Ci terrei a precisare che la storia NON è mia ma di SailisInAllMyLife , che gentilmente mi ha dato il consenso di riportarla da efp a Wattpad .
"Non era mia intenzione offenderti" esclama immediatamente Harry, abbracciandolo senza pensarci più di tanto, la bottiglia ancora in mano quando avviluppa le braccia intorno al suo collo.
Louis sussulta e gli preme tempestivamente le dita sullo stomaco, in un vano tentativo di allontanarlo.
"Harry, mi stai soffocando" soffia, spingendo più forte. Harry non demorde e "Non sei uno stupido cliché. Sei speciale e io sono un idiota e non volevo farti stare male" mormora, intensificando l'abbraccio.
"Non mi hai fatto stare male, Harry, ma adesso staccati" Louis puntualizza, sciogliendosi impotente nella sua stretta.
"Dimmi che mi perdoni" ordina Harry, strofinando un poco la guancia contro i suoi capelli.
"Ti perdono, ti perdono! Cristo" obbedisce Louis, scansandosi all'indietro non appena Harry si decide a dividersi dal suo collo.
"Sei una piovra umana" osserva Louis con una risatina sorpresa. Harry non può fare a meno di guardargli i capelli scompigliati e le guance vermiglie.
"Sei carino" si ritrova a ribattere, mordicchiandosi una pellicina dell'indice, sorridendo fiero quando il viso del ragazzo diventa ancora più rosso.Harry/Louis (Highschool!AU)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicateHarry odia il suo migliore amico, lo odia davvero.
"Che vuoi" sbotta infastidito, staccandosi malvolentieri dalle labbra a cuore di Nick Grimshaw.Liam lo osserva poco impressionato ed incrocia le braccia, l'aria chiaramente di rimprovero. "Il coach ha già fatto il discorso alla squadra, mi ha detto che desidera ardentemente ucciderti, la partita inizia tra sei minuti, il coach mi ha detto di venirti a cercare e che desidera ardentemente ucciderti, ti trovo qui a pomiciare e, ah sì, ti ho già detto che il coach desidera ardentemente ucciderti?" Liam snocciola tutto d'un fiato. Harry solleva un sopracciglio. "Respira, amico" sbuffa, vagamente divertito. Prima di dare il tempo a Liam di controbattere, afferra gentilmente Nick per il colletto ridicolo della sua camicia ridicola e gli scocca un bacio veloce sulla bocca umida. "Il dovere mi chiama, babe" annuncia con un sospiro esagerato, lisciandogli velocemente il petto ampio. "A dopo, sì?" pronuncia speranzoso Nick, una mano ancora ferma sulla vita di Harry. "Andiamo?" interviene Liam, lo sguardo infuocato. Harry lancia un'espressione di scuse a Nick e, scrollando brevemente le spalle, si affretta a raggiungere l'amico. "Il coach ti ucciderà" gli ripete Liam per la millesima volta, non appena raggiungono la palestra, già gremita di liceali chiassosi, cori da stadio e giocatori con visi concentrati. Harry distingue il suo allenatore dall'altra parte della palestra e, soprattutto, riconosce il suo volto livido dalla rabbia. "Oops?" offre a Liam, arricciando un poco il naso. L'amico rotea gli occhi e "Andiamo, dai" lo sprona, accelerando il passo per raggiungere il resto della squadra. "Cazzo, le scarpe!" ricorda Harry, nel rendersi conto di avere ancora indosso le proprie Converse bucherellate. Non dà il tempo a Liam di fare o dire o pensare alcunché; gira su se stesso e corre più veloce che può verso lo spogliatoio, urlando un "Arrivo subito!" all'amico che, Harry lo sa, starà sicuramente già premeditando il modo più doloroso e lento e sadico per compiere il suo omicidio.Apre la porta dello spogliatoio con malagrazia, rischiando quasi di rompere la maniglia e "Le scarpe!" urla, non sa bene neppure lui il perché."Che problemi hai?" gli domanda, infatti, Josh, l'ala grande della squadra."E tu che ci fai ancora qui?" esclama Harry, prendendo a rovistare forsennatamente in tutta la stanza, spargendo vestiti a terra e spostando con noncuranza borsoni e giubbotti."Il vecchio Cal mi sta schiavizzando" spiega Josh, mostrandogli una bottiglia Evian naturale da due litri. "La tua scusa, invece, qual è?"."Ero con Nick e mi sono dimenticato di cambiare le scarpe" taglia corto Harry, fermando la sua ricerca e puntandosi le mani sui fianchi, gli occhi che vanno ad analizzare con precisione ogni angolo dello spogliatoio."Cioè," il tono e l'espressione di Josh rappresentano la quintessenza dello sbalordimento, "Vuoi dirmi che te la stai ancora facendo con quel Grimshaw?" esclama incredulo.Harry gli rivolge un'occhiata annoiata e "Sì. Cioè, più o meno" risponde."Ma cosa te ne frega?" scatta subito dopo, tornando a cercare le sue scarpette da pallacanestro, andando ad aprire ogni armadietto lasciato senza lucchetto."Amico, fino a due settimane fa stavi con Kendall. Cioè. Pensavo avessi degli standard" è la spiegazione che gli offre Josh."Fanculo" sbuffa Harry, per poi illuminarsi quando, finalmente, rintraccia le proprie scarpe. Una è nascosta sotto una pila di asciugamani bagnati, mentre l'altra è in cima ad un calorifero e. Non ha intenzione di indagare ulteriormente, davvero. "Sul serio," rincara la dose Josh, "Vuoi mettere Kendall Jenner," mima un corpo tutto curve con gesti ampi ed esagerati delle mani, "Con Nicholas Equino Grimshaw?", conclude con espressione stralunata. "Smettila di chiamarlo così!" Harry gli getta contro una delle Converse. "E poi sa fare certe cose con la lingua" ammette dopo qualche attimo, ammiccando.Josh rotea gli occhi e "Amico, ti voglio bene ma. Fidati, non mi interessa" precisa, facendo per uscire dallo spogliatoio.Ma si può sapere cosa vuoi dalla mia vita?, vorrebbe domandargli Harry, ma non c'è tempo di perdersi in ulteriori chiacchiere, perciò "J, puoi dirgli," borbotta invece, grugnendo un verso di lotta nel tirare le stringhe aggrovigliate tra loro, "Che sto arrivando?" esulta a mezzavoce nel riuscire ad infilarsi una scarpa da basket.Josh borbotta uno "Yep. Tranquillo. Però muoviti" e trotterella verso l'uscita.Harry sente i suoi passi rimbombare sul pavimento del corridoio e, quando iniziano a sfumare per poi scomparire completamente, ha finalmente indossato con successo l'altra scarpa. "Hallelujah" mormora tra sé e sé e si affretta a raggiungere il bagno adiacente allo spogliatoio, per sciacquarsi rapidamente il viso ed il collo.Ha i suoi riti, deve ammetterlo, e gli piace pensare che se riesce a fare un buon passaggio o correre più velocemente sulla pista o portare la squadra alla vittoria grazie ad un tiro particolarmente preciso, allora è anche merito delle sue Fisse, come le chiama Liam. Anche se Portafortuna, preferisce denominarle Harry.Perciò si bagna il volto, sospirando sollevato alla sensazione di freschezza dell'acqua. Senza premurarsi di asciugarsi, afferra dalla piccola tasca dei pantaloncini la fascetta bianca e rossa della squadra. La bacia con un sorriso, per poi sistemarsela con mani esperte tra i ricci scompigliati.I suoi piedi lo trascinano poi in palestra dove, Harry lo giura, Coach Aurand sembra stia per andare letteralmente a fuoco. "Styles, non mi esprimo che è meglio" quasi ringhia l'uomo, quando Harry raggiunge lui ed il resto della squadra, sfoggiando il migliore sorriso innocente del suo repertorio. Le fossette non sembrano però funzionare, ed allora "Scusi. Non accadrà mai più" borbotta, spegnendo il sorriso.Coach Aurand rotea gli occhi e "Okay. Ora che, finalmente, ci siamo tutti, direi di ripassare il piano di gioco" annuncia, gesticolando per far disporre in cerchio i dieci ragazzi, tra riserve e giocatori effettivi. Tutti iniziano a brontolare lamentele a mezza voce perché è, tipo, la miliardesima volta che ripetono lo schema della partita. Lo sanno praticamente a memoria. Nonostante tutto, si avvicinano l'uno all'altro per ascoltare attentamente le parole del loro allenatore.Harry appoggia le mani grandi sulle schiene di Liam e Calum e si lascia attraversare dalle frase impetuose di Coach Aurand, dai suoi Ce la possiamo fare! e dai Siamo i migliori! e dai E' la prima partita della stagione, facciamo vedere a tutti di cos'è capace il Dream Team!E' stato Harry a proporre il nome per la squadra, anni addietro; nessuno aveva alternative migliori e tutti, bene o male, hanno accettato di buon grado il nominativo. Liam, ovviamente, lo ha preso in giro fino alla morte ma. E' Liam. Harry è ormai abituato agli insulti del suo migliore amico."Forza! I giocatori in campo!" la voce tumultuosa del coach lo fa riemergere dai suoi pensieri e, senza quasi rendersene conto, si ritrova in mezzo alla pista da gioco.Gli avversari