ATTENZIONE : tengo a precisare che la storia NON è mia ma di SailisInAllMyLife che mia ha gentilmente permesso per la terza volta di riportare una delle sue meravigliose storie qui su Wattpad.
"Ciao" una voce roca riempie la stanza e, giusto, Louis non è più l'unico abitante di questa camera austera.
Il ragazzo che ha di fronte è... intrigante. Louis non riesce a formulare un termine più adatto per descriverlo.
Ha il viso abbronzato, qualche brufoletto disseminato qua e là, e le guance contornate da una coltre di ricci scuri e definiti.
Ha gli occhi grandi e di un colore simile a quella coperta verdognola che sua madre usava per avvolgere i micetti appena nati della loro gatta Nicole. Louis non ha idea da dove gli sia appena uscito questo paragone.
Le labbra carnose dello sconosciuto sono incurvate in un sorriso davvero sconcertante, da tanta è la sincerità che comunica la sua bocca, e la sua mano --enorme, considera brevemente Louis, e spera vivamente di non avere gli occhi sgranati-- è allungata verso di lui.
È completamente vestito di nero, e l'unica macchia di colore è data da quella francamente imbarazzante patacca gialla a forma di orsacchiotto affissa al taschino della t-shirt.
Louis potrebbe riassumere questo ragazzo come una disarmante combinazione tra uomo e bambino.
Harry/Louis, Undressed!AU (partecipante al al contest "Another Larry Contest: TRASH is the new sexy" ideato da VenerediRimmel)
Genere: Erotico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessunoStoria partecipante al contest "Another Larry Contest: TRASH is the new sexy" ideato da VenerediRimmel.
NOTE AUTRICE ORIGINALE : Per chi non sapesse in cosa consiste il programma, copio e incollo quello che ha scritto Venere nella descrizione del contest:
In ogni puntata due protagonisti, entrambi single, entrano in una stanza buia con al centro un letto illuminato, l'obiettivo è capire in mezz'ora se sono compatibili.
La stretta di mano tra i due dà il via al conto alla rovescia, da quel momento devono spogliarsi (restando con un completo intimo) e mettersi nel letto per parlare e conoscersi. A stimolare l'interazione durante il gioco, di fronte a loro, una parete sulla quale vengono proiettate foto personali e messaggi che spingono all'azione e al dialogo. Passati i 30 minuti, i due concorrenti devono comunicare la scelta: se è nato l'amore restano nel letto per passare altro tempo insieme, altrimenti si rivestono e si salutano per l'ultima volta.
Bene, spero sia tutto chiaro :) Buona lettura ♥IS IT STRANGE TO DANCE SO SOON?Chi me lo ha fatto fare?Sono queste le sei parole che continuano a martellare dentro la testa di Louis, pulsando con tale ferocia che il ragazzo è quasi tentato dall'appoggiarsi le dita sulle tempie.
Si schiarisce la gola, e si agita un po' sul pouf nero sul quale è seduto da ormai quasi dieci minuti. Ci appoggia le mani, infilandosele poi sotto le cosce. Accavalla una gamba, e fa ballare il piede in un nervoso su e giù. "Okay, ci siamo quasi. Un minuto e si inizia!" lo avvisa il corpulento cameraman di fronte a lui.Louis deglutisce con forza ed, impotente, osserva l'uomo cliccare con mani esperte sulla telecamera, prima di posizionarsi dietro il marchingegno grigio.
Gli manca l'aria. La stanza è davvero troppo piccola, non è umanamente possibile occuparla con una decina di persone --Louis e lo staff del programma-- ed i vari strumenti tecnologici.
Quando un'assistente lo aiuta ad infilarsi il microfono sotto la maglietta, Louis si deve sforzare in tutti i modi pur di trattenere una risatina isterica.
È tutto così strano. È una situazione irreale. Gli sembra di stare solo sognando, di essere dentro un corpo che non gli appartiene.
Il cameraman, improvvisamente, gli sventola indice, medio e pollice davanti agli occhi. Louis deve trattenersi dallo strabuzzarli.
Fissa lo sguardo sulle dita dell'uomo, che ora sono due e poi una e--
Una piccola luce rossa mette in moto la telecamera.
Le labbra di Louis si stendono automaticamente in un sorriso e la sua bocca inizia a parlare da sé, a recitare un discorso che ha trascritto su un foglio di carta una volta ricevuta la conferma, tramite e-mail, di essere stato accettato ad Undressed.
Ha tormentato fino allo sfinimento Niall, il suo coinquilino, di aiutarlo a trovare parole adatte per descriversi e, una volta soddisfatto dei consigli dell'amico, lo ha costretto ad ascoltarlo ripetere la pantomima all'incirca un migliaio di volte. "Ciao, sono Louis. Nonostante il nome, non sono francese ma inglese. Scorre solo sangue Yorkshire in questo corpo!" accenna una risata, ed estrapola una mano da sotto la coscia per indicarsi drammaticamente."Mh, ho ventidue anni. Da qualche mese mi sono trasferito in un appartamentino a Londra, e studio logopedia all'università," continua, abbassando per un attimo lo sguardo, ancora un po' intimorito dalla telecamera. Si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"La mia famiglia è molto numerosa, e forse è per questo che amo i bambini. Sono appassionato di calcio e di tatuaggi, il mio colore preferito è il rosso e stravedo per i ragazzi belli e impossibili," offre all'obiettivo un occhiolino malizioso.
Devi essere divertente e spontaneo, Lou, lo aveva istruito con occhi febbrili Niall, strappandogli di mano la penna per trascrivere personalmente quel pezzo di discorso sul foglio.
Non c'è niente di spontaneo in queste cazzo di righe, aveva sibilato di rimando Louis.
Sì, invece. Sei così, queste non sono bugie. Solo che ti conosco, e sei una sega nell'improvvisazione, aveva tagliato corto Niall, colpendogli la fronte con uno schiaffetto.
A conti fatti, Louis è contento di aver chiesto il suo aiuto. "Non ho un tipo particolare di ragazzi. L'aspetto fisico è importante, okay, ma è soprattutto il carattere che conta per me. Dalle mie precedenti relazioni ho capito che ciò che mi attrae di più in una persona è il cervello, la cultura. Poi deve sapermi tenere testa, e spronarmi a fare cose nuove. Sono pigro di natura, e stare con un ragazzo poco sportivo e attivo sarebbe decisamente controproducente. Quindi, uhm, che sia interessante e mai noioso? E divertente. Mi piacciono i ragazzi che riescono a farmi ridere" conclude con una piccola scrollata di spalle.
Sente la tensione finalmente abbandonargli il corpo.
Scocca un ultimo sorriso affabile all'obiettivo e, quando il cameraman gli mostra il pollice prima di spegnere definitivamente la telecamera, un'ondata di ottimismo lo travolge.
Può farcela. Può definitivamente farcela. ** Louis non può farcela.
Se solo non sentisse la presenza asfissiante di circa quattro telecamere già puntate su di lui --fortunatamente di quelle fissate alle pareti, e non manovrate dai tecnici-- avrebbe già fatto qualcosa di terribilmente infantile e sconveniente, come strillare ed emettere versi al limite dell'umano oppure mettersi a saltare con fare esagitato sul letto. Il letto.
Louis, da dove è in piedi nel centro della stanza, le braccia conserte e la lingua troppo asciutta, gli lancia un'occhiata di sbieco.
È solo un letto, per Dio. Eppure Louis, solo a sfiorare con lo sguardo quelle coperte bianche come la neve e quei cuscini dall'aria frustrantemente comoda, sente brividi ansiosi leccargli la schiena.
Si mordicchia distrattamente l'interno di una guancia, ed inclina lentamente la testa a destra e a sinistra per scricchiolarsi il collo.
Non riesce a pensare a niente di definito, ma allo stesso tempo non ce la fa a mantenere la mente vuota. È tutta una confusione di colori e suoni ovattati e persone senza faccia.
Quando la porta nera che ha di fronte inizia ad aprirsi, Louis considera terrorizzato di nascondersi sotto il malefico materasso. Ma è come se avesse le gambe improvvisamente fatte di piombo, quasi non riesce a muovere un muscolo.
E lui normalmente non è neanche una persona timida. Ma la situazione è così nuova che Louis si sente come se avesse disimparato di punto in bianco a comportarsi. "Ciao" una voce roca riempie la stanza e, giusto, Louis non è più l'unico abitante di questa camera austera.
Il ragazzo che ha di fronte è... intrigante. Louis non riesce a formulare un termine più adatto per descriverlo.
Ha il viso abbronzato, qualche brufoletto disseminato qua e là, e le guance contornate da una coltre di ricci scuri e definiti.
Ha gli occhi grandi e di un colore simile a quella coperta verdognola che sua madre usava per avvolgere i micetti appena nati della loro gatta Nicole. Louis non ha idea da dove gli sia appena uscito questo paragone.
Le labbra carnose dello sconosciuto sono incurvate in un sorriso davvero sconcertante, da tanta è la sincerità che comunica la sua bocca, e la sua mano --enorme, considera brevemente Louis, e spera vivamente di non avere gli occhi sgranati-- è allungata verso di lui.
È completamente vestito di nero, e l'unica macchia di colore è data da quella francamente imbarazzante patacca gialla a forma di orsacchiotto affissa al taschino della t-shirt.
Louis potrebbe riassumere questo ragazzo come una disarmante combinazione tra uomo e bambino. "Ciao" lo saluta di rimando, inorridendo mentalmente per il suo stesso tono di voce. È sempre stato così acuto? E da quando ha le vocali così aperte? "Ciao," ripete stupidamente, stringendo la mano destra del ragazzo, "Piacere, Louis". Il ragazzo non smette di sorridergli e Louis inizia seriamente a trovarlo inquietante. "Louis," ripete il riccio, sembrando soddisfatto, "È un bel nome" gli fa sapere, continuando a scuotergli la mano con la sua gigante zampa d'orso.
A Louis, francamente, inizia a fare male l'intero braccio. "Io sono Harry" si presente finalmente il ragazzo che, ad occhio e croce, avrà la sua stessa età. Probabilmente è di poco più giovane.
Louis annuisce, e si rende conto solo in quel momento di quanto Harry sia effettivamente alto. Quasi deve portare la testa all'indietro per poterlo guardare negli occhi.
E, a proposito di fissare lo sguardo in quello dell'altro, Harry non gli ha ancora distolto gli occhi di dosso.
Louis si sente lusingato, ma allo stesso tempo un po' imbarazzato. E preoccupato. Non può fare certo bene alla salute non sbattere quasi mai le ciglia? "Harry. È un bel nome" Louis articola le stesse parole proferite dal ragazzo, inarcando un sopracciglio e sogghignando per mostrargli che lo sta solo stuzzicando un po'. La reazione di Harry consiste in una risata bassa e breve. Louis sorride soddisfatto.
Finalmente Harry gli lascia andare la mano.
Louis se la porta immediatamente al petto, ed incrocia le braccia. "Allora, uhm," non sa cosa dire, non sa cosa dire, non sa cosa dire, "Quanti anni hai?" è la prima, banale, domanda che riesce a porgergli.
Harry si stringe la nuca con una mano e "Venti. Ho vent'anni" risponde annuendo, sempre senza slacciare gli occhi da quelli di Louis. È come se stessero cercando di risucchiargli l'anima, diamine.
Louis si umetta il labbro inferiore con la lingua, annuendo insieme a lui. "E tu?" gli chiede Harry, spalancando gli occhi e indicandolo con una mano. "Oh, io ho ventidue anni" ribatte meccanicamente Louis, stringendosi il bicipite destro con la mano sinistra, e perché cazzo non riesce a smettere di annuire? "E cosa fai nella vita?" gli domanda subito dopo Harry. Sembra leggermente a disagio. Louis non può certo biasimarlo.
Istintivamente, Louis si copre il viso con le mani e "È una situazione così imbarazzante" grugnisce, la voce soffocata dai suoi stessi palmi.
Sente Harry ridacchiare e "Lo so" dirgli con empatia.
Louis, tutto d'un tratto, percepisce una mano lasciargli una carezza sul gomito nudo.Quello di Harry è stato un gesto inaspettato, sì, ma non significa che Louis non lo abbia gradito. Ha sempre amato le coccole, il contatto fisico.Perciò sobbalza leggermente, ma si scopre il viso per regalare un sorriso ad Harry. È sicuro di avere le guance colorate di rosso, in questo momento, ma sceglie di ignorare il problema. Anche Harry non gli fa notare niente. Louis sorride ancora di più. È stupido ed affrettato giudicare le persone dopo così poco tempo, ma il suo sesto senso gli suggerisce che Harry sia una persona davvero gentile, educata ed affettuosa.
Un punto per te, pensa Louis.
Un suono improvviso gli fa quasi lanciare un gridolino. Anche Harry rimane affetto dal breve frastuono, perché le sue spalle si sollevano di colpo. "Mi è preso un infarto" ride istericamente Louis, girandosi per osservare il maxischermo dietro di loro, fonte del suono. Deglutisce, e la parola che legge sul led non aiuta a fargli diminuire il battito cardiaco. Spogliatevi. "Non è carino dare ordini" Harry sgrida giocosamente il maxischermo.
Louis ridacchia, sempre quel suono che lui stesso odia e che emerge in tutte le situazioni che richiedono una buona dose di ansia, agitazione e nervosismo.
Si volta per fronteggiare Harry e "Quindi" dice semplicemente, affondando un canino sul labbro inferiore. "Quindi" gli fa eco Harry, grattandosi impacciato la testa. "Che si aprano le danze" sputa fuori Louis e, sul serio? Che si aprano le danze? Che si aprano le danze?
Fortunatamente Harry deve trovarlo abbastanza divertente, perché rilascia una risata calda.Louis è sicuro al novanta per cento che non sia finta.
È Harry a fare il primo passo. Metaforicamente e letteralmente.
All'improvviso Louis se lo ritrova così vicino da essere in grado di sentire il suo profumo. Non è artificiale, frutto di boccette dispendiose.È quasi del tutto convinto che sia un semplice mix tra odore naturale della pelle e bagnoschiuma alla vaniglia. Si impone di non annusarlo ancora una volta. "Alza le braccia, per favore?" mormora Harry. Louis si ritrova automaticamente ad obbedirgli. Stavolta è lui a cercare per primo gli occhi del ragazzo, mentre solleva in aria le mani.
Harry gli afferra i lembi della t-shirt grigia con i ghirigori neri che la sera precedente, dopo ore e ore di lotte interiori davanti all'armadio, Louis si era deciso ad indossare per l'occasione.
Lo spoglia, e Louis sente l'aria colpirgli lo stomaco e le braccia nude. Rabbrividisce, non può farne a meno.Harry appoggia con attenzione la sua maglietta a terra e Louis, nonostante il nervosismo, non può fare a meno di sorridere.Gentile. È decisamente gentile.
Rimane un po' stupito quando Harry gli circonda i fianchi con le mani grandi, ma non lo respinge. "Hai dei tatuaggi" constata il riccio. "Non lo avevi notato quando avevo la maglietta addosso? Dopotutto sono sulle braccia, e avevo le maniche corte" lo prende in giro Louis, un sopracciglio sollevato. Nonostante tutto, non può fare a meno di sciogliersi un po' nella presa del ragazzo. Ha sempre avuto i fianchi sensibili.
Harry gli fa la linguaccia, e a quello Louis non può proprio fare a meno di liberare una risata genuina. "Okay, bambino, staccati che è il mio turno adesso" lo apostrofa.
Harry solleva un angolo della bocca, e si allontana. Il disagio inizia presto ad abbandonare le spalle di Louis. È un gioco, quindi... giochiamo, pensa.
Senza dire una parola, fa scivolare le mani sotto la t-shirt di Harry che sussulta, sorpreso. "Qualcuno qui fa sport" commenta, gli occhi sempre dentro quelli del riccio. Non ha bisogno di vedere per capire che quelli sotto i suoi polpastrelli sono addominali. "Vado in palestra. E faccio anche boxe" gli spiega Harry, ingoiando saliva.
Louis inarca le sopracciglia, intrigato, e "Braccia" ordina con finta austerità.
Harry si morde il labbro e si lascia spogliare docilmente.
E, Cristo, Louis vuole toccarlo. Con la lingua e con le mani. Vuole accarezzargli i capezzoli scuri e mordergli i fianchi e leccargli l'ombelico e la miriade di tatuaggi che gli segnano la pelle.Forse, forse, fare tutte queste cose subito sarebbe un po' inappropriato.
Fa cadere la maglietta sul pavimento e, un po' esitante, si limita a strofinare un dito sul contorno della nave d'inchiostro che il ragazzo ha sul bicipite. "Com'è fatta bene" sussurra, meravigliato. "Grazie" replica Harry, lasciandosi andare nel tocco. Louis scende con l'indice, e va ad accarezzargli l'ancora e la sirena che svettano sull'altro braccio. "Sei un pirata in incognito?" ironizza, leccando con lo sguardo le linee nere.
Inaspettatamente, anche se alla fine non così tanto, Harry gli circonda il polso. Stringe gentilmente e "Potrei dire lo stesso di te. La bussola, la corda..." lascia cadere la frase, strofinandogli il pollice sulla pelle delicata.
È un tocco così intimo, quasi amorevole. Ed è totalmente ridicolo e fuori luogo, perché si conoscono da circa quattro minuti.Eppure Louis non ha mai incontrato una persona come Harry prima d'ora. Non ha mai provato un feeling così immediato con qualcuno.
Paradossalmente, pensa che sarebbe più a disagio se Harry gli togliesse le mani di dosso. "Non abbiamo tutto il tempo del mondo, Harold" sussurra però, perché il maxischermo dietro di loro continua a illuminarsi minaccioso, a ricordare loro che sono in un programma televisivo e non nell'intimità delle loro personali camere da letto. "A te l'onore" gli dice Harry, lasciandogli la mano e portando impercettibilmente il bacino in avanti.
Le dita di Louis tremano un po' quando sfiorano il bottoncino degli skinny di Harry.
La pressione di avere le telecamere puntate contro non è certo scomparsa, e l'ultima volta che ha tolto i pantaloni a qualcuno è stata tre o quattro mesi prima. E il ragazzo in questione era Niall, troppo ubriaco per riuscire a spogliarsi autonomamente.
Ancora una volta Harry non gli fa notare i suoi tentennamenti. Invece, gli appoggia una mano sulla spalla, in un conforto silenzioso. "Ma te li sei dipinti addosso questi jeans?" esclama Louis, a metà tra l'isteria ed il divertimento puro. "Non ne ho avuto il tempo, mi sono dovuto accontentare di banali pantaloni veri" ribatte Harry, ridendo e facendolo ridere. Inaudito quanto sia sufficiente una breve risata condivisa a sciogliere i nervi di Louis. "Siediti, va', che facciamo prima" dice ad Harry, esasperato dai suoi strettissimi skinny. Harry si accomoda quindi sul materasso e sorride, imbarazzato ed accaldato, quando Louis si inginocchia tra le sue gambe divaricate. "Riesco a vedere i tuoi pensieri, piccolo pervertito" commenta Louis per smorzare la tensione. Harry arrossisce, colpevole, e "Oops?" si stringe nelle spalle.
Louis scuote affezionatamente il capo, e gli toglie stivaletti e calzini. "Non ci credo," ride incredulo, "Pure l'alluce ti sei tatuato!"
Per sottolineare il concetto, gli pizzica il dito e glielo muove gentilmente.
Harry è colto da uno spasmo --rischia quasi di tirargli un calcio in faccia-- e si lascia cadere all'indietro sul materasso, ridendo sguaiatamente.Louis ride a sua volta e "Soffri forse il solletico?" chiede con finto tono innocente, inchiodandogli la caviglia in una stretta ferrea prima di far correre le dita dell'altra mano sotto il piede del ragazzo.Non ha mai avuto il disgusto dei piedi, al contrario della maggior parte delle persone.
Per di più, la reazione di Harry è troppo carina e travolgente per farlo tirare indietro. "Da cosa lo hai capito?" quasi urla Harry, la voce che si spezza a causa delle risate incessanti. Louis non risponde, si limita a ridere ed a torturarlo ancora un po'.
Solo quando vede gli occhi di Harry tempestarsi di lacrime d'ilarità, cessa l'agguato. "Okay, è ora di tornare al lavoro" sorride e gli toglie definitivamente i jeans.
Harry rimane steso sul letto, come un peso morto e incosciente. Ha gli occhi chiusi ed un sorrisetto dipinto sulle labbra, le braccia distese lungo i fianchi e le gambe spalancate.
Louis gliele accarezza con lo sguardo, ed il desiderio di poter toccare e assaggiare ritorna famelico. Addirittura triplicato.
Sono gambe da modello, quelle del ragazzo. Lunghe, chilometriche, con le cosce sode e abbronzate e tutte da baciare. Una leggera peluria le ricopre, così come tinge di un marroncino chiaro e diradato gli stinchi snelli del ragazzo.
Louis si inchina, premendogli le mani sulle ginocchia nude e scuotendogliele vigorosamente.
E vorrebbe aggiungere qualcosa di stupido come "Terra chiama Harry!'' ma, a causa delle sue percosse, ha fatto tremolare l'intero corpo del ragazzo.Gettando al vento qualsiasi pretesa di discrezione rimastagli, Louis fissa l'indecente rigonfiamento costretto nei boxer bianchi e attillati di Harry.
Quegli stupidi slip lasciano pochissimo spazio all'immaginazione. Harry ce l'ha enorme.
Louis deglutisce, ma ha la bocca così asciutta che sente dolore alla gola.
Proprio in quel momento, forse confuso dall'improvviso silenzio, Harry schiude un occhio, beccandolo in fragrante.
I due ragazzi si fissano per pochi dolorosi secondi, che a Louis appaiono come ore infinite. Lentamente, Harry inizia a sorridergli. In modo malizioso, ed allo stesso tempo intenerito.
Louis arrossisce all'istante, come se qualcuno avesse schiacciato un bottone, e si allontana da lui. Tossisce imbarazzato. "Allora, vuoi finire di spogliarmi o cosa?" borbotta, allontanandosi il ciuffo folto dalla fronte. Solleva lo sguardo solo quando si ritrova Harry nuovamente davanti a sé.
Con mani esperte, il riccio infila gli indici nei passanti dei suoi jeans blu notte e tira Louis più vicino a lui. Louis deve resistere alla tentazione di appoggiare la guancia sulla sua spalla.
Harry, al contrario suo, non si fa molti problemi, e sistema la tempia contro il suo orecchio.
Louis cerca di non lasciarsi scappare nessun tipo di verso quando il riccio, inevitabilmente, gli sfiora con le dita il cavallo dei pantaloni. "Ecco" mormora, tirandogli giù la zip con quel pollice e quell'indice oscenamente lunghi. "Okay, uhm, ci penso io adesso" la bocca di Louis parla senza il suo permesso. Harry si allontana educatamente, offrendogli un tenue sorriso.
Louis prega tutti i santi di non inciampare nello scalciare via le Vans e nel togliersi definitivamente di dosso i pantaloni.
Ed all'improvviso è nudo. Le uniche cose che ha addosso sono dei semplici boxer neri e gli occhi famelici di Harry. Sicuramente non è timido, considera Louis con una piccola smorfia.
Spero di non fargli totalmente schifo, è quello che pensa subito dopo. Non può fare a meno di sentirsi un po' insicuro nello stare, quasi nudo, in piedi di fronte ad un ragazzo praticamente sconosciuto, a sua volta privo di vestiti.È una situazione imbarazzante, è inutile negarlo, e di fronte al fisico scolpito di Harry, Louis non può impedire a se stesso di sentirsi un po' inadeguato. Lotta per non coprirsi la pancia con le mani. Accomodatevi sul letto, ordina loro il maxischermo.
Louis sobbalza, non riesce ad evitarlo.
Guarda Harry, e scopre che il ragazzo lo sta ancora fissando.
Gli sorride, improvvisamente di nuovo agitato, e si decide a salire sul letto. Cammina carponi sul materasso, e se inarca un po' la schiena nel processo è davvero solo un movimento involontario. "Com'è morbido" commenta, tirando un paio di pacche al copriletto, perché non sa davvero che cazzo dire ed il silenzio tra di loro sta seriamente iniziando ad innervosirlo. "Una nuvola" gli dà corda Harry, sdraiandosi accanto a lui. Ha le gambe divaricate --quasi sfiora i piedi di Louis con i suoi--, una mano appoggiata lascivamente sotto un capezzolo e l'altra sotto il collo.
