La lettera

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Al mercato compro verdure di ogni tipo. Non sono una brava cuoca, ma credo di riuscire a fare una ratatouille. Arrivo a casa e mi vado a fare una doccia, mi rilassa. Stavolta arrivata a casa preparo il pranzo che avevo promesso: è incredibilmente buono! Non pensavo che la ratatouille mi potesse venire così bene!

"Mm, che buon odore!"

Mi dice James guardando prima l'orologio appeso alla parete della cucina e poi il piatto. Gli scompiglio i capelli.

"Ma lo sai che sono verdure?"

"Verdure?! Impossibile! Non potrebbero avere un odore così buono."

Rido. Non gli piacciono le verdure, eppure gli piace la ratatouille.

"Vai a lavarti le mani che è pronto."

"Okay."

Schizza verso il bagno correndo. Salgo a chiamare Jack. Sta lavorando.

"Non smetti mai, eh?"

Si volta e mi sorride.

"Il dovere mi chiama."

"Hai tempo per il pranzo?"

"Dalle urla di James deve essere buono, non posso rifiutare!"

Ci sediamo a tavola e metto i piatti colmi della pietanza. Gli occhi di James s'illuminano appena porta il cucchiaio alla bocca. Sorride come non aveva mai fatto. Un sorriso a trentadue denti. Jack, però, mi pone una domanda inaspettata, che mi fa smettere di guardare le reazioni di James in confronto al cibo.

"Ma com'è la tua terra?"

"Calenia...è bellissima. Ci sono fiori e soprattutto laghetti dappertutto. Castelli fatti di vento o di acqua e anche casa normali fatte così. Io, per esempio, avevo una villetta fatta di nubi nere. Ma la cosa più strana per voi è che a Calenia il tempo passa più velocemente: per questo le ninfe vivono tanto. Quanti anni mi dai?"

"Me lo hai detto tu: 16."

"Sì, ma io ti ho detto l'età che avrei qui. In realtà ho 152 anni. Un numero niente male, eh?".

"152?!"

Dice incredulo. Annuisco.

"152...pensa che a Calenia, per quanto ne sappiamo potrebbe già essere finita la guerra, che ormai dura da 50 dei vostri anni. In pratica, generazioni hanno combattuto questa guerra che sembra non finire mai. Io sarò circa la quarta generazione che combatte questa guerra inutile, che ha provocato solo morte e..."

Non riesco a finire la frase perché vedo Kersie, la mia civetta. Bellissima, come sempre. Bianca con della piccole macchie marroni. Non si appoggia neanche, mi lascia cadere una lettera nelle mani e vola fuori dalla finestra. Faccio appena in tempo a ringraziarla. Lo sguardo di Jack è stupito.

"Queste non sono più cose da maghi stile Harry Potter?"

Mi chiede.

"Le persone di qui hanno un'idea strana della magia. Noi ninfe comunichiamo con tutta la natura, chi in modo buono, chi in modo maligno, e la sappiamo sfruttare a nostro vantaggio quindi potresti anche vedere una ninfa con un pipistrello, se ha bisogno dei suoi servigi. Ogni animale è unico ed ha un dono particolare. Questo noi lo abbiamo capito, gli uomini...non molto!"

Gli spiego. Torno a guardare la lettera. C'è il sigillo delle ninfe del ghiaccio sul retro. I miei pensieri volano subito a Mike, spero che mi abbia scritto lui. Mi racconterà la vita nel campo, oppure che abbiamo vinto, o che si è stufato e torna a casa. Ma questi pensieri svaniscono davanti ai miei occhi non appena mi ricordo di chi mi è seduto accanto. D'improvviso non voglio più che sia Mike, non voglio essere costretta a scegliere, preferisco vivere così, come il destino sceglie per me, perché è più facile non scegliere, il difficile è quando la scelta è davanti al tuo naso e non puoi più far nulla per evitarla. Mi tremano le mani, sto per aprire la busta, ma mi blocco. No, non posso farlo davanti a Jack, e se poi la lettera è davvero di Mike? Mi alzo da tavola, chiedo scusa e corro verso camera mia, impaziente. Mi sdraio sul letto. Rigiro ancora un po' la lettera tra le mie mani. Sono indecisa e preoccupata. Infine decido di aprirla. Stacco la cera con impresso il sigillo e tiro fuori la lettera. Comincio a leggere avida.

