La ragazza del treno

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Caro Diario, l'altro giorno ho letto su Facebook questa frase di un poeta spagnolo, mi pare si chiami Machado o qualcosa del genere: "E poi il treno, nel viaggiare, sempre ci fa sognare". Ed è vero, sì, non sai quanto sia vero!
Sarà che abito vicino a una stazione, sarà che quando ero piccola i miei genitori mi portavano al mare in treno, sarà che ne prendo uno tutti i giorni per andare a scuola, ma io - credimi - i treni li amo, perché i treni mi permettono di sognare. Lo so, lo so: sono sporchi, arrugginiti, spesso in ritardo, rumorosi - è vero, hai ragione. Ma salirci mi dà sempre un brivido: dal finestrino puoi osservare paesaggi sempre diversi, attorno a te puoi scrutare mille persone e provare a indovinare i loro pensieri, puoi fare chiacchierate lunghissime con le amiche. Un giorno mi piacerebbe non scendere alla mia solita stazione ma restare sulla carrozza, continuando ad andare fin dove si riesce, prendendo tutte le coincidenze possibili: fino a dove potrei arrivare in una giornata?
I viaggi in treno sono pieni di sorprese, caro Diario. Come oggi, ad esempio, quando ho incontrato un ragazzo. Per essere precisi, è andata così: lui mi ha raccolto il libro che stavo leggendo, o meglio dire, sul quale stavo disegnando un po' sui bordi. Appena l'ho visto faccia a faccia mi è sembrato un ragazzo tranquillo, anche se in quel momento proprio non lo era. Indossava una felpa azzurra, dei jeans e un paio di Vans. Aveva un viso sorridente e i capelli scompigliati. Non era né alto né basso, nella media direi, anche se, dalla muscolatura, sembrava un po' fragile.
L'ho ringraziato, non aveva capito che mi stavo riferendo a lui, allora l'ho rassicurato. Si è seduto di fianco a me e abbiamo parlato un po' del libro che stavo leggendo, anche a lui piaceva, non potevo crederci.
Finalmente ho trovato qualcun altro sulla faccia della terra che sa cosa sia un libro distopico e, oltre a sapere cosa sia quel genere, gli piace pure!
Forse potevo sembrare tranquilla ma non lo ero affatto, avevo trovato un ragazzo fantastico.
Mi ha chiesto se avessi visto l'ultimo film della serie "Hunger games", io gli ho risposto di no, anche se in realtà lo avevo visto la sera prima con la mia amica Lucia. Gli ho detto quella bugia perché, stupidamente, speravo che mi invitasse a vederlo insieme, ma non sembrava il tipo di ragazzo che avrebbe fatto il primo passo.
Poi ho scoperto che ha le mie stesse passioni, guarda le stesse serie televisive che guardo anch'io, gli stessi film, e leggiamo gli stessi libri...insomma, ero presa tantissimo da quella conversazione.
So sicuramente che anche lui fra dieci minuti sarà davanti al televisore come me a vedere il primo episodio della sesta stagione di "The Walking Dead" e come me non vede l'ora che arrivi il 16 dicembre per andare al cinema a vedere "Star Wars: Il risveglio della forza".
Poi, però, la giornata è ritornata ad essere normale, e quei fantastici 15 minuti si sono sbloccati con la fermata e il fischio del treno ... non avrei mai voluto che arrivasse quel momento. Sono scesa dal treno, lui mi ha detto che doveva andare a casa di un suo amico per studiare, così l'ho salutato e le nostre strade si sono divise.
Non so però come si chiami, non gliel'ho chiesto e lui non l'ha chiesto a me; che sbadati che siamo... ed ecco un'altra cosa in comune. Magari viene anche nella mia stessa scuola, ricordi che ti avevo detto che ho cambiato scuola?
Spero di vederlo presto...voglio conoscerlo meglio.
Sono le otto e cinquantacinque, devo andare a vedere la TV...Buonanotte, domani ti racconto come è andata con il misterioso ragazzo.
Ah, dimenticavo, lo sai che i miei genitori si sono conosciuti ad una fermata del treno? Proprio come il ragazzo misterioso ed io! Il mio nome infatti deriva proprio dal nome a cui è dedicata la fermata!

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