The end is the start

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Guardò l'elfa, che tanto amava e che tanto lo aveva fatto penare, abbandonare per sempre la sua vita. Un dolore sordo si impossessò del suo cuore e fu accresciuto e alleviato contemporaneamente da Saphira che lo capiva e provava le stesse sensazioni verso il giovane drago verde. Quando Arya non fu più in vista si girò a guardare il fiume che scorreva di fronte a lui, pronto a iniziare una nuova vita senza coloro che più amava.


Diciotto anni dopo....


-Bene ragazzi, abbiamo finito, potete andare.
-Sì, ebrithil.
Quello che ormai non era più un ragazzo, sospirò guardando i suoi allievi andarsene. Erano un elfo e un umana e si vedeva che lei era interessata a lui. Si concesse un mezzo sorriso, quei due gli ricordavano lui e Arya.
Niente da fare, pensò, non riesco a non pensare a lei per più di un'ora.
Non ci puoi fare niente, piccolo mio, provo i tuoi stessi sentimenti.
Lo so, Saphira, non so cosa farei se non ci fossi tu.
E io non sarei mai nata se non ti avessi incontrato. Eragon sorrise.
Mi sembra un buon compromesso.
Detto questo chiuse la conversazione e si diresse verso il palazzo Evarinya (come lo avevano battezzato lui e Blodhgarm). Ci erano voluti nove anni con l'aiuto degli elfi per costruirlo, ma quello che ne era venuto fuori era grandioso, anche più del palazzo di Tialdarì a Ellesméra. Lui e gli elfi avevano cantato una grande quercia, probabilmente centenaria, facendola crescere ancora di più e rendendola quasi completamente cava. Tutt'intorno avevano fatto crescere l'erba e dei fiori, che normalmente sarebbero cresciuti solo nella capitale degli elfi, erano situati ai lati e dentro un labirinto che proteggeva l'entrata. Una volta pronunciata la parola d'ordine, le siepi che lo costituivano si spostavano fino a formare un sentiero dritto che portava al castello, un incantesimo impediva di raggiungerlo in volo.

Edoc'sil, inespugnabile.

Questa era la parola giusta per definire il palazzo, tanto era circondato da protezioni magiche e protetto da coloro che ci vivevano (un gruppo di elfi, il cavaliere più potente esistente al mondo e un drago ormai gigantesco). La quercia dove era stato costruito sorgeva solitaria nel bel mezzo dell'isola che la ospitava e a diverse iarde di distanza un piccolo boschetto la circondava. L'isola si chiamava Garjzla,luce, perché era stata la luce nel loro cammino dopo settimane di esplorazione ed era poco più grande di Vroengart. Appena fu dentro Evarinya si sorprese ancora, dopo nove anni, di trovare degli affreschi così ben fatti. Erano stati fatti con la stessa tecnica dei fairth, solo dieci volte più grandi e ritraevano la storia di Eragon da quando un elfo cacciò un drago al ritrovamento dell'uovo del drago di Eragon (Bid'Daum) fino alla fine della Du Fyrn Skulblaka*, in contemporanea veniva narrata la sua storia. Da quando aveva trovato Saphira, fino alla sua partenza e ogni anno gli affreschi venivano aggiornati. Quell'anno avrebbero aggiunto un affresco dove lui e i suoi due allievi meditavano mentre nel cielo s'intravedevano i draghi che facevano lezione con Saphira.

Dopo aver superato i lunghi corridoi e le camere degli ospiti, si ritrovò nell'ala riservata ai cavalieri, solo tre delle tante camere erano state occupate e la sua era l'ultima. Era una via di mezzo fra la sua camera a Carvahall e quella a Ellesméra. Si spogliò restando a petto nudo e crollò nel letto, esausto, mentre anche Saphira lo raggiungeva attraverso l'apertura a goccia nella parete.


Qualche ora dopo si risvegliò in un bagno di sudore, dopo aver di nuovo sognato Arya. Ogni volta i suoi ricordi si mischiavano, tra battaglie, rifiuti e addii e ogni volta finiva sempre allo stesso modo.
Non sarai mai solo, piccolo mio. La dragonessa si intromise nei suoi pensieri e lui corse ad abbracciarle il collo.
Lo so, Saphira, lo so. Ma alle volte è così difficile.
Ne sono consapevole, ma non possiamo fare altro che seguire il nostro destino. Lui si staccò
Forse è meglio se....
Non finì mai il pensiero, perché un forte rumore lo mise in allarme.
Cosa può essere?
Lo scopriremo solo andando a vedere.
E così fecero. Poco fuori dai margini del bosco trovarono un draghetto che cercava di volare cadendo sempre a terra. Eragon sorrise, Portalo nel rifugio. Non si sarebbe dovuto aspettare niente di diverso, ma sia lui che Saphira avevano sperato in qualcosa di impossibile.


* La Guerra dei Draghi


AngoloDiQuellaPazzaDiUnAutrice:

Allooooooraaa............ Sono tornata con una storia nuova di zecca!
Forse.
Anyway,la storia inizia con Eragon perché è nata grazie proprio a lui. E voi direte allora perché la categoria è in Percy Jackson?
Ma ovvio! Perchè in Eragon non mi caga nessuno!
Tornando alle cose serie, il prossimo capitolo sarà su Percy e poi a seguire Harry Potter e Shadowhunter. Giusto per tenervi un po' sulle spine MUHAHAHAHAHAHHAHAH
Bene, ora mi dileguo e vi lascio in pace.
Nihal



RICORDATEVI DI COMMENTARE E STELLINARE O VI INFILZO CON LA SPADA
Ahahah, no scherzo.
FORSE.

(L'angolo autrice è lo stesso che ho pubblicato su efp, ho deciso di non cambiarlo perché non mi sembrava giusto)

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