Louis non riesce a capire se davvero non sta provando una briciola d'imbarazzo oppure se sia soltanto bravo a recitare.
Al contrario del riccio, lui è quasi seduto sul materasso. Ha la schiena appoggiata sul cuscino e le caviglie incrociate. Sa di sembrare un pezzo di legno e davvero, davvero, vorrebbe riuscire a sciogliersi. Perché lui non è così, non è mai stato tanto teso o rigido.
Sospira impercettibilmente, ed azzarda un'occhiata verso Harry. Si sta accarezzando il pettorale.
Louis si pizzica l'interno del polso per distogliere lo sguardo. "Allora," inizia a parlare, perché se c'è una cosa che ha sempre fatto quella è cercare di riempire i silenzi imbarazzanti, "Perché hai deciso di partecipare ad Undressed?".
Harry si gira su un fianco, in modo da fronteggiarlo, e nasconde le mani sotto la guancia posata sul cuscino.
Louis non dovrebbe provare l'impulso di coccolarlo, eppure. "Te lo dico solo se mi prometti che non lo riferirai a nessuno" replica, un sorriso scherzoso su quel viso da cherubino.
Louis ride.
Sistemarsi a sua volta su un fianco sembra la cosa più naturale da fare in quel momento. "Sono sicuro che questo sia il luogo adatto per dirsi cose segrete. D'altronde, chi vuoi che ci veda o ci senta?" ironizza, perdendosi un po' negli occhioni ridenti di Harry. Sono quasi ipnotici. "Infatti. È, tipo, il posto più riservato al mondo" replica Harry e, davvero, deve smetterla di guardarlo in quel modo. Perché è inquietante e maniacale osservare persone appena incontrate come se fossero doni preziosi ed incommensurabili.Perché Louis potrebbe fare qualcosa di stupido ed inappropriato, come chiudere la distanza che li separa con le labbra. "Ero ubriaco, okay?" comincia Harry, e lo dice in una maniera così schietta che strappa una risata spontanea e rumorosa dalla bocca di Louis. "Hey" brontola Harry, ma sta ghignando anche lui, Louis riesce a percepirlo anche con le palpebre strizzate. "Scusami, scusami," Louis si strofina la coda dell'occhio con un pollice, "Continua pure".
Harry sposta la testa più vicina alla sua, e Louis non ha mai incontrato nessuno come lui, una persona che gli fa venire così voglia di fregarsene degli spazi personali e delle cosiddette regole sociali. "Ero ubriaco perché ero appena tornato dalla festa di laurea di mia sorella, e quando sono tornato a casa non avevo per niente sonno. Inaudito" mentre Harry parla, Louis cerca di non farsi notare mentre studia quei due petali di rosa che il riccio ha al posto delle labbra. "Allora ho acceso la tv. E indovina che programma mi sono messo a guardare?" gli domanda Harry.
Louis rannicchia le ginocchia al petto e "Undressed?" chiede retorico. "Risposta esatta" trilla Harry, appoggiandogli una mano calda sul fianco. Glielo accarezza appena, e Louis dovrebbe trovarla una cosa fastidiosa perché Pronto, mai sentito parlare di distanza personale?, ma. Gli piace.
Gli piace che Harry sia così estroverso. "E niente, evidentemente l'alcol ed il mio cervello hanno creato una connessione tra il mio essere single ed il fatto che Undressed faccia conoscere persone nuove in un modo anticonvenzionale. Mi ricordo di essermi alzato e di avere scritto una mail al programma. A quanto pare sono piaciuto e mi hanno accettato" conclude Harry, le dita sempre a contatto con la sua pelle.
Louis viene percorso da un brivido. "Hai freddo?" si accerta Harry, tornando a sfregargli il fianco. "Un po'" risponde Louis, perché non può certo dirgli che sta rabbrividendo a causa delle sue carezze. Il maxischermo, improvvisamente, emette l'ennesimo clangore metallico.
Come da copione, sia Harry che Louis sobbalzano. "Ma cambiare il cazzo di suono, no?" si lamenta Louis, senza riuscire a mettersi un freno. Si irrigidisce un po' una volta che le parole gli escono di bocca, perché sa che imprecare è generalmente considerata una nota di demerito. Specialmente se lo si fa di fronte a persone appena conosciute.
Sua madre lo ha sempre rimproverato a causa di questo suo essere sboccato, e persino il suo ultimo ragazzo si infastidiva particolarmente ad ogni parolaccia che gli scappava.
Ed Harry gli piace, non vuole farlo innervosire con il suo lato che sua nonna ha sempre definito da scaricatore di porto.
Ma Harry lo stupisce ancora una volta, perché scoppia nell'ennesima risata argentina e "Cazzo, sì" approva, puntellandosi su un gomito per leggere il led rosso. Louis sorride, sollevato, e lo imita. Harry scalda Louis con un abbraccio. Louis deglutisce, una strana sensazione gli avvolge lo stomaco. Si porta un indice alla bocca, prendendo a mordicchiare le pellicine intorno all'unghia.
La mano di Harry, ancora sul suo fianco, si arriccia; Louis gira il viso verso il riccio ed incurva le labbra, ancora allacciate intorno al suo stesso dito, in un sorriso tenue.
Harry allarga le braccia in un invito silenzioso.
Come spinto da mani invisibili, Louis si catapulta sul ragazzo.
Harry non perde tempo ad avvilupparlo nella sua stretta e, wow, tra le sue braccia si sta davvero bene.
Louis sospira contento, e quasi non se ne accorge quando chiude gli occhi. Appoggia le labbra sul collo bianco del ragazzo e seppellisce il naso tra i suoi ricci. Ha un profumo così buono.
Capisce di averlo detto ad alta voce quando Harry ridacchia e "È shampoo all'ibisco" gli spiega.
Louis mormora un verso d'assenso e si accoccola maggiormente sul suo petto, le braccia saldamente allacciate al collo del ragazzo. "Perché mi sento così a mio agio? Non è normale" sussurra tra i capelli di Harry, riducendo la voce ad un filo sottilissimo per non farsi sentire dalle telecamere. Forse per non farsi udire nemmeno dallo stesso Harry.
Ma il moro lo sente perché "È lo stesso per me" bisbiglia, sorprendendo. O forse no. "Sei così caldo" mugola tra sé e sé Louis. Se fosse un gatto starebbe facendo le fusa da un pezzo, perché le mani di Harry sono morbide e gentili e gli stanno accarezzando la schiena in piccoli e lentissimi cerchi.
Louis non vuole che si stacchino mai. "Tu invece come ci sei finito ad Undressed?" Harry riprende il discorso di prima, senza però mai smetterla di avvolgerlo con il suo corpo accogliente.
Louis gli stringe un po' il collo, prima di rispondergli. Scrolla le spalle. "Non so," le scrolla di nuovo, "Forse per il bisogno di fare cose nuove. Per dare una rivoluzionata alla routine, non so se mi spiego" risponde. "Ti capisco," ribatte Harry, "Penso che tutti prima o poi siano condannati all'abitudinarietà. Io stesso occupo le mie giornate quasi sempre in modo uguale. Sveglia, colazione, certi giorni treno per l'università e altri, invece, treno per andare al lavoro. Palestra, poi torno a casa, mangio e vado a dormire. E di nuovo da capo" quasi sbadiglia. "Che? Ti stai per addormentare?" ridacchia Louis, aprendo gli occhi e infilando un piede tra i polpacci del ragazzo. "No, no, tranquillo," Harry sbuffa una risata, "Diciamo però che, volendo, non avrei problemi. Sono comodissimo".
Louis preme un sorriso segreto sui suoi ricci. "Hai detto che vai all'università. Cosa studi?" gli domanda poi, incuriosito.
Appena termina di parlare, il maxischermo riprende a suonare.
Louis si morde con forza il labbro inferiore per trattenere il No strascicato e quasi sofferente che stava per lasciarsi sfuggire.
Sente Harry sbuffare, e stringerlo un'ultima volta prima di allontanarsi definitivamente. Louis non dovrebbe sentire freddo, eppure. "Oh mio Dio" quando punta lo sguardo sul maxischermo deve trattenersi dallo spiaccicarsi una mano sul viso. Si era completamente dimenticato di aver mandato quelle fotografie in redazione. Cosa gli era saltato in testa quando ha fatto una selezione dell'album di famiglia? Sono foto oscene.
Harry non sembra essere del suo stesso avviso perché "Che amore" tuba rumoroso, due mani spalmate sulle guance mentre osserva sul led un piccolo Louis ricoperto dalla testa ai piedi di torta alla crema bianca. "Perché mi vengono in mente solo pensieri sconci?" borbotta Louis, rubandogli il cuscino per abbracciarselo stretto al petto.
Harry nemmeno se ne accorge perché è seduto all'indiana sul materasso ora, completamente sporto verso il maxischermo.
Alla cieca, schiaffeggia una coscia di Louis e "Perché sei un pervertito! È una foto tenerissima" esclama accorato.
Louis sbuffa e "Non so cosa mi sia saltato in mente quando ho scelto di spedire proprio questa foto" brontola. Harry non lo sente neanche, da tanto è assorto. "Dimmi cosa studi all'università" pretende quindi Louis, tirandogli un pizzicotto leggero sul fianco. A quello, Harry finalmente torna a prestargli attenzione. Prima di rispondergli, gli stringe la caviglia sottile tra le dita lunghe.
Louis fa di tutto pur di non sembrare soddisfatto. "Faccio sociologia" svela Harry, strofinandogli il pollice sull'osso sporgente della caviglia. Louis striscia sulle cosce per avvicinarglisi. Si posiziona di fronte ad Harry, e si mette anche lui a gambe incrociate. "E ti piace?" gli chiede, la mano che si muove in completa autonomia quando va a sistemare un boccolo dietro l'orecchio del ragazzo. Harry gli stringe un po' di più la caviglia. Riesce ad avvolgergliela interamente con la mano. Louis non vuole pensare a quanto sia grande il suo palmo o a quanto siano lunghe le sue dita. Deglutisce a fatica. "Mi piace molto, le materie mi hanno sempre affascinato sin dal liceo. Tu cosa studi, invece?". "Logopedia" Louis sorride.
Gli occhi di Harry si illuminano e "Che cosa stupenda!" esclama. Louis ride nel vederlo così inaspettatamente felice. "Visto che diventerai un logopedista, facciamo un gioco" gli propone improvvisamente Harry, un sopracciglio scuro che scocca all'insù.
Louis ne solleva a sua volta uno. "Sentiamo" gli dice, intrigato. "Io ti copro le orecchie, poi dico qualcosa e tu provi a leggere il labiale" gli spiega Harry, incurvando le labbra in un sorriso.
Louis scoppia in una risata e "E cosa c'entra con il diventare un logopedista, scusami?" si informa, arricciando il naso.
Harry si limita a scrollare le spalle ed a ridere a sua volta. "Zitto, ed incominciamo" taglia corto, sollevando le mani in aria ed aspettando il suo permesso.
Louis rotea gli occhi ma "Vai" acconsente.
Harry gli appoggia le mani sulle orecchie, esercitando una lieve pressione. Louis deve seriamente trattenersi dal rabbrividire perché cazzo, le sue orecchie sono da sempre state molto sensibili, e le mani enormi di Harry gli fanno cose.
Si sente così al caldo. Il pollice del riccio si intrufola nello spazio dietro il lobo, iniziando a strofinargli la pelle sensibile.
Louis affonda i denti sul labbro inferiore, perché è ad un passo dal lasciarsi sfuggire un gemito.
Sente chiaramente un'ondata di calore affluirgli sulle guance.
Scorge Harry annuire dinnanzi a lui, come a dirgli Sei pronto? Io vado.
Louis muove a sua volta il capo su e giù, ed inspira a lungo prima di puntare gli occhi sulle labbra di Harry. Almeno adesso ha una scusa per guardarle a lungo, per studiarle.
La bocca del riccio si apre, iniziando ad articolare una parola. "Ciao" elabora Louis, roteando un po' gli occhi di fronte all'incredibile ovvietà di Harry. "Come sei banale" lo apostrofa quindi, tirando su con il naso con fare altezzoso.
Harry gli sorride e le sue labbra tornano a muoversi.
Louis aggrotta la fronte, per cercare di capire. "Ripeti" domanda ad Harry.
Il ragazzo dice di nuovo la parola. "Louis" capisce il castano, sorridendo perché Harry ha detto il suo nome.
