Osservai dalla finestra scorrere piano la città di Chicago davanti ai miei occhi, dove ho vissuto sin da piccola fino ad ora.
Dall'alto sembrava ancora più bella e il solo pensiero che ero stata costretta a lasciarla per sempre mi faceva venire la voglia di scoppiare a piangere.
Ho dovuto abbandonare tutta la mia vita in quella città. I miei amici, tutti i ricordi e persino Josh.
Con Josh era stato molto più difficile del previsto.
Inizialmente non aveva preso bene la notizia del trasferimento, ma poi sembrò di essersi rassegnato con la realtà.
Non era stato facile per nessuno dei due, visto che stavamo insieme da un anno e nove mesi.
Ci eravamo promessi che tutto sarebbe andato bene e avremmo iniziato la cosiddetta "relazione a distanza."
Speravo che funzionasse e persino lui mi aveva assicurata, dicendo che ogni tanto ci avremmo fatti qualche visita a vicenda.
Nonostante questo non potevo dire nulla. I miei genitori avevano preso questa decisione, perché mio padre aveva trovato un buon lavoro e non potevano perdere una tale occasione.
Continuai a guardare dalla finestra dell'aereo con le cuffie nelle orecchie ascoltando la canzone di Sam Hunt "Take your time", finché non iniziai a sentire dei colpi provenire da dietro il mio sedile.
Non c'era bisogno di girarmi per sapere di chi si trattava, avendo un fratello cretino come Zack.
I colpi non cessarono, finché non mi girai con un'espressione seccata.
"Mi spieghi che problemi hai?" dissi cercando di tenere la calma, visto che ci trovavamo in mezzo alla gente.
"Mi devi fare un favore." disse con una voce da cucciolo bastonato.
"Che cosa vuoi stavolta?" sbottai.
"Cambiati di posto con me."
Il suo sguardo finì sul vecchietto accanto a lui che dormiva russando e la sua testa era poggiata sulla spalla di Zack.
Mi veniva da ridere, osservando una tale scena ma cercai di trattenermi.
"Scordatelo"
Mi girai lasciandolo con una faccia scocciata e disperata.
I colpi ricominciarono.
Ma non la poteva semplicemente smettere di rompermi?
"Krysten, tu hai le cuffie nelle orecchie e non senti niente. Io invece vorrei dormire un po'." mi sentii dire da dietro all'orecchio.
"Sopravviverai." ghignai.
Non mi dispiaceva affatto vederlo così infastidito.
"Se non ti cambi di posto con me non smetterò di romperti le palle." mi sorrise furbamente.
Se fosse per me lo avessi preso a schiaffi con piacere nel preciso istante.
"Lo faccio perché mi va e non per te, ricordatelo." gli puntai il dito contro e sbuffando mi alzai.
Lui annuì soddisfatto passandosi la mano tra i capelli biondi.
Mi sedetti nel suo posto e subito dopo lo vidi parlare con una ragazza che prima era seduta accanto a me.
Dovevo immaginarmi che non si trattava di dormire, ma di fare delle nuove conquiste persino nell'aereo.
Sbuffai per la centesima volta, imprecando sottovoce.
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The accidental love
Romance"Prima di te facevo a gara con i miei amici a chi amava di meno. Ero un po' come il cielo che sembrava invincibile ma non ha mai toccato un fiore." [La storia è in continua correzione.]