provengono da un paese poco lontano e, tranne per un paio di loro, tutti gli altri ragazzi Harry li inquadra come facili da battere. Si lecca distrattamente il labbro inferiore e Che si aprano le danze, pensa.Ad un quarto d'ora dal fischio d'inizio, il Dream Team sta vincendo tredici a nove contro i Devils.Harry intercetta senza troppe difficoltà la palla, iniziandola a palleggiare agilmente contro il parquet lucido della palestra."Qui, Harry!" urla Luke, il playmaker della squadra, un metro e ottanta e passa di capelli curati e gentilezza. Harry sorride tra sé e sé e tira la palla dall'altra parte del campo, dove Liam la afferra al volo e compie tre palleggi veloci, prima di lanciare con uno scatto elegante del polso.Coach Aurand ha messo a punto questa strategia di gioco ben due anni prima e, seppure vecchia, gli avversari non riescono ancora a prevederla e a comportarsi di conseguenza. La tattica consiste nel distrarre gli avversari e confonderli, facendo credere loro di stare per compiere un passaggio ad un determinato giocatore, per poi indirizzare la palla ad un altro. Harry esulta quando il tiro di Liam porta altri due punti in tasca al Dream Team, e gli si avvicina per battergli velocemente il palmo della mano sulla schiena sudata."Grande!" si congratula, per poi lanciarsi all'inseguimento del pallone, ora tra le mani di uno dei Devils. Raggiunge il ragazzo e prende a marcarlo, le ginocchia che si flettono agili e gli occhi puntati saldamente alle mosse dell'altro ragazzo. Harry è consapevole del proprio fascino, e non si vergogna di ammettere che una delle proprie tattiche consiste proprio nel distrarre l'avversario con metodi, beh, come dire, poco ortodossi.Perciò, premurandosi di mantenere lo sguardo fisso in quello concentrato dell'altro, si passa lentamente la punta della lingua sul contorno del labbro inferiore. Schiude appena la bocca e ondeggia leggermente il bacino in movenze circolari. L'effetto è immediato; il ragazzo, non riuscendo a distogliere gli occhi da quelli maliziosi di Harry, non si accorge abbastanza rapidamente che il pallone gli è stato preso improvvisamente dalle mani.
"Grazie, diavoletto" Harry ammicca ed inizia a correre verso il canestro. Circondato da due Devils agguerriti, tende i bicipiti e getta la palla a Josh, che fa aggiudicare altri due punti alla loro squadra, grazie al suo canestro eseguito all'interno dell'area delimitata dalla linea dei tre punti.Harry sorride radioso e mostra il segno della vittoria al loro allenatore che, roteando gli occhi con aria affezionata,
"Muovi il culo, Styles!" gli impone. Harry, nonostante la maschera da burbero che l'uomo si ostina ad indossare, l'ha visto il suo sorrisetto soddisfatto.Senza perdere ulteriore tempo, il riccio si lancia all'inseguimento dei propri compagni di gioco.Liam, attorniato da un paio di avversari, gli passa la palla. Harry la afferra con agilità, e prende a correre veloce, sempre più veloce, verso l'area del canestro. I passi competitivi dei Devils gli rimbombano nelle orecchie; uno di loro riesce ad affiancarlo e, per lo sbigottimento di Harry, gli tira una spallata poderosa.
"Ehi!" urla Harry, riuscendo, in qualche modo, a non perdere l'equilibrio.
Fallo! vorrebbe gridare, ma, alla vista dell'aria di sfida che luccica negli occhietti del ragazzo, non può fare a meno di continuare ad avanzare verso la rete, la voglia, il desiderio bruciante di battere lui e gli stupidi Devils che gli fa infiammare le vene. Perciò, non si ferma, e lascia che i tacchetti delle scarpe continuino a rimbalzare sulla pista. Con la coda dell'occhio, nota che l'avversario lo sta ancora marcando, mantenendo una distanza estremamente limitata.Accade tutto in una frazione di secondi. Harry sa solo che sta correndo, i piedi che aderiscono saldamente al terreno, gli occhi fissi sui rimbalzi della palla.
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Someday this pain will be useful to you
Romance"Non era mia intenzione offenderti" esclama immediatamente Harry, abbracciandolo senza pensarci più di tanto, la bottiglia ancora in mano quando avviluppa le braccia intorno al suo collo. Louis sussulta e gli preme tempestivamente le dita sullo stom...