Una settimana passa velocemente, fra casa, scuola e assillanti provocazioni della piccola Chelsie. Quella ragazza è tanto bella quanto acida e rompi coglioni. Abituarmi alle sue frecciatine, alle lezioni e alla monotonia della stessa vita che conducevo prima di andarmene non è stato difficile, ma manca qualcosa per poter tornare davvero a quei tempi.
Finito anche questo giorno mi dirigo con Harvey fuori scuola. Sono deciso a fumarmi una sigaretta in santa pace quando, dopo aver varcato la soglia del cancello, noto un ammasso di persone richiudersi a cerchio attorno a qualcuno. Una rissa, fantastico. Mi avvicino quasi incuriosito, volendo sapere i protagonisti di questa sceneggiata. Ed eccoli lì, Logan Walker addosso a Nick mentre Wendy cerca di dividerli.
" Ecco cosa ti sei perso in tutto questo tempo. " mormora Harvey al mio fianco dopo essersi acceso una sigaretta. Me ne offre una che accetto volentieri e la accende.
" Scattano spettacolini del genere per ogni minima cazzata. Sam è sparito dalla circolazione, quindi tutto il merito di questa merda se lo prende quel coglione di Logan. " sputa Harvey infastidito.
Nel momento in cui la testa riccioluta del mio amico indica la rissa, gli occhi scuri, quasi neri, di Logan sono su di me. I capelli castano scuri sono scompigliati e attorno alla fronte è avvolta una bandana rossa. Da un angolo della sudicia bocca, quello opposto a dove si trova un orrendo piercing nero ad anellino, si intravede un po' di sangue. Indossa il suo classico look da idiota, ovvero jeans scuri e maglia scura a maniche lunghe.
Non so moltissimo su di lui a dire il vero, ho imparato a conoscerlo in risse e cose del genere. È uno dei migliori amici di Sam, e da quando questo gioco delle gang ha avuto inizio la sua presenza non è mai mancata. È un tipo provocatorio, che ama attaccar briga con chiunque, anche se la sua scarsa forza fisica non gli permette di reagire molto.
Il mio sguardo ricambia il suo, mentre lui ridacchia allontanando Nick, che viene fermato dalle braccia di Wendy, e si muove sicuro verso di me.
" Bene, bene, guarda un po' chi si rivede. " ridacchia. Idiota di merda. Odora di erba.
" Sam sarà felice di sapere che sei tornato. " aggiunge poco dopo. Sta cercando di provocarmi. Cerco di aspirare tranquillità dalla nicotina della mia sigaretta, dalla quale prendo un lungo tiro, e mi avvicino con fare minaccioso, sicuro di me, facendolo retrocedere di un passo. Per un attimo sono indeciso se spegnergli o meno il mozzicone in un occhio.
" Di a quel figlio di puttana che lo sto aspettando. " quasi ringhio a bassa voce prima di esalare una tossica nube di fumo grigiastro. Con la coda dell'occhio noto Chelsie avvicinarsi a Wendy e Nick, seguita da quel ragazzo dai capelli rossi. Mi sta guardando con quello che credo sia disgusto negli occhi, prima di sollevarli al cielo, come se infondo si aspettasse tutto ciò. Fossi nei suoi panni me lo sarei aspettato anche io. Non è una novità che io finisca in risse di questo tipo, fuori scuola. Poco mi fotte di quella stronza e di ciò che pensa di me.
" No, no, no Louis. Janelle non sarebbe contenta di sentirti parlare così... " provoca ridacchiando. Cerco con tutte le mie forze di restare calmo. Lo ucciderei solo per aver pronunciato il suo nome. Prendo un profondo respiro quando la mano tatuata di Harvey si posa sulla mia spalla, come ad incoraggiarmi ad andare. Così mi volto, sotto gli occhi di tutte quelle persone ficcanaso che ci stanno guardando, e faccio qualche passo per uscire dal centro dell'attenzione e da quella ridicola situazione che potrebbe diventare una tragedia.
" Ah, la piccola Janelle. Quella ragazza era brava in una cosa soltanto... " provoca ancora, e da idiota impulsivo quale sono in pochi istanti gli sono addosso afferrandolo per il colletto della maglia scura.
" Cosa, lurido coglione? Cosa!? " ringhio col viso a pochi centimetri dal suo. Mi guarda divertito, consapevole che un'altra rissa sta per scattare, ma questa volta fra me e lui.
STAI LEGGENDO
Hearts & Guns. ( l.t. )
Genç Kız EdebiyatıSiamo il risultato di come veniamo trattati e di cosa viviamo sulla nostra pelle. Entrambi l'avevano capito. Lui era un casino. Un grande e complicato casino. Uno di quelli che sembrano irrisolvibili, come quelle orrende equazioni di matematica a...