"Cara Marysol,

mi dispiace disturbarti nella quiete della tua nuova casa, ma devo darti una brutta notizia. Come saprai la guerra a Calenia è in condizioni critiche perché i vampiri bianchi si sono dichiarati neutrali. Ormai la guerra è perduta, ma non possiamo ordinare la ritirata perché tutto lo stato andrebbe in panico, così continuiamo a combattere, anche se sappiamo che è inutile. Anch'io sto impazzendo qui, vedo morire gente di continuo, soprattutto persone che non c'entrano niente, che non vogliono e che non sanno combattere, loro sono le prime a venir massacrate dai nemici. I giganti schiacciano le persone con mani e piedi, i vampiri neri le lasciano dissanguare per le strade perché ne hanno uccise così tante che non hanno più fame, uccidono per il puro gusto di farlo. Le nostre truppe sono ormai insufficienti: le fate fanno quello che possono, soprattutto curando noi ninfe, i loro incantesimi offensivi non fanno niente. Abbiamo radunato tutte le ninfe con poteri del buio, tra cui anche la tua famiglia, ma non basta. Anche le ninfe con i poteri della luce stanno aiutando, ma non hanno grande capacità di ferire. Non ti sto chiedendo di venire qua, anzi, più ci stai lontano, meglio è. E allora ti chiederai perché ti abbia scritto questa lettera. Te lo già detto all'inizio è successa una cosa terribile e non ci sono parole per descriverla. Mike è morto durante l'ultimo scontro. Ti voglio dire che è morto da eroe anche se questo non servirà ad alleviare il tuo dolore. Voleva far finire la guerra e dopo voleva sposarti. Diceva che avresti preso un pezzo della sua anima e che l'avresti messo nel tuo cuore trasparente più dell'acqua e dell'aria. Ti amava Marysol, credo che fossi la cosa più importante per lui, la cosa migliore che gli sia mai successa. Diceva che eri la sua musa, che il suo posto non era sui campi di battaglia, ma in una baita con un camino e voi due abbracciati sul divano. Voleva solo questo frammento di vita per l'eternità, voleva solo te. Saprai che la madre avrebbe voluto che sposasse una ragazza del villaggio, ma lui non si è mai lasciato convincere. Prima di morire mi ha detto di darti questo: credo che tu sappia cosa sia. So benissimo che non c'è nulla in questo momento che io possa dirti per alleviare il tuo dolore: Marysol, sei forte e questo Mike lo sapeva, devi andare avanti e combattere perché una parte di lui resterà sempre in te e quella deve essere la tua parte più preziosa. Reagisci e vivi felice, perché la felicità non capita solo una volta nella vita.

Generale, Thompson Gerard"

Scoppio in lacrime, quelle lacrime che fino ad allora avevo trattenuto. Mike è morto, mi voleva sposare. La mia vita va in frantumi. Per anni è stato la mia unica ancora di salvezza. Adoravo la sua sicurezza, era la cosa che mi faceva tenere il sangue freddo. Ora che lui non c'è più come farò? Mi manca già da morire. Perché anch'io non posso andare con lui? Era tutto quello che avevo. Mi guardo il ciondolo a forma di cuore, dovevo metterci dentro un pezzo della sua anima. E allora perché non l'avevo fatto? Rileggo la lettera, ancora e ancora. Come se tutte le volte che la leggessi non riuscissi veramente a credere a quello che c'era scritto. Poi tiro fuori quello che Mike voleva darmi. Ecco che tengo di nuovo in mano quella stramaledetta collanina d'oro, con un ciondolo a cuoricino dove ci sono una ciocca dei miei e una ciocca dei suoi capelli. Doveva portargli fortuna. La vorrei scagliare per terra dalla disperazione, ma è l'unica cosa che mi rimane di lui. Me la metto in tasca. Devo scendere, si staranno chiedendo che cosa sto facendo. Ma non voglio dire niente a Jack, chissà come ci rimarrebbe. Ho una gran voglia di un abbraccio, ma la persona da cui lo vorrei non c'è più e io non so cosa fare. Piango, piango e mi dispero, mi sento perduta: l'unico contatto che ho con il mio mondo è quel pezzo di carta su cui ci sono scritte parole a cui non voglio credere.

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