Capitolo 22

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Dopo il burrascoso incontro con il signor Wislow, Alexi non aveva avuto altre occasioni di dialogare con lui. L'impressione che le aveva fatto era quella di un uomo burbero, egoista e con un carattere piuttosto aggressivo. I grossi baffi bianchi gli nascondevano il labbro superiore, facendo apparire quello inferiore severo e un po' cadente, dipingendo sul suo viso un eterno broncio di disapprovazione. Per la sua età, era un uomo robusto, ben piazzato. Si poteva ancora riconoscere la sagoma dei muscoli ben allenati per tanti anni, da giovane doveva essere stato un bell'uomo. Aveva molti capelli, mossi e brizzolati, perfettamente pettinati all'indietro nonostante la leggera stempiatura che evidenziava la spaziosa fronte solcata da alcune profonde rughe orizzontali. Gli occhi erano piccoli e leggermente infossati, circondati da un leggero alone scuro. Trasmettevano freddezza e potere, due cose che avevano sempre spaventato molto Alexi.

Quando si alzò la mattina seguente, non potè fare a meno di notare una lieve fitta allo stomaco, un allarme di paura che il suo corpo le stava lanciando con i suoi mezzi. Era il pensiero di rivedere il signor Wislow, di ritrovarsi di nuovo faccia a faccia con lui, con i suoi occhi accusatori, che la metteva a disagio. Per sua fortuna, l'uomo non si fece vedere e nemmeno sua moglie. Aveva lasciato delle indicazioni scritte: stoffe da ritirare, gioielli da comprare, fissare appuntamenti con parrucchieri, estetisti e massaggiatori vari. Alexi svolse i suoi compiti rapidamente, con poca attenzione. La sua mente continuava a tornare al giorno precedente, a Phil Evans, ad Anna, a Kat la traditrice, ad Archantes, a ciò che il signor Wislow, e di conseguenza il Governo, aveva trovato.

"Ci siamo riusciti, dopo tanti anni l'abbiamo trovata! Non capisci? Devo avere i documenti nel mio studio, saranno sommersi da decenni di polvere."

Le sue parole le rimbombavano continuamente in testa. Cosa aveva trovato di tanto importante? Non poteva aver scoperto del loro piano, le sembrava evidente che in tal caso sarebbe già stata arrestata, ma cosa poteva voler trovare il Governo oltre ai ribelli sfuggiti all'imboscata?

Il groviglio di nuove informazioni le faceva esplodere la testa. Doveva trovare un ordine logico, mettere insieme i pezzi di quel puzzle per vedere il disegno completo e, per cominciare, le veniva in mente un solo posto in cui andare a cercare. Lo stesso in cui si era recato con tanta fretta il signor Wislow. Contattò Fara per domandarle di rintracciare Wislow. Doveva muoversi con prudenza e assicurarsi che l'uomo fosse impegnato altrove. Fara le confermò che in quel momento si trovava in riunione nei sotterranei, il che le forniva tempo a sufficienza per intrufolarsi nel suo studio senza creare sospetti. Una cameriera le confermò che Madama Wislow si era recata dal sarto per discutere dell'abito che avrebbe indossato durante il matrimonio di Kat. Aveva via libera.

Non appena si ritrovò nello studio, la prima cosa che le saltò all'occhio fu il disordine. Quel luogo non era mai stato curato o ben tenuto, ma il caos che regnava solitamente sembrava essersi moltiplicato. Il pavimento era coperto di fascicoli e vecchi documenti buttati in giro senza la minima cura. Quello che cercava doveva davvero valere moltissimo. Istintivamente si diresse al nascondiglio sotto al pavimento. Se avesse preso uno dei quaderni - o tutti - se ne sarebbe accorta. Spostò il tappeto e sollevò le vecchie assi di legno. Estrasse i quaderni uno ad uno e, con sua grande delusione, notò che si trovavano ancora tutti lì. Tutti i quaderni erano ancora a portata di mano, proprio come... Evans!

Alexi ebbe una visione di se stessa, seduta in quella stanza, nella stessa posizione in cui si trovava in quel momento, con uno di quei quaderni in mano. Evans era un nome che doveva aver letto tra i ricordi del signor Wislow. Cominciò a sfogliarli velocemente, fino a quando non riuscì a ritrovare il passo che le interessava.


Non erano questi i piani. O forse sì? Phil si è messo in mezzo, come sempre ha agito di impulso. È un vero idiota, se non fosse figlio di Evans, l'avrei già arrestato o esiliato in qualcuna di quelle maledette città senza Dio. Ha deciso che, quando tutto sarà concluso, la porterà qui, la terrà a CrownCity. Un dubbio però mi tormenta. Possibile che avesse organizzato tutto fin dall'inizio?
Trovo che questa decisione sia stupida e rischiosa. Non mi sentirei al sicuro ad avere qui con noi qualcuno dal passato tanto torbido e ambiguo. Come sappiamo che sia davvero dalla nostra parte? Come possiamo essere sicuri che non sia un piano elaborato per minarci dall'interno?

Rebel - Risorta dalle ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora