Capitolo 5

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Mi dirigo verso l'uscita del campo, non curante del dolore al ginocchio. Il sangue non smette di fuoriuscire così decido di prendere un fazzoletto dallo zaino e tamponarmi la ferita.

Ancora non riesco a credere a quello che mi è successo, so di essere imbranata ma non quando gioco a calcio. E poi Lucas? Chi se lo sarebbe immaginato, è solo un ragazzino arrogante e presuntuoso.

Arrivo al parcheggio dove ho lasciato il mio motorino, e dalla fretta di andarmene, non mi metto nemmeno il casco. La strada che devo percorrere è poco trafficata e tranquilla, quindi non sono molto preoccupata. 

Sento il vento accarezzarmi i capelli e il viso,donandomi un senso di libertà totale, e lascio che  porti via con se tutta la rabbia.

Arrivo a casa mettendoci meno del previsto, visto che ho abbondato sulla velocità, e mi avvio verso la porta, quasi zoppicando.

«Sono tornata!» urlo.

Sento il rumore dei tacchi di mia madre farsi più forte, e la sua risposta arriva solo dopo qualche secondo.

«Oh Erica hai fatto presto» dice guardandosi nello specchio dell'ingresso nell'intento di mettersi un orecchino « sto per andare a lavoro e... cosa hai fatto al ginocchio?! Possibile devi sempre tornare a casa con qualche ferita?»urla «sei pur sempre una ragazza!»

«Lo so, ma non è mica colpa mia!» dico cercando di giustificarmi «è che stavo giocando a calcio quando è arrivato Marchetti e..» non faccio in tempo a finire la frase e mia madre già inizia a farmi la predica.

«Ma insomma Erica, quante volte ti ho detto che dovresti cercare di essere più femminile?» mi rimprovera« Il calcio non è uno sport adatto a delle ragazze, già ho chiuso un occhio molte volte»

«Si,va bene» sussurro.

So che non cambierà mai idea, quindi lascio stare. Ormai sono troppo grande per iniziare a frequentare una scuola calcistica, mi accontento anche solo di giocare con Mirco. Beato lui, ha sempre avuto l'approvazione dei nostri genitori e quando l'hanno preso nelle giovanili della Roma hanno iniziato a trascurarmi sempre di più.

«Adesso devo proprio andare se no faccio tardi sul serio» dice mentre si avvicina alla porta

«ci vediamo stasera» e mi da un bacio sulla testa.

La saluto e richiudo la porta alle mie spalle. Rimango lì per qualche secondo e lascio cadere una lacrima che mi riga la guancia sinistra.

«Dai su non abbatterti! » mi incoraggio «oggi hai visto il tua adorato Marchetti! È stata una bella giornata dopotutto! Si, insomma, tralasciando le numerose figuracce... »

Sento il mio stomaco che inizia a lamentarsi dalla fame, così mi dirigo in cucina e guardo l'orologio appeso al muro, che segna le quattordici e cinque.

La voglia di mettermi ai fornelli è pari a zero, così prendo dal freezer una pizza congelata e la metto nel forno.

I miei sono entrambi a lavoro, per fortuna. Oggi non sono proprio in vena di mettermi a discutere con loro. Mia madre lavora come giornalista di una rivista di moda, invece mio padre è un fisioterapista. Quando era più giovane lavorava anche lui al centro sportivo di Formello, ed è lì che ha conosciuto Giacomo. Adesso invece ha uno studio a casa, dove riceve su prenotazione. Ogni tanto vengono anche dei giocatori dal centro, conoscendo la bravura di mio padre, ma ovviamente non mi ha mai lasciato vederli, per una questione di professionalità.

Dopo pochi minuti sento un invitante profumino di pizza dalla cucina,segno che è pronta per essere divorata dalla sottoscritta.

***

Il pomeriggio lo passo richiusa in camera, cercando di dipingere un paesaggio di Monet utilizzando le tempere. Amo quel pittore. All'improvviso sento il suono di una canzone. Riconosco le note di''Fallen Angel'' dei Three Days Grace e inizio a canticchiarla. Dopo pochi secondi mi decido finalmente di rispondere al cellulare.

«Mirco!»rispondo.

«Ehi sorellina! Allora, com'è andata il tuo primo giorno di lavoro?» mi domanda incuriosito.

«Diciamo tutto bene, grazie dell'interesse, sei il primo a domandarmelo» rispondo un po' seccata «qualcuno allora si ricorda di me!»

«Dai non fare così, sai come sono fatti i nostri genitori, pensano sempre e solo al lavoro»dice cercando di consolarmi «su raccontami cosa hai fatto?»

Penso di essere davvero fortunata ad avere Mirco come fratello. Senza di lui non saprei veramente cosa farei. Inizio a raccontargli tutta lamia giornata, senza tralasciare ogni minimo particolare, anche su Lucas e Federico.

Sento una profonda risata provenire dal telefono.

«Non ci credo! Certo solo tu puoi fare certe figure!» dice ridendo.

«Dai non fare così! Non mettertici anche tu per favore!»

«Scusa, è che sei proprio comica! Comunque certo che quel Biglia è proprio della Lazie» dice cercando di trattenere qualche risata.

«È solo un ragazzino presuntuoso... e non chiamarla Lazie!» lo rimprovero.

«Dai scusa, stavo cercando di consolarti» dice offeso «comunque ti ho chiamata anche perché devo dirti una cosa importante...»

«Cosa?»

«Questa domenica ci sarà una partita allo stadio Olimpico dove giocherà la Roma...»

«Quindi?»

«Beh,ecco... l'allenatore dice che mi farà giocare! Mi hanno preso Erica!»

Rimango in silenzio per qualche secondo. Poi un urlo fuoriesce dalla mia bocca.

«Mirco è grandioso! Si, lo sapevo che prima o poi ti avrebbero preso!è..è..una notizia stupenda!» non riesco a contenermi dalla gioia che inizio a saltellare per tutta la stanza.

«Grazie Erica, però non giocherò da titolare... il mister vuole mettermi alla prova e siccome si è infortunato un'attaccante ha deciso di farmi giocare la prossima partita »

«Non fa niente, è sempre una notizia fantastica! Mamma e papà già lo sanno?»

«In realtà no, e vorrei che per il momento non lo sapessero, sennò inizieranno ad agitarsi come matti. Volevo che per l'occasione venissi solo tu, così potrai assistere alla partita più tranquillamente... ho già prenotato un biglietto in tribuna,praticamente starai vicinissima al campo»

«Grazie mille Mirco, certo sarà un po' dura per me stare in mezzo a un covo di romanisti...»

Sento Mirco ridere « So che farai uno sforzo per me, vero?»

«Ovvio fratellone».

Spazio Celeste

Sii!Il mio primo spazio autrice! Yuppi :D

Anyway vorrei ringraziare tutti coloro che stanno leggendo la mia storia (grazie infinite ;_;) e soprattutto vorrei ringraziare yumixnoir, che mi sta aiutando veramente tanto. Graziee Yumiii :D

Mi scuso per eventuali errori di battitura e di ogni altro tipo. Questa che scrivo è la mia prima storia ed è partita più che altro come un esperimento, visto che non sono un gran che a scrivere >.<

P.S. Eh si, per chi se lo chiedesse (non so chi) ho modificato l'età di Lucas lol


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