IV- Inconvenienti

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Il mostro continua a scrutare dietro di me e annusa l'aria circostante dilatando le fessure che ha come narici. Dopo poco si stanca di aspettare e inizia a cercare di colpirmi con la parte finale della sua coda sottile come una frusta e altrettanto pericolosa. Per un po' schivo i colpi, poi quando mi sta per attaccare mi ricordo che ho il pugnale in mano. Prendo la mira e lancio l'arma dove dovrebbe esserci il cuore del mostro ed essa affonda fino all'elsa in un'aspettato colpo di fortuna. Ma se la fortuna è cieca la sfiga ci vede benissimo: il mezzo serpente ride estraendo il pugnale con la sua ferita che ribolle e si richiude. Il bestione sibila "Ragazzina insolente con un pugnale qualunque non puoi fare nulla... solo con dei metalli particolari si ha un qualche effetto su di me."
Dal nulla un tentacolo mi afferra le gambe e mi solleva da terra mettendomi a testa in giù. L'essere ride ma una freccia fatta interamente d'oro recide il tentacolo e cado. Poi altre due frecce dorate tagliano i tentacoli che legano le mie amiche. Asia va da Rebecca mentre una figura con gli occhi verde oro si affianca a me.
"Tutto a posto, principessa?"
"Quasi quasi preferivo quando mi chiamavi dolcezza. Sono appena caduta dai tentacoli di un bestione enorme e probabilmente ho sbattuto la testa, visto che la testa pulsa e vedo solo le forme indistinte e i colori, secondo te come sto?"
"Se sei ancora in grado di fare del sarcasmo non sei così grave. Tieni mangia. Ti sentirai meglio.
Il ragazzo che dovrebbe essere Davide ,se non mi sbaglio, mi porge un quadratino oro e dopo averlo preso lo mangio. Ha lo stesso sapore della torta al cioccolato bianco e fondente che mi cucina sempre mia mamma per le occasioni speciali. Dopo pochi secondi riesco a vedere meglio e il continuo martellare che sento nella mia testa si attutisce.
"Apollo quale onore, ma come ti ha conciato il signor Zeus! Cos'hai combinato?"
L'essere verde parla con Apollo. Ma al nome Zeus si sente il rombo di un tuono come se il cielo si fosse arrabbiato. Il mezzo serpente alza lo sguardo al cielo e dice "Non me ne frega niente di quello che vuoi tu, vecchio brontolone."
"Pitone non potrei dire lo stesso di te."
Il dio ha in mano un'arco d'oro massiccio con frecce e faretra dello stesso colore.
"Lo sai bene, caro Veggente, che non puoi sconfiggermi da solo..."
Un lampo nero colpisce Pitone in contemporanea a una freccia dorata.
"Peccato per te che non lo fosse. Semidio e dio sconfiggono i giganti, come te. Salutami gli altri tuoi compari nel Tartaro."
Nico estrae la sua spada nera dal corpo del mostro. Intanto l'essere diventa polverina dorata e scompare ma pochi attimi prima sibila
"Lo sai benissimo, figlio degli Inferi, che ci stiamo risvegliando. E che sarà proprio la progenie di Ade ad aiutarci..."
L'essere mi guarda alternando il suo sguardo viscido tra me e Nico a intervalli regolari.
"La profezia del Risveglio parla chiaro, chi tradirà gli dei, tu o lei?"
Intanto Rebecca si è svegliata e insieme ad Asia guardano la scena allibita. E ancora più sconvolte osservano Davide che mi aiuta a rimettermi in piedi.
"Di che parlava? E cos'era?" Chiede Asia. Apollo la liquida con un gesto e poi parla ignorando le due domande.
"Tutti i semidei al completo finalmente. Possiamo chiamare Chirone."
Apollo estrae dalla tasca uno strumento simile a una bussola con dei bottoni. Ne schiaccia uno e viene proiettato l'ologramma di un centauro: dalla vita in giù ha il corpo di un cavallo bianco, il busto è quello di un uomo di mezza età con barba incolta e capelli castani.
"Apollo avete fatto?" Domanda il centauro.
"Si Chirone. La figlia di Ade, i due miei figli e una figlia di Ares."
"Sono giá stati riconosciuti tutti?"
In quel preciso istante, sopra a Rebecca appare l'immagine dorata di una lira e sopra ad Asia un alone rosso sangue con una lancia e una spada incrociata.
"Riconosciuti tutti. Cosa facciamo, dobbiamo venire al campo?"
"Si, ma come fate con il viaggio? Non usate il viaggio ombra, mi raccomando."
Vedo Nico sbuffare.
"Ci penso io. Ci vediamo più tardi."
La comunicazione si interrompe. Apollo si gira e fa un sorriso alle mie amiche: Rebecca è spaventata mentre Asia stringe nervosamente la mazza.
"Ragazze vi devo portare in un posto se volete seguirmi..."
"Vengono anche loro?" Chiede Rebecca indicando i due ragazzi.
"Devo portarvi tutti al campo. Venite."
Seguiamo Apollo che ci porta dietro alla scuola dove vi è un furgoncino rosso fuoco tutto scassato. Saliamo tutti e Nico spiega la faccenda degli dei e semidei alle ragazze. Poi Asia rivolge la sua curiosità a Nico.
"Tu di chi sei figlio? E loro due?"
"Davide è un figlio di Apollo come Rebecca. Serena e io siamo figli di Ade."
È cosí strano pensare di avere un fratello pressapoco della tua età. Non nego che in fondo mi sarebbe sempre piaciuto ma sapere che è reale è molto... particolare.
Le ragazze mi guardano male.
"Beh che c'è? Non avete mica paura di me dopo quello che ho fatto a Noemi spero..."
"Cosa le hai fatto?" Mi chiedono. Io e la mia maledetta lingua.
"Forse potrei aver provato a ucciderla..." le due mi guardano male.
"E non ci hai nemmeno aspettato?" Mi fulmina Asia. Se gli sguardi potessero uccidere sarei giá morta un sacco di volte.
"Avremmo potuto aiutarti a nascondere il cadavere." Mi dicono le due ragazze con un sorriso inquietante stampato in volto. Certo che il campo, Apollo, dei, semidei, Ade... il mio cervello inizia a collegare e mi viene un'illuminazione. Inconsciamente associo il nome Pitone a quello di Crono e mi arrischio a domandare "Quindi le imprese descritte nei libri di Rick Riordan sono tutte reali? C'è stato veramente il risveglio di Gea e la quasi riconquista del potere di Crono?"
Apollo alla guida si incupisce e risponde.
"Sì, è tutto vero. E se vi va bene forse lo incontrerete al campo..."
Io e Rebecca ci guardiamo e poi ci mettiamo a fangirlare, con gli altri che ci osservano in maniera strana.
Dopo quattro ore arriviamo ai piedi di una collinetta a New York. Scendiamo tutti e ci arrampichiamo. Arrivati in cima ad essa vediamo una valle con varie strutture che fanno molto campo estivo. Apollo sorride e con aria teatrale annuncia "Signori e signore, benvenuti nell'unico posto sicuro per quelli come voi: il Campo Mezzosangue, la vostra nuova casa."

Dei Dell'Olimpo: I Gemelli Della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora