmene.
'Dove vai? Matthew?'
'Sbagli. Vado da Anny'
Annuisce e mi fa cenno di abbandonare la stanza. Apro la porta e mi scontro con Nash.
'Scusa Nash, non pensavo che fossi già tornato'
'Dove stai andando signorina? Hai la febbre, ricordi? Non esci oggi'
Bene. Anny preparati a messaggi vocali di sclero e sfogo dalla durata di minimo un quarto d'ora... ciascuno.
'Nash, sto meglio'
'Niente storie'
Sbuffo e mi siedo nel divano, accanto a Cam.
'Elynn, devo dirti una cosa'
Nash mi preoccupa quando assume un'espressione così seria.
'Dritto al punto, Nash'
'Papá tornando da lavoro ha fatto un incidente ed è morto sul momento'
Il mio cuore si blocca. Forse per uno, forse per tre secondi. La gola si tappa, e il respiro si blocca forse per uno, forse per tre secondi. Gli occhi bruciano, ma sono sbarrati e fissano quelli azzurri di mio fratello. Il mio corpo è immobile, non ci credo. Il viso è ormai ricoperto di lacrime amare, quelle lacrime che una figlia non vorrebbe mai versare. Tutto intorno a me si fa buio. Tutto è vuoto. Come me in questo momento. Non.. non doveva succedere. Non ora. Mai. Non doveva lasciarmi ora. Dovevano fare ancora troppe cose insieme. 'È morto'. Cosa significa? CHE CAZZO SIGNIFICA. Il suo cuore si è fermato.
Ricordo quando lui e mamma si sono lasciati. Ha sussurrato al mio orecchio 'tu e i tuoi fratelli siete il mio cuore'. Quel cuore ora non batte più. Non vive più. Io senza di lui non vivo più. In diciassette anni c'è sempre stato, non mi ha mai deluso. Non doveva succedere. Fine della storia. La gola brucia, anche gli occhi. Tutto brucia. Anche la sua macchina probabilmente. Anche il mio cuore sta bruciando. 'È morto'. Non ricordo nemmeno le ultime parole che gli ho detto. Se erano belle, brutte, se pronunciate con amore o con rabbia. Non doveva andarsene. Ne ora ne mai. Doveva restare al mio fianco, al nostro fianco. Le lacrime continuano ad inumidire la mia maglietta, però non grido. Non parlo. Mi sto lentamente lacerando dentro soffocando tutte le imprecazioni che vorrei esternare al mondo di merda che ha fatto sì che ciò accadesse. 'È morto'. Non è vero. Ditemi che è uno scherzo.
Grido. È un urlo straziante, che non comunica però tutto il mio dolore. Il campanello suona, le orecchie fanno male al sentire un suono così forte. Mi sono isolata, sto proiettando tutti i momenti insieme a mio padre del mio cervello senza dar conto a ciò che fanno le altre persone intorno a me. All'entrata c'è Matthew, non riesco ad alzarmi. Voglio abbracciare mio padre. Ti rendi conto di quanto vale veramente una persona solo quando non è più al tuo fianco, dio se è vero. Quando gli ho detto 'ti voglio bene' l'ultima volta? Quando è successo? Non ricordo. Troppo tempo fa. Ora però non ho più occasione di pronunciare queste parole con la certezza di ricevere una risposta. Due braccia mi avvolgono, e la mia testa va poggiando sul petto della persona che mi sta abbracciando. Sono senza forze. Lui era la mia forza, e ora non c'è più.
La vita fa schifo.
Il destino fa schifo.
Il karma da schifo.
Tutto fa schifo.
Io faccio schifo.
Lui no, lui era perfetto.
Quando mi incoraggiava, quando mi incitava, quando mi abbracciava, quando mi sgridava urlando le peggio parole.
'È morto'.
Che schifo la morte.
'Come Nash? Come è successo?' Chiedo tra i singhiozzi. Anche lui piange a dirotto. Vorrei abbracciarlo, ma non ho la forza di farlo.
'Era in curva e uno stupido camion è uscito da una stradina. Non c'era modo di evitare l'impatto'
Stringo i pugni e impreco. È tutto una merda.
Perché questa mattina non l'ho trattenuto un secondo per dirgli 'ti voglio bene'. Quel secondo avrebbe fatto la differenza. Quasi ho la sensazione che sia colpa mia. Non ero la figlia perfetta, ma ero il suo cuore.
Che schifo il tempo passato.
Niente fila liscio, niente.
Ancora mi domando perchè la notte del 28 giugno 1999 mia madre ha deciso di farmi nascere.
Già, mia madre. Mia madre che ora è in Virginia e non può starmi accanto in questa situazione.
Vaffanculo.
A tutto.
A tutti.
Vaffanculo.
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Beautiful secret |Cameron Dallas
Fanfiction'Sst, non preoccuparti. Sarà il nostro innocente segreto, okay piccola?'