Harry gli si fa ancora più vicino, le loro facce distano ora solo pochi centimetri.
Louis prova a concentrarsi sulle sue labbra carnose che stanno articolando una nuova frase, ma è difficile dato che gli occhi di Harry stanno scavando dentro i suoi.
Louis deglutisce e scuote la testa, per fargli capire che non ha capito le parole.
Harry, allora, gliele scandisce nuovamente, ma sta sorridendo così tanto che è praticamente impossibile capire cosa stia cercando di dirgli.
Louis assottiglia lo sguardo e, senza pensare, si sporge ancora di più. "Sono due parole, vero?" gli chiede, competitivo. Osserva il pomo d'Adamo di Harry ballonzolare su e giù quando il riccio deglutisce, prima di annuire. "Ripeti" ordina Louis, sollevando le mani per sovrapporle a quelle di Harry, che gli stanno ancora coprendo le orecchie.
Harry sbatte un paio di volte le ciglia, e la sua bocca torna ad aprirsi. "Sei?" tenta di decifrare Louis. Il riccio annuisce, ed articola nuovamente la frase. "Sei... eroico?" tenta il castano. Harry scoppia a ridere, e scuote la testa."Sei... elettrico? Reale? Ottantesimo? Tartaruga?" prova ad indovinare Louis, le guance che gli fanno male da tanto sta sorridendo. E' colpa di Harry, della sua risata contagiosa.Dopo il quindicesimo tentativo andato a vuoto, Harry allontana le mani da lui --a Louis non sfugge la carezza che gli lascia sui lobi con i pollici-- e "Sei un caso disperato" lo apostrofa, muovendo il capo a destra e a sinistra."Avevi detto che erano solo due parole, non," Louis fa una pausa per contare nella propria testa quelle che compongono la frase Sei un caso disperato, "quattro! Traditore" finge di non aver capito che quella fosse un'esclamazione lontana dal gioco.Harry porta indietro la testa, e libera una risata argentina."Non c'entra niente," ghigna poi, allontanandosi dei boccoli dalla fronte."E allora dimmi cosa stavi sillabando" pretende Louis, sforzandosi di non sorridere.Harry affonda gli occhi nei suoi, e si morde il labbro inferiore con entrambi gli incisivi.Louis non riesce neanche a sbattere le ciglia quando il ragazzo avvicina il viso al suo. Harry gli appoggia, delicato come un fantasma, le labbra sulla guancia. Sono secche ma allo stesso tempo incredibilmente morbide.Ora Louis deve lottare pur di non abbassare le palpebre. Harry gli sfiora l'intero zigomo con la bocca, fino a giungere al suo orecchio; probabilmente ha impiegato meno di due secondi a fare tutto ciò, ma Louis ha percepito il tempo pari a minuti interi.Le labbra di Harry sono praticamente attaccate al suo lobo quando "Sei bellissimo. Stavo dicendo che. Sei bellissimo" bisbiglia, la voce calda come un infuso alla pesca.Louis morde un sorriso, e le guance gli si colorano di un rosa acceso.Non sa cosa rispondere, come comportarsi, ma ancora una volta Harry non pretende niente da lui; si scosta dal suo viso, accarezzandoglielo con i ricci morbidissimi, e torna ad avvolgergli le dita intorno alle caviglie.Louis si strofina l'indice sotto il naso e china il viso, per cercare di camuffare in tutti i modi il modo, quasi doloroso, con cui le sue labbra sono incurvate all'insù.Non è mai stato un amante dei complimenti, in generale; gli causano imbarazzo, non riesce mai a rispondere in modo sensato. Quando poi gli vengono indirizzati da totali sconosciuti --anche sotto forma di fischi o di strombazzamenti di clacson-- prova esclusivamente una sensazione di fastidio. Ma con Harry è diverso. Ancora una volta.Si sta vergognando un po', sì, ma la sensazione di calore che sta giocando in questo momento con il suo stomaco non è certo negativa. Assomiglia pericolosamente alla felicità.Quando il maxischermo torna a richiamare la loro attenzione, Louis si sente quasi sollevato. Nel leggere la nuova direttiva, un po' meno. Louis fai un massaggio ad Harry. È a tanto così dal ridere istericamente.
Ricomponiti, ricomponiti, ricomponiti, si incoraggia disperato dentro di sé, Non fare la figura del coglione.
Solleva lo sguardo sul ragazzo, che gli sta offrendo un sorriso incoraggiante. "Come mi vuoi?" gli chiede, e Louis la riconosce la traccia di pestifera malizia nella sua voce.
Animato da una sorta di assurdo spirito competitivo --perché lui deve essere sempre così rilassato ed io quello con un bastone ficcato nel culo?-- Louis rotea le spalle all'indietro e "Sdraiati sulla pancia" gli riferisce, sicuro di sé, senza distogliere gli occhi dai suoi.
Harry gli fa dono di un sorriso sincero e quasi sorpreso.
Senza dire una parola, gli lascia andare le caviglie e si stende sul materasso, sprofondando il naso sul cuscino sottile.La sua schiena muscolosa sembra stia urlando Baciami Accarezzami Leccami, e le sue gambe senza fine sono così dannatamente invitanti.
Datti un contegno, sibila dentro di sé Louis. Non sta se si stia riferendo a se stesso o ad Harry.
Espira per riprendere una parvenza di controllo, e valuta le sue possibilità.
Non è mai stato un vero e proprio fanatico di Undressed, ma ha visto la sua buona dose di puntate. Non è insolito che il maxischermo giochi la carta del massaggio.Di solito i concorrenti obbediscono, ovviamente, ma cercano sempre di mantenere una sorta di distanza. Prendono a massaggiare il rispettivo partner sistemandosi accanto ai loro corpi, ma mai sopra.È quello che sinceramente farebbe anche Louis, perché l'idea di mettersi a cavalcioni su di Harry è sì dannatamente allettante, ma è anche una prospettiva un po' imbarazzante. Ma. Vuole stupirlo, vuole sorprenderlo, desidera sinceramente lasciarlo senza fiato.
Perciò, dopo un ultimo respiro liberatorio, gattona sul materasso e scavalca il corpo di Harry con una gamba. Gli appoggia i palmi sulle scapole e, sorridendo orgoglioso quando il ragazzo si lascia scappare un sussulto sbalordito, si siede su di lui, completamente a contatto con il suo sedere. È piccolo ma muscoloso. Louis deve trattenersi dal toccarlo con le mani. "Pronto?" domanda ad Harry, arricciando i polpastrelli sulle sue ali d'angelo.
Nel silenzio della stanza, è impossibile non sentire Harry deglutire. "Sì" acconsente, la voce strozzata.
Louis si passa la punta della lingua sulle labbra, ed inizia a lisciare i palmi verso il basso.
Il fondoschiena di Harry è colto da una sorta di balzo, ed il ragazzo sotto di lui rabbrividisce visibilmente.
Louis conosce se stesso ed è estremamente sollevato dal fatto di sapere che non gli spunterà un'erezione da un momento all'altro, perché è comunque molto emozionato ed agitato. Ma la possibilità non è poi così remota, visto il corpo mozzafiato che si ritrova Harry. "Vado bene, così?" Louis non riesce a trattenere il suo lato da civetta mentre, continuando a coccolargli i tendini tesi con i palmi, gli pone quella domanda con voce suadente.
Harry annuisce vigorosamente, e Louis non smette un attimo di accarezzargli la schiena, deciso ma gentile. "È da un po' che non faccio massaggi. Spero di non farti male" spezza il silenzio Louis, facendo correre, burroso, le nocche sulla sua colonna vertebrale.
Harry tossisce in un pugno e "Sei. Sei bravissimo" lo rassicura, roteando appena le spalle quando lui affonda con vigore i polpastrelli sulle sue fossette di Venere.
Louis evita di strusciarsi contro di lui solo per la presenza bruciante delle telecamere.
Con insolita calma e dedizione, si concentra totalmente sulla schiena di Harry, accarezzandogli con le punte delle dita la tempesta di nei scuri e la spina dorsale appena-appena sporgente. "E così hai una sorella" si ricorda all'improvviso Louis, senza smettere un secondo di massaggiargli la pelle morbida. Deve mordersi la lingua per non chiedergli se utilizza un bagnoschiuma e delle creme particolari, o se invece è naturalmente soffice. "Sì," conferma Harry, spostando il viso per riuscire a guardarlo mentre parla, "Si chiama Gemma. È, tipo, la mia migliore amica" sorride con calore, e Louis sente una sensazione altrettanto bollente abbracciargli il cuore.E forse dovrebbe essere strano parlare di sorelle nel bel mezzo di un momento intimo e quasi privato ma, ancora una volta, Louis sente quella fiamma dentro di sé che gli impedisce di porsi dei freni, o di mettere determinati paletti alle conversazioni. "Anche io ho delle sorelle. Cinque," Louis è animato da una tiepida scintilla di tenerezza nel pensare alle sue ragazze, "E mia mamma a breve partorirà di nuovo. Due gemellini. Sa già che saranno un maschio ed una femmina" il cuore gli batte felice.Harry quasi lo disarciona dal suo corpo quando "Bambini! Che meraviglia!" quasi urla, girandosi con occhi scintillanti.Louis ride. "Ti piacciono i bambini?" non può fare a meno di chiedergli, le punte delle dita che continuano a scavare bonariamente sui suoi muscoli.Harry brilla di luce propria quando "Tantissimo" risponde in un sussurro accorato.I loro sguardi si incatenano, e Louis è consapevole di avere la bocca incurvata in un sorriso che sfocerà in un sospiro di gioia, ma non riesce proprio a darsi un contegno. Harry lo sta guardando a sua volta, gli occhi grandi e le labbra schiuse in un'espressione dolce.Rendendosi improvvisamente conto dell'atmosfera andatosi a creare, Louis sgrana lo sguardo e gira il viso, tossendo imbarazzato. Di sottecchi, nota Harry fare lo stesso, e lo osserva strofinarsi impacciato un dito sotto il naso.Stanno entrambi sorridendo goffi adesso e, Dio, non è normale quello che stanno condividendo. O almeno, è insolita la velocità con cui sono riusciti a sintonizzarsi l'uno con l'altro.Louis, risoluto, punta gli occhi sulla schiena di Harry, e non li rialza per un bel po'.Tra di loro è sceso nuovamente il silenzio, ora, ma, in ogni caso, non è spiacevole.Con decisione, Louis riprende a dedicarsi al massaggio. "Ho paura. Non voglio girarmi" irrompe Harry, quando il maxischermo reclama di punto in bianco la loro attenzione.Louis, invece, è incuriosito e, una volta appoggiate le mani sulla schiena del ragazzo, si volta per scrutare il led.L'ennesima risatina isterica della giornata gli lascia le labbra.Sullo schermo, ora, stanno scorrendo immagini e brevi video, coperti da una musica romantica, dove coppie sconosciute si baciano. E' tutto trasmesso in modo lento, quasi sdolcinato, con dei filtri fotografici mirati a rendere un'atmosfera calda, soffusa.L'obiettivo delle riprese è, ovviamente, quello di indurre i concorrenti di Undressed a baciarsi per la prima volta.Louis scende dal corpo muscoloso di Harry, e gli ticchetta un dito sulla fronte. "Mi dispiace per te, ma il momento è arrivato" finge un tono drammatico, nonostante quella che gli scorre ora nelle vene non è altro che eccitazione, trepidazione. Teme e agogna questo momento da minuti interi.Scruta Harry voltarsi, e studia con attenzione il suo viso. E' colorato di malizia e di un leggero tocco di timidezza, nel guardare finalmente lo schermo.Il respiro di Louis gli si impiglia nel petto quando, di slancio, Harry si gira verso di lui. E' ancora sdraiato sul materasso, stavolta su un fianco, ma ha un gomito puntellato sul cuscino e la mano incurvata per reggere la guancia. "Lo vuoi fare? Non sei obbligato" mormora gentilmente Harry, allungando la mano libera verso di lui, come se volesse lasciargli una carezza.Louis si mette a gambe incrociate, e sporge la schiena verso di lui per permetterglielo.Deve trattenersi dal chiudere gli occhi quando le dita lunghissime di Harry gli appoggiano una coccola sulla guancia. "Tu lo vuoi fare?" gli ritorce contro la sua stessa domanda.Louis sa che il loro non è un vero e proprio dovere. Molte coppie che hanno partecipato al programma si sono rifiutate di baciarsi, oppure hanno declinato l'offerta con un semplice bacio a stampo dato sulla guancia.Malgrado questo, e nonostante la confusione di emozioni che gli stanno annodando lo stomaco --vergogna, timidezza, agitazione, paura, speranza-- Louis lo vuole fare. Desidera seriamente baciare Harry, assaggiare questa esperienza.Quando Harry annuisce, timido e splendente, lui non può fare a meno di "Anche io" sussurrare.Si sistema un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, e si contorce un po' per sedersi sui talloni.Harry, avvicinando maggiormente il viso al suo, si umetta le labbra carnose e Cristo, Louis sta per impazzire.Vado? gli chiede il riccio con gli occhi, con un nuovo accattivante sorriso, con la carezza che gli lascia sulla guancia con il pollice.Louis abbassa le palpebre e, schiudendo le labbra, elimina la distanza tra i loro visi.La mano di Harry si stringe sul suo volto e la sua bocca caldissima accoglie quella di Louis senza la minima esitazione. Louis sente la testa riempirglisi di ovatta, ed il cuore prende a rimbombargli nel petto.Quando si separano per la prima volta, nessuno dei due attende un secondo di più prima di modellare ancora insieme le loro bocche. Harry chiude le labbra intorno al suo inferiore e glielo succhia gentilmente prima di baciarglielo di nuovo, umido e morbido. Louis si lascia sfuggire un piccolo gemito. Modella i palmi sui pettorali del riccio e fa leva per sporgersi maggiormente verso di lui, per baciarlo e lasciarsi baciare.Sincronizzati, inclinano il mento verso destra e schiudono un po' di più le bocche.I piccoli schiocchi bagnati che creano sono gli unici suoni che riempiono la stanza, e Louis sta iniziando a goderne un po' troppo.Una vocina sottilissima dentro la sua mente gli ricorda che si trova pur sempre in un programma televisivo, che tutto ciò che sta facendo verrà registrato e mandato in onda a breve. Tutte le persone che lo conoscono potrebbero vederlo così, disinibito e senza freni.Sua madre --a cui non ha detto niente perché no grazie, la prospettiva non è delle migliori-- ed i suoi professori potrebbero incappare per sbaglio in questo show, nel fare zapping. Diamine, persino le sue sorelline. Eppure tutto in questo momento, tutto, è sfocato dentro la testa di Louis; l'unica cosa su cui riesce a concentrarsi è Harry. Il calore della sua pelle e delle sue labbra, di cui potrebbe già essere diventato dipendente.Quando la lingua del riccio inizia a massaggiargli il labbro inferiore, il cervello di Louis entra definitivamente in uno stato di blackout.Non è nemmeno in grado di ricordarsi se si è lasciato scappare un gemito.Probabilmente sì, perché la lingua di Harry si intrufola dentro la sua bocca schiusa e, un po' esitante, cerca di accarezzare quella di Louis.Il castano arriccia le dita sul suo petto e respira tremulo dal naso prima di aprire maggiormente le labbra e far incontrare le loro lingue.Harry emette una sorta di ringhio, un gemito bassissimo e roco che Louis ingoia senza la minima esitazione.Deve-- fermarsi. Deve assolutamente mettere uno stop alla situazione.Affonda le unghie sulle clavicole di Harry perché non vuole allontanarsi da lui, non vuole, non vuole, ma si separa dal ragazzo con uno schiocco dolorosamente rumoroso.Il tempo sembra fermarsi tra di loro. Louis ha gli occhi sgranati adesso, ne è consapevole, ma non riesce proprio a calmarsi. Il cuore gli batte così forte che lo sente persino dentro la gola, nelle orecchie, sulla punta della lingua. Ovunque, contemporaneamente.Harry risolleva lentamente le palpebre. Sulle sue labbra lucide di saliva compare un sorriso goffo, che si riflette all'istante anche sul viso di Louis."Ehm," esala intontito Louis, accarezzandogli distrattamente il petto, "Wow".Wow? Davvero? Wow?Ma "Wow" ripete Harry, facendo scontrare brevemente i loro nasi prima di spostarsi un po'. Si schiarisce la gola, tornando a ridacchiare.Sobbalzano tutti e due, inevitabilmente, quando L'Esperimento sta per concludersi vengono informati dal maxischermo che mancano solamente trenta secondi alla fine di questo test sociale.Louis boccheggia, guardando impotente le cifre bianche sullo schermo diminuire.Ventisei, venticinque, ventiquattro.Da quando il tempo passa così veloce? Deglutisce e deve averlo fatto in modo rumoroso, perché Harry gli appoggia una mano sulla spalla e gliela accarezza lentamente fino ad arrivare al gomito.Louis fa scattare gli occhi nei suoi, colorando le labbra con un sorriso tenue.Sono stato bene con te, grazie, vorrebbe dirgli ma forse sarebbe un po' patetico da parte sua.Chiude con fermezza la bocca e torna a guardare lo schermo azzurro ed il dolorosamente rapido conto alla rovescia rappresentato in esso.Tredici, dodici, undici."Che ansia" è Harry il primo a rompere il silenzio, ridacchiando nervosamente. Louis acconsente all'istante, con un imbarazzante versetto acuto proveniente dal retro della gola."La fine è vicina" aggiunge poi, quasi ululando, perché in situazioni simili è come se non avesse mai il completo controllo delle parole che dice, dall'enfasi che pone, dei pensieri che formula."E' imbarazzante morire in mutande" ribatte Harry, e forse Louis non è l'unico a non riuscire a connettere bene in circostanze come queste.Si scambiano l'ennesimo sorriso goffo, che si trasforma quasi in una smorfia l'attimo in cui Fate la vostra scelta ruggisce il maxischermo.Louis rilascia un lungo respiro, grato di non sentire tremolii nella sua stessa voce. Affossa brevemente le spalle in avanti prima di lanciare un sorriso agitato ad Harry ed accoccolarsi sul fianco destro, un dito stretto tra le labbra nervose e l'altro sospeso sul piccolo led sistemato in qualche modo sulla sponda del letto.Vi sono rappresentate due caselle, una con lo sfondo nero e la scritta color latte e l'altra con lo sfondo bianco e la scritta scura, in una sorta di yin e yang digitale. In una è tracciato un Sì, e nell'altra un No.Le domande che si stagliano prepotente nella mente di Louis sono Mi è piaciuto Harry? Voglio provare a frequentarlo nella vita reale?Schiaccia il polpastrello sul Sì con tale forza da creare un alone tremolante sullo schermo.Quasi sussulta. Avrebbe dovuto cliccare No. Perché Harry non vorrà sicuramente rivederlo, e pigiare sulla risposta negativa gli avrebbe impedito di fare un'inevitabile una figura di merda di fronte alle migliaia di persone che vedranno il programma da casa.Spingere il dito su quel fottutissimo No gli avrebbe impedito di rimanerci male quando sul maxischermo vedrà sicuramente la scelta non positiva di Harry. Lo avrebbe potuto battere sul tempo.Stupido, stupido, stupido, si insulta Louis nel pensiero, abbracciandosi mentalmente alla prospettiva del rifiuto del ragazzo.Torna a mettersi in posizione seduta. e scopre che Harry sta già guardando il maxischermo."Ce ne hai messo di tempo" lo prende in giro il riccio, sempre con quel sorriso che Louis vorrebbe solo salutare con un bacio.Patetico, ridicolo, non sai in cosa ti sei cacciato, la coscienza gli spiffera crudele all'orecchio.Louis quasi grugnisce, e si limita a lanciare una smorfia in risposta ad Harry.Si passa la lingua sulle labbra, e studia il ragazzo con la coda dell'occhio.Apparentemente sembra tranquillo, ma si sta tormentato uno degli innumerevoli anelli che porta alle dita e la sua bocca è quasi rosa pallido tanto se la sta mordendo. Louis, senza farsi vedere, si passa velocemente una mano sul cuore, per cercare di calmarsi.Ragioniamo, pensa ansioso mentre degli enormi dadi, quelli che decreteranno le loro risposte, iniziano a vorticare lentamente sullo schermo, Anche lui è ovviamente nervoso. Perché? Perché ha cliccato sul Sì e pensa che io abbia risposto No? Oppure perché ha cliccato sul No, cazzo, ed è agitato perché si sente in colpa e non vuole ferirmi? Cazzo, cazzo, cazzo.Louis si gira verso di lui ed è ad un passo così dal vomitargli addosso qualcosa come Devo preparare i fazzoletti, vero?, ma all'ultimo riesce a porsi un freno.Harry sposta il viso per guardarlo a sua volta, e gli lancia un sorriso. Un sorriso irrequieto, ma allo stesso tempo dolce e sincero.Perché mi sta sorridendo, cosa vuol dire, cosa cazzo significa, Louis è a tanto così dal cacciare un urlo frustrato.Il maxischermo emette un suono basso e ridondante, come una sorta di gong cinese, e Louis scatta istintivamente per guardare.E, ovviamente, il primo dado caduto è stato il suo. Perché, cazzo, qualcuno lassù ce l'ha con lui, e lo sapeva, lo sapeva, Louis era sicuro al cento per cento che dovesse patire ancora di più, aspettare come un dannato la risposta di Harry, mangiato vivo dalle paranoie.Louis deglutisce quasi dolorosamente nel vedere il suo gigantesco dado con scritto Sì a caratteri cubitali ormai fermo, e nello scorgere quello di Harry ancora alle prese con le sue angosciosamente lente rotazioni.Consapevole di starsi comportando in modo infantile, Louis non presta attenzione ad Harry, alle sue reazioni o alle sue espressioni o alle sue parole, e si copre le orecchie con entrambe le mani, buttandosi subito dopo in posizione fetale sul materasso, spingendo gli occhi contro il cuscino. Non vuole sentire niente, non vuole vedere nulla, desidera solo fossilizzarsi per sempre sulla stupida federa di questo maledetto letto.E' sicuro di emettere un patetico mugolio quando percepisce una mano calda e grande sulla spalla.Forse sente anche una risatina, ma non ne è sicuro. Non ci tiene ad indagare sul fatto che Harry lo stia prendendo in giro, che stia per dargli dello sfigato o cose del genere, grazie mille.Si sta tappando le orecchie con tale forza che è sicuro gli fischieranno per l'intera giornata, ma riesce in ogni caso ad udire il secondo, finale, clangore metallico del maxischermo.Questa volta è certo di essersi lasciato sfuggire un piagnucolio.Non vuole vedere il No di Harry accanto al suo stupido Sì. Essere rifiutati da un ragazzo a cui si è attratti non è la fine del mondo, eppure Louis è convinto si metterà a piangere quando vedrà quello rilasciatogli da Harry su uno stupido, enorme, schermo azzurro. Quindi, no grazie. Sta bene dove sta adesso, con il viso praticamente affondato sul cuscino.Non fare il bambino, cazzo, si insulta per spronarsi a sollevarsi ed incassare il colpo. Magari più tardi, mh.La mano di Harry prende a scrollarlo con maggiore determinazione e Louis, stringendo i denti, si decide perlomeno a togliersi i palmi dalle conchiglie delle orecchie."Louis," sta ridacchiando Harry, accarezzandogli tentennante ma allo stesso tempo deciso la spalla, "Apri gli occhi".Forse il fatto che stia ridendo è un buon segno? Louis lo conosce da pochissimo, eppure Harry non gli sembra proprio il tipo da infierire con simile crudeltà. Quindi, le sue risatine basse potrebbero essere un buon segno?Lentamente, gira il viso per fronteggiare Harry e solleva lentamente una palpebra.Il riccio lo guarda a sua volta, e dipinto sulla sua faccia da bambola non c'è altro che un sorriso radioso."Ti consiglio di guardare lo schermo" gli suggerisce divertito Harry."Non voglio" geme all'istante Louis, aprendo però anche l'altro occhio. Un passo alla volta.Harry scoppia a ridere, sembra quasi non riesca a tenere a freno l'allegria. Con mani gentilissime ma forzute, lo afferra da sotto le ascelle e lo fa sedere. Louis si lascia scappare un piccolo strillo e, davvero, non ha idea di come il ragazzo abbia fatto a manovrarlo come se fosse leggero come una piuma.Incrociando le braccia al petto, mettendosi sulla difensiva, si decide a puntare gli occhi sul led. E. Due Sì. Ci sono due Sì.Non un No ed un Sì, ma. Due Sì. Louis pensa di volersi tatuare quei dadi bianchi e neri sulla pelle.Sbarra gli occhi, e si gira verso Harry che, ridacchiando, posiziona un indice sotto il suo mento, spingendo all'insù per fargli chiudere la bocca."Hai premuto Sì" Louis constata stupidamente l'ovvio.Harry annuisce, sempre ridendo.Poi, spalanca timidamente le braccia. Louis, ancora boccheggiante, si preme contro di lui, racchiudendogli la schiena calda tra le mani e schiacciandogli il naso sul collo.Ed è una cosa stupida, perché non stanno certo per partire per il fronte o cose simili, eppure Louis non può fare a meno di non scollarsi dall'abbraccio per un bel po'.Si sente così bene premuto contro il suo corpo, ed il cuore non ha smesso di battergli forsennato a causa dell'ansia accumulata.Chiude gli occhi, l'immagine di quei mastodontici Sì ben stampati sotto le palpebre. Sorride.**E' con il più assordante dei silenzi che Louis ed Harry, quasi tramortiti, escono dalla stanza. Mentre si rivestivano, prima, tra di loro le occhiate fugaci e complici non erano mancate, così come i sorrisi un po' imbarazzati ma soprattutto felici.Ora, però, Louis non sa più cosa pensare.Non hanno certo firmato un patto con il sangue, quello che hanno fatto e detto è stato solamente il frutto di momenti che probabilmente non si ripeteranno mai più.Loro hanno goduto della loro breve avventura --quella mezz'ora è stata senza dubbio la più piena e lunga che Louis abbia mai vissuto-- e la regia del programma ha ottenuto quello che voleva. Ora è finita, vero? Non sono più obbligati a frequentarsi. Le telecamere sono spente, i microfoni sono già stati rapidamente messi via.Nel corridoio stretto non ci sono solo loro due, qualche addetto al programma gironzola ancora in quei paraggi, ma sicuramente non per prestare attenzione a loro.Comunque, Louis vuole rivedere Harry. Vuole seriamente iniziare a frequentarlo. O semplicemente uscire con lui per una volta sola. Ma. Per Harry sarà lo stesso?Il fatto che abbia pigiato la casella Sì significa davvero qualcosa? Non l'ha fatto solo per non metterlo pubblicamente in imbarazzo? Sembra una cosa che Harry farebbe."Allora, uhm" borbotta Louis, per poi zittirsi di colpo. Lascia la bocca aperta, in una speranza silenziosa che il suo cervello diventi di colpo collaborativo. Ovviamente non succede. E' tutto bianco, dentro di lui. Tabula rasa. Non sa cosa cazzo dire."Quindi, uhm," gli fa eco Harry, sfiorandogli per sbaglio il dorso della mano con il suo mentre continuano a camminare, "E' stato bello?".E Louis non sa cosa sia a farlo scattare. Se il tono di Harry, che gli fa capire di non essere l'unico ad essere in panico, a non sapere come cazzo comportarsi, o il tocco della sua mano, che ha riacceso quell'eccitazione dolorosamente accumulata durante il loro tempo insieme su quel letto.Fanculo, pensa, terrorizzato ma allo stesso tempo determinato.Afferra il polso tatuato di Harry ed inizia a correre nel corridoio, impedendosi di voltarsi per osservare l'espressione del ragazzo. Non vuole vedere la confusione, la paura, la preoccupazione, il Che cazzo sta facendo questo psicopatico?.Aiutandosi con le varie insegne luminose, cammina svelto alla ricerca del bagno.Spronato dal fatto che Harry non gli stia opponendo resistenza, accumula coraggio e si gira rapidamente verso di lui.Quando vede riflessa nei suoi occhi troppo verdi e grandi la stessa scintilla bagnata di eccitazione, Louis sorride, un misto tra malizioso ed esaltato, e continua a procedere.Animato da una confusione di vivaci emozioni che non pensa di aver mai provato in vita sua, spalanca finalmente la porta del bagno e trascina Harry dentro la stanza.Sempre senza dire una parola, quasi spinge il ragazzo dentro uno dei cubicoli. Non controlla nemmeno la figura stampata sulla porticina. Potrebbe essere dentro il bagno delle donne, dei disabili, degli uomini, non gliene importa assolutamente nulla.Fa scattare la piccola chiave nera e, finalmente, fissa lo sguardo in quello di Harry. Sembra ancora più alto, adesso, lì a pochissimi centimetri da lui.Louis non ce l'ha mai avuto più duro di così.Si guardano negli occhi per secondi interminabili, entrambi senza sbattere le ciglia, tutti e due con le braccia a penzoloni lungo i fianchi ed i denti affondati sul labbro inferiore.E poi, come se qualcuno avesse finalmente scoccato una freccia, come se un elastico invisibile tra di loro si fosse spezzato, si avventano contemporaneamente l'uno sulla bocca del'altro.Gemendo rumorosamente, Louis chiude subito gli occhi e schiude con pari velocità le labbra. "Posso farti un pompino?" ansima Harry contro la sua bocca, baciandogliela velocemente tra una parola ed un'altra.
Louis geme una seconda volta quando il riccio gli arpiona il labbro inferiore con i denti e glielo tira, prima di lasciarglielo andare per lenirlo con un bacio. "Ti prego" risponde semplicemente, portando le mani dal suo collo ai suoi boccoli, che stringe tra dita disperate.
Harry preme, quasi riverente, la bocca sulla sua altre due, tre, quattro volte; un sottilissimo filo di saliva unisce le loro labbra quando si allontana. Louis lo pulisce sfregando il pollice sulla bocca già rossissima del riccio.
Chiude lentamente gli occhi quando Harry gli bacia il dito e poi la guancia e poi l'angolo della bocca, prima di lasciarsi cadere sulle ginocchia.
A Louis tremano le mani, anche quando le seppellisce tra i capelli morbidi del ragazzo. "Ho un déjà-vu. Sicuro che non ti abbia già tolto i jeans, prima d'ora?" scherza Harry nello sbottonargli i pantaloni, rapido ed esperto.
Louis scoppia in una breve risata e "Idiota" sussurra, tirandogli un paio di ciocche.
Harry preme il viso sulla sua maglietta, tirandogliela su con il naso per appoggiargli la bocca sulla pancia nuda. La sommerge di piccoli baci mentre gli tira giù jeans e boxer in un colpo solo.
Louis rilascia quello che sembra un miagolio spezzato quando Harry abbassa il volto per nascondergli il naso sull'inguine, nella peluria leggera del suo pube. "Morbido" biascica Harry nel depositargli un bacio sulla pelle sensibile. "Harry" geme incontrollato Louis, tirando indietro la testa per sbatterla impotente contro il muro.
Harry gli preme una mano sulla pancia per fargli aderire meglio la schiena alla parete.
Louis scocca un'occhiata verso il basso e non dovrebbe trovare eccitante il fatto che il palmo di Harry sia grande abbastanza da ricoprirgli praticamente tutto lo stomaco, eppure.
Un verso spezzato lascia le sue labbra.
Si morde a sangue l'interno della guancia quando Harry gli impugna l'erezione. "Per favore" lo implora, strizzando gli occhi e cercando di concentrarsi sul caleidoscopio insensato di colori che adesso gli sta danzando sotto le palpebre serrate, anziché sulle dita lunghissime di Harry che lo stringono e scivolano giù e ritornano su in una lenta, lentissima tortura.
Il riccio lo spinge ancora di più contro il muro e, finalmente, avvolge le labbra intorno alla sua punta bagnatissima.
Louis allontana una mano dai suoi boccoli e se la porta alla bocca, mordendosi la carne morbida tra indice e pollice.
Nonostante tutto, non può fare a meno di esalare un gemito acuto quando Harry scivola giù in un colpo solo, riuscendo quasi a prenderlo tutto. "Cazzo" sussurra Louis ed apre gli occhi, sentendosi stordito e confuso ed in un corpo non suo.
La sua mano si muove da sola quando accarezza la testa soffice di Harry, in una lode silenziosa per il suo lavoro.
Harry gli sta ancora stringendo la base con la mano, e la sua lingua si sta ora accanendo sulla linea sensibile sotto il glande. Louis si sente la testa troppo pesante, come se il suo collo fosse improvvisamente sottilissimo e inadeguato a reggerne il peso. "Harry" bisbiglia ancora, lasciando cadere il mento in avanti e guardando --quasi senza riuscire a vederla davvero-- la bocca del ragazzo ingoiarlo e liberarlo, avvolgerlo completamente, poi per metà e poi solo per la punta.
Louis quasi non riesce a parlare, sente di avere la lingua pari ad un mattone.Perciò si limita a tirargli i ricci con una mano e ad accarezzarglieli con l'altra, a spingersi dentro la sua bocca e a spalancare le labbra per liberare respiri affannati.
Harry glielo strofina con il pugno ed allo stesso tempo, con voracità, gli lecca la pelle sensibile. Louis non sa se sta provando così tanto piacere grazie alle abilità di Harry o proprio perché il riccio sembra godere così tanto. Ha gli occhi chiusi, e Louis li sente i gemiti soffocati che preme contro la sua erezione.
È evidente quanto gli stia piacendo, quanto lo voglia. Sembra insaziabile, sempre più affamato. Non si accorge nemmeno del rivolo di saliva che gli sta scorrendo sul mento.
Louis lo raccoglie con dita tremanti --tutto di lui è colto da brividi, in questo momento; è stupito che le ginocchia non gli abbiano ancora ceduto--, asciugandogli la pelle appiccicaticcia.Già che c'è, ne approfitta per lasciare una carezza sulla guancia gonfia di Harry con il dorso della mano.
Louis torna poi a chiudere gli occhi e ad affondare il bacino dentro il calore bagnato della bocca del riccio.
Quasi sovrappensiero, si porta le dita sporche di saliva e liquido preseminale alle labbra. Geme intorno alle falangi, e succhia fino a pulirle completamente.
Luccicanti di nuova saliva, le appoggia sotto lo zigomo di Harry e, quasi riverente, fissa il ragazzo leccarlo e scaldarlo con entusiasmo. "Harry, piccolo" mormora, infilando un polpastrello dentro la sua bocca, schiacciandogli gentilmente la lingua e sfiorando la sua stessa erezione.
Harry geme rumoroso, e Louis allunga una gamba verso di lui per permettergli di strofinarsi contro qualcosa di duro e concreto.
Harry non tentenna, e sfrega subito i fianchi contro il suo stinco. "Harry, Haz, H-Harry," Louis cerca di ritrovare la concentrazione, ma è così difficile, "Alzati. Tirati su". Formulare parole non gli è mai stato così difficile.
Harry emette un verso frustrato contro la sua erezione, e solo quando Louis gli tira una ciocca di capelli si decide a risollevarsi.
Aiuta Harry a ritornare in piedi, e gli basta una semplice occhiata ai suoi occhi lucidissimi e al rosso porpora che gli chiazza le labbra e le guance per capire quanto sia stordito e affetto dalla situazione. Proprio come lui. "Perché tu... io--" mormora sbattendo pigramente le ciglia scure, appoggiando stancamente la fronte su quella di Louis. "Shhh" sussurra Louis, respirando a fatica quando gli appoggia un bacio sulle labbra bollenti.
Harry glielo restituisce, e presto nuovi schiocchi bagnati riempiono il piccolo cubicolo.
Louis fa fatica a muoversi, per l'ennesima volta durante la giornata i suoi arti tardano a rispondergli.
Gli ci vuole più di un tentativo per portare le dita alla zip di Harry.
Gliela tira giù, ed apre ancora di più la bocca quando il riccio fa scivolare la lingua contro la sua.
Sciogliendosi alla pressione, geme piano --Harry quasi ringhia al suono, e gli lecca con ancora più dedizione la lingua-- e quasi esulta quando riesce a spogliare il ragazzo dei jeans e dell'intimo.
Harry si stacca dalla sua bocca e "Lou" bisbiglia strozzato, nel sentire dita stringergli l'erezione.
Louis cerca di calmarlo con un nuovo bacio, e lancia un'occhiata verso il basso per dirigere meglio le carezze intime che sta lasciando al ragazzo.
Non si sbagliava di certo sulle sue dimensioni. Un sorriso gli fa rizzare gli angoli della bocca, e Louis impugna con maggiore determinazione il membro caldo --bollente-- e bagnato di Harry. "Tutte," Harry deglutisce e sprofonda il naso sulla sua guancia, "Tutte e due insieme" riesce ad articolare.
Louis deglutisce, le ciglia che sfarfallano. La sua mano, però, è troppo piccola per poter circondare entrambe le loro erezioni; non riesce nemmeno a chiudere completamente le dita intorno al solo membro di Harry.
Il riccio capisce senza bisogno di parole e, mollandogli un bacio languido sulla bocca, scaccia via la sua mano ed impugna entrambe le loro lunghezze.
Il suo palmo è enorme e Louis non fa nulla per trattenere un gemito tremolante e rumoroso.
Harry non perde tempo, inizia subito a far scivolare insieme le loro erezioni; pelle calda contro pelle ancora più calda, le punte bagnatissime che rotolano una sull'altra.
Louis geme acuto, ed è consapevole di non essere dentro ad una stanza isolata --chiunque potrebbe sentirlo-- ma non riesce minimamente a darsi un freno, non gli interessa comportarsi più discretamente. Ed il fatto che Harry stia rantolando affannato insieme a lui, lo eccita ancora di più.
Louis non riesce neanche a rispondere ai baci disordinati che gli lascia il riccio. Si fa succhiare le labbra, se le fa leccare e mordere e baciare, quasi inerte.
Il bacino gli si muove da solo, scatta in avanti, disperato e forsennato. Si aggrappa alla maglietta di Harry e fissa lo sguardo lucido nel suo.
Potrebbe essere considerato inquietante il fatto che adesso si stiano baciando ad occhi aperti, ma a Louis non fa altro che scatenare nuovi piacevoli brividi sulla pelle. "Più veloce" sussurra, deglutendo e spingendosi nella presa di Harry.
Harry gli lecca l'angolo della bocca, e massaggia le loro erezioni con maggiore rapidità. Insieme scivolano facilmente, le gocce di liquido preseminale imperlano le dita lunghissime del riccio.
Louis sente la tensione dentro la sua pancia salire e salire e salire. "Più" mormora disperato contro la bocca bagnatissima di Harry. Più veloce, più forte, ma anche più piano, con più calma. Non sa nemmeno Louis cosa preferisca in questo momento.
Sa solo che vuole venire, che vuole finalmente lasciarsi andare.
Strizza gli occhi e spalanca maggiormente la bocca, liberando un Ah quasi sorpreso quando Harry spinge un pollice sulla sua punta.
Ingoia nuovamente saliva e lascia cadere la fronte su quella quasi sudata del ragazzo.
Affonda i denti sulla sua guancia e con un lungo e roco Mh, finalmente viene.
Sussulta ad ogni striscia di seme che espelle e si ancora ancora di più alla t-shirt di Harry. "Ah" mormora Louis quando, ancora stordito ma già sensibilissimo, si rende conto che Harry non ha smesso di massaggiarli.
Preme, a fatica, un bacio sulla guancia del riccio, bagnata della sua stessa saliva. "Coraggio piccolo" bisbiglia, la voce graffiata. Per aiutarlo, fa scivolare le mani sotto la sua maglietta e gli accarezza la pelle nuda.
Ascoltando deliziato i piccolo uh uh uh di Harry, Louis inizia a strofinargli i capezzoli duri. "Lou" ansima Harry, appoggiando il naso sulle sue ciocche lisce.
Louis allaccia la bocca al suo collo e, dopo avergli sfregato il nocciolino turgido di uno dei capezzoli, inizia a succhiare.
Harry quasi collassa su di lui quando viene. "Così, bravo" lo loda Louis, passando la lingua sulla sua pelle calda.
Harry trema contro di lui e probabilmente gli sporca l'intera maglietta. A Louis non interessa granché.
Lascia la presa sui suoi capezzoli e gli abbraccia il collo. Inizia ad accarezzargli i ricci arruffati, glieli appiattisce gentilmente.
Harry lascia cadere le loro erezioni e si spinge su di lui, fino a rimanere stomaco contro stomaco. Gli circonda la vita sottile e nasconde la bocca nel punto dietro il suo orecchio.E dovrebbe essere imbarazzante abbracciarsi con le magliette chiazzate di sperma ed i membri nudi, ma ormai spenti, a contatto. Ma... non lo è. Non lo è per niente. Per Louis, almeno.Ma dal modo in cui Harry sta sospirando felice, capisce che non è l'unico ad essere a suo agio. "Così sei un tipo da coccole post-orgasmo?" ghigna Louis, arrotolandosi un boccolo intorno all'indice. "Senti chi parla" mugola Harry, la voce roca e quasi addormentata.
Louis sorride ed appoggia un bacio sulla sua tempia umidiccia. "Harry?". "Mh?". Louis prende un respiro profondo, ed il suo cuore batte forte-forte quando "Mi prendi per matto se ti dico che mi piaci veramente e che vorrei darci una possibilità?" accumula coraggio e, semplicemente, glielo chiede.
Harry si districa dal suo abbraccio e Louis sbarra gli occhi, sentendosi di colpo impaurito, imbarazzato ed un pizzico umiliato.Perché non riesco mai a mordermi la lingua? pensa angosciato. È ovvio che non accetterà.
Harry appoggia la punta del naso sulla sua. "Mi prendi per matto se ti dico che è da quando mi hai stretto la mano che vorrei mettermi insieme a te?" ghigna, dandogli un bacio eschimese. "Sei un maniaco" lo prende in giro Louis, ma sta sorridendo così tanto che quasi non si capisce cosa ha appena detto.
Harry si illumina di riflesso e "E ti andrebbe di uscire di qui, darci una sistemata ed andare a prendere un caffè con questo maniaco?" domanda, baciandogli l'angolo della bocca.
Nessuno può biasimare Louis se, anziché con le parole, gli risponde infilando la lingua dentro le sue labbra carnose.**"Lì!" Louis artiglia le lenzuola tra le dita, inarcando la schiena in un modo quasi doloroso.
Schiude impotente le labbra, gli occhi che gli si inumidiscono ad ogni affondo di Harry.
Il ragazzo gli sta stringendo forte i fianchi e sta spingendo con ritmo dentro di lui. "Lou" Louis lo sente ansimare e sentire la voce del riccio così roca, così distrutta, gli fa muovere il bacino all'indietro con maggiore vigore.
Gli stanno scivolando le ginocchia sul materasso, da tanto gli affondi di Harry sono persistenti.
Sentendo le cosce bruciare, Louis prova ad aprire ancora di più le gambe e si afferra con rinnovata forza al copriletto spiegazzato.
Geme a bocca spalancata e non può evitare che un po' di saliva vada a macchiargli il cuscino. Strofina la guancia contro la federa, provando invano a spostare la testa dall'altra parte. "Harry" sussurra, chiudendo così tanto gli occhi che gli si corruccia la fronte.
Harry gli accarezza i fianchi, senza smettere neanche per un attimo di entrare dentro il suo corpo bollente.
Sta colpendo senza sosta la sua prostata da almeno un minuto, e ad ogni frizione Louis non può fare altro che gemere, gemere, gemere.È combattuto; da una parte è tutto troppo e vorrebbe solo chiedere ad Harry una pausa, dall'altra, invece, questa dolce tortura non fa altro che piacergli incommensurabilmente.
Gli scappa un singhiozzo. "Stai bene?" gli domanda Harry, fermandosi di colpo ed accarezzandogli gentilmente i fianchi. È come se avesse almeno dieci mani, Louis sente il suo tocco ovunque.
Apre lentamente gli occhi e non si stupisce quando si accorge di vederci sfocato. Non è la prima volta che, nel farlo con Harry, lacrimoni salati vanno ad accumularglisi nelle ciglia. "Sì" riesce a rispondergli con respiro affannato. "Ti prego, Harry" lo implora immediatamente, scongiurandolo silenziosamente di tornare a muoversi.
Harry si sporge per baciargli la schiena nuda, prima di obbedirgli e ricominciare a spingersi dentro la sua carne.
Si sta muovendo forte e veloce e Louis, per un attimo, considera possibile morire per il troppo piacere.Si lascia cadere interamente sul materasso, le mani abbandonate sul cuscino, ai lati della sua testa. Si sforza in tutti i modi pur di mantenere il bacino in aria.
Getta il capo all'indietro e geme rumoroso quando Harry, con un affondo un po' più vigoroso rispetto agli altri, gli colpisce il suo punto più dolce.
A Louis gira tantissimo la testa, se non fosse steso in un letto probabilmente sarebbe già crollato a terra.
Si lascia scappare un piagnucolio e sussulta quando Harry gli ingabbia interamente il corpo con il suo. "Piccolo" mormora Harry, prendendogli le mani ed intrecciando le loro dita insieme. Si sdraia su di lui, ma il suo peso non è soffocante. Anzi.
Louis rilassa le gambe, anche se le dita dei piedi gli si arricciano involontariamente quando Harry inizia a strofinare i fianchi in avanti.
Le mosse del suo bacino sono praticamente inesistenti, se paragonate a quelle di prima.
Il riccio è spalmato su di lui; la bocca sul suo collo, il torace sulla sua schiena, l'inguine premuto saldamente sulla sua pelle morbida. Hanno le caviglie praticamente allacciate insieme. Ma, adesso, si sta limitando a muovere piano il bacino.
Ancora una volta, Louis non sa se gli stia bene o se vorrebbe altro.
Le sue labbra rilasciano un gemito spezzato quando Harry prende a succhiargli pigramente il collo. "Ci sei quasi?" domanda a Louis, leccando una grossa striscia di pelle. "Mh" è tutto ciò che riesce a replicare Louis. Sì, è vicino. Forse è questioni di semplici secondi.
Harry gli stringe le mani e continua imperterrito ad affondare dentro di lui, in quella maniera pigra ma allo stesso tempo rapida. "Piccolo, sto," lo informa Harry, pizzicandogli il collo con i denti e baciandoglielo subito dopo, "Sono vicinissimo, ah".
Louis mugola a lungo e la sensazione di godere soprattutto perché Harry sta provando piacere non è ancora scomparsa.
Libera un paio di acutissimi mh, guadagnandosi un ringhio gutturale da parte di Harry e l'accelerazione dei suoi fianchi. "Lou, Lou, Lou" cantilena Harry, strizzandogli le dita e facendo scattare il bacino, se possibile, ancora più a fondo.
Louis spalanca gli occhi e quasi non riesce a respirare perché Harry gli ha accarezzato la prostata così bene e, subito dopo, ha iniziato a svuotarsi dentro di lui.Sta indossando una protezione, perché non hanno ancora avuto modo di sottoporsi ad esami medici, eppure Louis si sente come se il ragazzo stesse venendo direttamente a contatto con le sue pareti sensibilissime.
Percepisce l'erezione di Harry pulsare dentro di lui, e pensa sia una delle sensazioni migliori di sempre. È caldissima, ed è come se stesse vibrando direttamente a contatto con la sua carne.
Louis geme come se fosse stato lui quello ad essere appena venuto.
Deve-- vuole-- "Harry" articola roco. Non sa nemmeno lui cosa voglia chiedergli.Se farlo alzare per poter finalmente raggiungere la sua erezione, ancora intrappolata tra la sua pancia annodata ed il materasso ormai bagnato. Se dirgli di succhiargli lividi sulla pelle, per stuzzicarlo e tenerlo ancora sull'orlo del piacere. Se dirgli di continuare a scoparlo. Lentamente. Velocemente. Con forza. Con delicatezza.
Quando finalmente Harry si riprende, Louis sente labbra calde e leggermente screpolate baciargli la tempia. "Piccolo" sente il riccio mormorare. "Ti prego" sussurra Louis, sentendosi le ciglia sfarfallare.
Harry gli bacia la nuca ed entrambe le orecchie prima di "Vuoi che esca?" domandargli pacato.
Se Louis ne avesse la forza, si metterebbe a strillare.
Si limita a scuotere con veemenza la testa, le palpebre ancora abbassate.
Harry gli spazzola via un ciuffo fastidioso di capelli dalle ciglia e "Piccolo" ripete semplicemente. Louis sa che quel nomignolo significa molte cose; Ci penso io a te, Va tutto bene, Sei bellissimo, sono alcune di esse.
Sente Harry allontanarsi un po' e quando torna gentilmente a spingere, Louis si morde il labbro superiore.
