Ok, dovrei aver preso tutto: libri quaderni cos'altro...? Ho dimenticato la cosa più importante le valigie per andarmene da qui.
Beacon Hills ormai non è più la mia città, da domani inizia un nuovo capitolo della mia vita. Beh sì c'è da dire che ci saranno diversi cambiamenti ad iniziare dal College. Mio Dio. Ora che ci penso tutto è cambiato, anche il nostro branco. Ci sono stati diversi momenti dove io e gli altri abbiamo avuto diverse dispute, soprattutto per quanto riguarda tutto quello che è successo in passato.
Tra me e Malia ormai è finita da qualche mese e Lydia... già.
Quella ragazza è così criptica nei miei confronti, non sa mai quello che realmente vuole da me. Un paio di giorni fa, ad una sua festa, ci siamo ritrovati a darci un casto bacio ma lei a preferito evitare di procedere oltre perché tiene troppo all'amicizia che si è formata tra lei, Malia e Kira.
E poi tutto il casino con Scott che non si sentiva più l'Alpha del gruppo, la cosa mi aveva distrutto. Io avevo ucciso una persona per salvare la vita di mio padre ed ero stato giudicato per quello che avevo fatto. Fondamentalmente l'avevo fatto per aiutare, non per uccidere. Non mi sarei mai permesso che qualcuno facesse male a mio padre. Poi però Scott mi ha fatto pensare ad una cosa: noi dovremmo dare una seconda possibilità a tutti chiunque esso sia.
Scott... Già, il mio vecchio e caro amico Scott McCall. Lui è diverso da noi, da una seconda possibilità a tutti, io invece sono un completo disastro al contrario degli altri. Cerco di prendere esempio un pò dal branco intero però sono completamente diverso. Questa cosa mi rende umano, per così dire. Ricordo che la cosa che lo preoccupava di più era che per colpa del college ci saremo separati tutti. Ma non è così, io non voglio separarmi da lui e lui non vuole separarsi da noi. E mi fa un po' ridere, perché è questo a renderlo umano. L'amicizia. Ok basta pensare, adesso devo mettermi sotto, da domani sarà un nuovo giorno. Voglio cambiare, essere una persona nuova. Che male c'è a voler essere qualcun altro. Guardo verso l'uscio della porta, papà è lì che mi sta guardando e sorride. La prima volta che lo vedo sorridere così. Vorrà dire che è contento di vedermi andare via? Beh sarei un peso in meno per lui per quanto riguarda il suo lavoro. Forse voleva davvero sbarazzarsi di me. No, non lo farebbe mai.
-Hai preso tutto figliolo?- chiede mentre porta un ultimo scatolone.
-Credo di sì- rispondo. Con lo sguardo da una rapida occhiata al baule. -Beh... ci salutiamo allora. Tu hai il turno di notte e quando tornerai sarò già andato via. Ora tu piangerai, io piangerò... Insomma come funziona?
Poggia lo scatolone a terra accanto alla Jeep senza rendermene conto mi abbraccia. Un abbraccio forte intenso è la prima volta che succede. La prima volta dopo tanti anni che sento questo affetto da parte sua. L'ultima volta che l'aveva fatto era stato alla morte di mia madre. Mi manca e manca anche a lui. Oddio, sta piangendo e anche io lo sto per fare, è così imbarazzante. Solo perché sto andando al college ci mettiamo a piangere come dei bambini.
Ok queste sono lacrime che mi scorrono dagli occhi. Lui tira su col naso, si stacca da me. Io lo guardo si asciuga il viso con il bordo della camicia, mi dà un colpo alla spalla e se ne va a lavoro lasciandomi nuovamente solo. Anch'io mi asciugo le lacrime.
È arrivato il momento eh? penso. Forza Stiles!
Io e gli altri ci siamo già detti arrivederci ieri Malia è stata impossibile come al solito, non mi sorprende, anzi, il suo istinto animale è ancora vivido dentro di sé quindi vedere un certo affetto da parte sua mi farebbe un po' strano. Ormai l'ho conosciuta così, mi sono innamorato di lei per i suoi atteggiamenti e ora...
Mi capita di vedere in quello stesso scatolone una vecchia foto del nostro branco, quando Malia non era ancora arrivata. La prendo e la osservo. In questo scatto ci ritroviamo tutti in una gita organizzata da Lydia. C'è anche Derek nella foto con la solita smorfia da chi si sta annoiando. Più di tre anni fa eravamo felici. Stavamo bene e riuscivamo a risolvere i problemi insieme. Ma da quando lui se ne andato, tutto è peggiorato.
-Te ne vai senza salutarmi?- una voce si fa eco alle mie spalle. Mi volto, guardo quella figura che conosco: la schiena poggiata sulla mia vecchia e scassata Jeep barba sfatta, occhi chiari, capello scuro. È Derek.
-Hei...- si blocca di colpo la mia voce. Non riesco a dire altro, il cuore finisce direttamente in gola. Che cosa ci fa qui? Lui era partito, se n'era andato da... me.
-Solo "hei", tutto qui?- chiede, si stacca dalla vettura avvicinandosi, il mio cuore manca un battito. -È così che si saluta un vecchio amico?
Per qualche strano motivo non sono molto felice di rivederlo. Sono furioso con lui, se non se ne fosse andato saremmo riusciti a sistemare la storia dei Dottori tempo fa. Sarebbe riuscito a ricordare a Scott chi è l'Alpha. Mi avrebbe riportato sulla retta via e lui sarebbe stato in grado di aiutarmi psicologicamente a risolvere quell'omicidio che io non ho voluto commettere. Ed ora è qui, mi guarda e sorride.
Distolgo lo sguardo da lui e prendo lo scatolone che mi ha portato papà prima.
-Non mi parli?- chiede Derek. Io lancio una rapida occhiata verso di lui, non voglio dargli l'impressione di essere nervoso, so che se ne accorgerà.
-No... è che...- inizio, schiarisco la voce e ricomincio. -Come mai da queste parti?
-Sai che sento quello che provi, vero?- risponde. Sospiro, non so nemmeno cosa pensare o dire.
Poso con violenza lo scatolone in macchina, rimango li a fissare il vuoto cercando le parole che vorrei tanto dirgli, i pugni chiusi sono poggiati al baule. Ora o mai più, è venuto il momento di dire le cose come stanno. Comprendo la sua decisione di andarsene ma io ho sofferto così tanto la sua mancanza che...
-Pensi di tornare qui dopo un anno intero senza nemmeno farti sentire?!- ringhio mentre vado da lui con passo deciso. -Dove sei stato quando avevamo bisogno? Quando io avevo bisogno?!
-Stiles, è complicato.
-Complicato? Perché? Aiutami a capire.
-Non posso.
Scrollo il capo, sono così infuriato che vorrei solo tirargli un pugno. Il cuore mi batte così forte, sento ribollire il sangue di rabbia. Nel tempo di un battito di ciglia lo colpisco a pugno chiuso sullo zigomo sinistro. Derek rimane con lo sguardo girato nella stessa direzione. Vedo il suo volto ma è offuscato dalle lacrime che si sono formate negli occhi. Perché sei tornato? Perché vuoi tormentarmi ancora?
-Vigliacco...- dico. -Vigliacco!
Gli do uno spintone, un'altro e un'altro ancora fino a quando lui mi trascina verso di se e mi abbraccia così forte che mi manca il fiato. Le mie mani si stringono alla sua maglietta e il mio viso si nasconde sul suo petto.
-Mi sei mancato da morire- dico con un filo di voce smorzata dai singhiozzi, solo ora le lacrime iniziano a scendere.
-Lo so. Scusami- risponde lui accarezzandomi i capelli. Il mio sguardo si rivolge su Derek.
Senza rendermene conto si avvicina a me, mi bacia con passione. Che sta succedendo? Dovrei toglierlo di dosso, dirgli che questo è sbagliato, trovare una scusa plausibile per andarmene. Ma non ci riesco perché mi stringo forte a lui cingendo le braccia attorno ai suoi fianchi. Stacca le sue labbra dalle mie, io apro gli occhi e lo guardo. Mi accarezza il viso asciugando le lacrime cadute.
Gli prendo la mano e senza parlare andiamo verso casa mia. Saliamo la rampa di scale che porta al piano superiore dove c'è la mia stanza. Apro la porta e a lui parte una risatina.
-Non è cambiato molto- dice.
-Oh... No beh, ho comprato un pannello di vetro per le indagini- dico sfregandomi, imbarazzato, il capo. Lui da un'occhiata al pannello, ci sono ancora le vecchie prove e ritrovamenti del caso dei Dottori.
Impacciatamente, li prendo e tolgo quasi tutto. Cavolo, dopo quella vicenda mi sono dimenticato si rimuovere tutto.
-Scusa... questa è un'indagine... vecchia- dico balbettando. Derek mi ferma e io lo guardo, ogni volta che incrocio i suoi occhi fa di me impotente di fronte a tanta forza e coraggio. Cala il silenzio. Le sue mani si posano sui lembi della mia maglietta blu, la fa scivolare verso l'alto togliendomela. Lui fa lo stesso con la sua, resto a guardare il suo corpo che l'ultima volta che l'ho visto si era tramutato in un lupo dal manto nero.
Prende le mie mani avvicinandomele al suo addome. Lo accarezzo e le fa scorrere verso l'alto. Accarezzo la sua pelle calda arrivando sino al petto.
-Perché te ne sei andato?- chiedo rompendo il silenzio mentre le mie mani scorrono ovunque su di lui.
-Non potevo più stare con te- dice. Lo guardo con aria interrogativa. Non capisco. -Ho visto il tuo volto quando stavo morendo, i tuoi occhi così tristi. Vederti in quelle condizioni mi ha fatto capire una cosa.
-Che cosa?
-Che mi sono innamorato di te.
Il mio cuore si blocca. Derek mi ha sempre fatto un certo effetto, ogni tanto pensavo addirittura di provare qualcosa per lui. Però, quando Malia è entrata nella mia vita tutto è cambiato. Ora rivederlo qui... Non so nemmeno io cosa sto provando.
-Di qualcosa...- dice Derek. In realtà non so nemmeno io cosa dire, mi limito solo ad avvicinarmi e a baciarlo intensamente.
Sento la sua forte stretta su di me. Le mie braccia si avvolgono al suo collo ed infine mi butta a letto continuando a baciarmi. Sento le sue e le mie parti basse toccarsi a vicenda. Mette una mano sui miei pantaloni sbottonando il primo bottone facendo scendere la zip. La sua mano, con prepotenza, entra nei pantaloni raggiungendo l'inguine scivolando all'interno dei miei boxer. Con un sospiro dico:
-Derek... ti...
-Shhhh... non dire niente.
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First Day of College || SHORT STORY
FanfictionStiles si è ormai diplomato insieme agli altri suoi amici. Il branco si dividerà grazie al College? Lui non crede che sarà possibile dividere un legame così stretto fra di loro. Mentre il ragazzo sta preparando le ultime cose per andarsene da Beacon...