Probabilmente Harry sta reggendo il preservativo con una mano, per impedire di farlo scivolare dal membro ormai morbido, perché sente le nocche del ragazzo sbattergli contro le natiche. Geme. "Quasi" bisbiglia tra sé e sé, il respiro affannato.
Harry si muove veloce e con vigore, e Louis pensa di amarlo perché sa quanto debba provare fastidio e quasi dolore in questo momento. Sa quanto sia sensibile dopo un orgasmo.Eppure sta dettando un ritmo forte per lui, per farlo godere al meglio.
Affonda maggiormente i denti sul labbro per impedirsi di lasciarsi sfuggire parole che sarebbero forse un po' avventate.
Harry lo sta fottendo così bene, non ce la fa più, non riesce a trattenersi ancora, sta per, sta per-- "Sta per cominciare! Smettetela di accoppiarvi, Dio Cristo!" strepita una voce dietro la porta, sbattendo qualcosa contro la porta, probabilmente per rimarcare il concetto. Niall. Fottuto Niall.
Louis spalanca gli occhi, un moto di rabbia che gli attraversa il corpo.
Harry interrompe i movimenti dei suoi fianchi per un attimo ma, successivamente, scrolla le spalle e continua a penetrarlo. E Louis, in un paio di secondi, ovviamente, viene.Perché gli affondi di Harry sono troppo mirati per non procurargli un orgasmo. Ma. Louis viene digrignando i denti e sbuffando metaforico fumo dalle narici, perché Niall ha inesorabilmente rovinato l'atmosfera, privandolo del Piacere Assoluto. "Oh! Terra chiama sfigati" Il Diavolo Biondo è ancora dietro la porta.
Louis grugnisce e "Ignoralo, non ascoltarlo" sbuffa ad Harry, roteando un poco le spalle. "Teste di cazzo, sta per iniziare!" scandisce imperterrito Niall, continuando a bussare con forza contro la porta di legno di noce.
Louis mugola infastidito, ancora indispettito dal fatto che il biondo gli abbia impedito di godersi appieno il suo orgasmo.
Harry, come a leggergli nella mente, gli accarezza la testa e gli molla un bacio dolce sulla nuca. "Arriviamo, Niall!" esclama poi, uscendo gentilmente dal corpo caldo di Louis che si lascia scappare un sibilo. "Sta per finire la pubblicità, dai!" li sprona nuovamente Niall e Louis vorrebbe alzarsi solo per infilargli una ciabatta in bocca e zittirlo, cazzo. Anzi, un vibratore. Giusto per annoiarlo di più.
Harry gli posa una scia di deliziosi bacetti sulla spalla nuda. "Andiamo, Lou" gli sorride, accarezzandogli la schiena abbronzata.
Louis non può fare a meno di obbedirgli, docile, perché sta con lui da poco più di un mese, eppure il riccio lo capisce come se si conoscessero da anni. Sa come prendere Louis, come riuscire a dirgli le cose nel modo più appropriato e convincerlo a farne determinate altre.
Perciò, Louis si alza con una piccola smorfia e, ciondolando sulle gambe mollissime, recupera un paio di calzini --il riscaldamento è rotto, e dire che il pavimento in marmo è gelato sarebbe un eufemismo-- ed una maglia a caso.
Espira soddisfatto quando si rende conto trattasi di una t-shirt di Harry; gli arriva a metà coscia ed ha una stampa fin troppo hipster per i suoi gusti.
Odora di Harry, di Sole e di quel deodorante agli agrumi che il riccio si spruzza sempre dopo la doccia.
Se fosse per Louis, la maglietta rimarrebbe l'unico capo a coprirlo. Sinceramente, gli interessa poco o niente preservare l'innocenza di Niall. L'irlandese merita di essere punito.
Harry non sembra essere del suo stesso avviso dato che, una manciata di secondi dopo, Louis si ritrova un paio di boxer sui capelli.
Non ha neanche la forza di lanciargli un'occhiataccia perché Harry è così... Harry. Sarebbe impossibile. Definitivamente impossibile.
Dopo aver fatto passare, riluttante, le gambe dentro i boxer, si lascia guidare dalle sue mani grandi sulle spalle ed insieme escono dalla camera da letto.
Una volta arrivati nel piccolo salotto "Puzzate di sesso!" li accusa Niall, mezzo seduto e mezzo sdraiato sul divano. Colpisce le loro teste con un... dildo azzurro, non appena si accomodano sul sofà.
Louis lo riconosce come suo, ma non ha la forza di fare domande. "E tu, Tommo, continui pure a lasciare le tue porcherie in giro. In cucina" enfatizza Niall, tirando il giocattolino addosso a Louis che "Ouch!" protesta, un po' imbarazzato.
Preme l'orecchio rosso dalla vergogna sul petto nudo di Harry, nascondendoci anche il naso.
La sua pelle perennemente calda e liscia è probabilmente una delle qualità che Louis apprezza maggiormente in lui.
Harry lo stringe a sé, in un gesto consolatorio, permettendogli poi di accoccolarsi tra le sue gambe.
Louis si divincola un po' per mettersi comodo ed infine rannicchia le ginocchia al petto e copre le mani di Harry, allacciate intorno alla sua pancia, con le proprie. Preme la schiena sul petto di Harry e lascia cadere indietro la testa per appoggiare la nuca sulla sua spalla.
Harry gli bacia velocemente la testa e puntella i piedi nudi sul divano, in modo da sistemare le gambe lunghe, fasciate in un paio di joggers grigi, a fianco al corpo di Louis.
Il riccio non ha niente sotto i pantaloni della tuta e Louis, con un sorriso pestifero, spinge il sedere in direzione del suo inguine.
Harry grugnisce e "Stai buono" lo apostrofa in un sussurro, rafforzando la presa sul suo stomaco e mordendogli un orecchio. "Ecco, ecco, sta iniziando!" trilla Niall, puntando un dito verso lo schermo e, onestamente, Louis non ha idea del perché il suo amico sia così emozionato. Mica è stato lui a partecipare ad Undressed. "C'è la sigla!" quasi urla Niall, facendo scoppiare a ridere Harry. "Stai zitto, Horan, non siamo mica ciechi" brontola invece Louis, togliendosi un calzino e gettandolo addosso al biondo per il puro gusto di infastidirlo. Ma Niall non se ne accorge nemmeno, i suoi enormi occhi blu sono definitivamente incollati al televisore.
Louis sbuffa ed incrocia le braccia. "Tutto bene?" bisbiglia Harry al suo orecchio. Louis solleva lo sguardo verso di lui, sorridendo. Annuisce ed Harry gli lascia un bacio sul lobo.
Quando Louis si vede in tv, non può fare a meno di portare a sua volta l'intera concentrazione nei confronti dello schermo.
È una cosa così strana. È andato in televisione. "Sono andato in televisione" non si accorge di averlo detto ad alta voce fino a quando Harry ridacchia sui suoi capelli e "Cazzo, io ancora non ci credo" gli dà corda.
I tre ascoltano il Louis Dello Schermo fare la sua presentazione, e Louis non può fare a meno di arricciare il naso perché... ha davvero detto tutte quelle stronzate? "È imbarazzante," mugugna quando il Louis Dello Schermo sta rivelando che Scorre solo sangue Yorkshire in questo corpo!, "Non ho idea di come mi potessero sembrare cose intelligenti da dire". "In effetti" si mostra d'accordo Niall, strappando con i denti una striscia di liquirizia apparentemente apparsa dal nulla. "Taci, coglione, che quel discorso lo abbiamo studiato insieme" scatta Louis, facendogli la linguaccia. Niall si limita a ridergli in faccia. "A me piace come presentazione" lo consola Harry e Louis, come sempre, non può fare a meno di sorridere e sciogliersi tra le sue braccia.
Fa l'ennesima smorfia nell'ascoltarsi dire cose come Stravedo per i ragazzi belli e impossibili o Il mio colore preferito è il rosso. "Deo Gratias" esulta, quando la presentatrice informa il pubblico che Ed adesso andiamo a conoscere Harry.
Louis sorride involontariamente nel vedere il viso dolce del suo ragazzo scrutare un po' intimidito l'obbiettivo. "Quanto sei bello" tuba, girandosi per baciare la guancia, ora un po' calda, di Harry. "Mai come te" replica all'istante il riccio, sorridendogli con calore. "Sto per vomitare" li informa Niall, masticando a bocca aperta la sua caramella.
Louis rotea gli occhi ed ascolta la presentazione di Harry. "Ciao, sono Harry. Ho vent'anni e vivo a Londra da quando ne avevo quindici.
Nel tempo libero mi piace fare sport. Sono iscritto in palestra e, in più, faccio boxe. Sono un appassionato di musica e moda, adoro andare ai concerti, visitare posti nuovi e riempirmi di tatuaggi." Louis, continuando a sorridere orgoglioso, gli preme entrambi i palmi sulle braccia, iniziando ad accarezzargliele lentamente. "Mi piacerebbe uscire con qualcuno che sia divertente, una persona gentile, con un bel sorriso" conclude Harry Sullo Schermo, lanciando un sorriso goffo alla telecamera.
Louis si deve trattenere dall'emettere versi poco umani. Il suo ragazzo è adorabile.
Ancora una volta, direziona le labbra verso il viso del riccio ed inizia a baciargli la guancia soffice. Si allontana solo quando la gota del ragazzo viene bucata da una fossetta.
Harry lo stringe forte tra le braccia muscolose e sospira felice contro la sua tempia.
Gli annusa l'orecchio e l'attaccatura dei capelli come se fosse un gatto, mentre osserva con occhi vispi e curiosi il Louis Dello Schermo agitarsi nella stanza. "Mi stupisco che non ti sia cagato in mano, Tommo!" ride isterico Niall, sdraiandosi completamente ed accavallando le caviglie. Louis allunga di poco una mano e, per ripicca, gli storce l'alluce. "Vorrei vedere te. Mi viene l'ansia solo a pensarci" brontola poi, tornando ad incrociare le braccia. "Aw" sussurra Harry dentro il suo orecchio. "Tu non eri agitato?" gli chiede incuriosito Louis, voltandosi il tanto che basta per immergere lo sguardo nel suo. "Ti dico solo che ero pentito di essermi messo dei boxer bianchi" risponde Harry, premendo un sorriso largo sui suoi capelli. Niall scoppia all'istante in un latrato di risata, ed anche Louis si preme una mano sulla bocca ed inizia a ridere rumorosamente.
Non riesce a smettere per un minuto buono ed anche quando prende a massaggiarsi la milza dolorante le parole di Harry gli vengono di tanto in tanto in mente, facendolo tornare a ridacchiare tra sé e sé.
Contagiato, Harry seppellisce risolini sui suoi capelli. "Che modello, signori e signore" Niall commenta l'entrata nella stanza di Harry Sullo Schermo con un lungo fischio e l'ennesima, immancabile, risata.
Harry arrossisce, questo Louis lo sa anche senza bisogno di guardarlo. "Sembra che tu te lo voglia mangiare, Haz," pensa Niall ad alta voce nel guardare le loro versioni televisive stringersi la mano."Beh, adesso posso farlo" è ciò con cui si limita a ribattere Harry, accanendosi subito dopo sul viso di Louis, iniziando a lasciargli morsi giocosi su ogni minimo centimetro delle guance.Louis finge uno strillo terrorizzato e parte a sua volta all'attacco, affondando i denti affilati sulle braccia nude del suo ragazzo."Sei il mio biscotto preferito" biascica, le parole che arrivano poco chiare ai suoi interlocutori a causa delle sue risate ed in quanto ha le labbra premute saldamente contro la pelle calda di Harry.Il riccio ridacchia sommessamente tra sé e sé, ed allunga il viso verso il suo per baciargli una guancia incavata. Louis lo lascia andare e, passando velocemente un palmo sul suo avambraccio per asciugarlo dalla saliva, si gira il tanto che basta per premere le labbra bagnate contro quelle del ragazzo. Harry lo bacia a sua volta, gli occhi socchiusi, prima di abbandonare la schiena contro il divano e stringere teneramente il suo collo tra le braccia.Louis solleva le mani per aggrapparsi ai suoi avambracci.Ad Undressed, intanto, è arrivato il momento delle loro considerazioni riguardanti la prima impressione."E' davvero bello, è inutile negarlo," comincia Louis Sullo Schermo, mordicchiandosi distrattamente l'indice, "Ha un bellissimo sorriso. Un po' inquietante, ma va beh!" scoppia a ridere."Heyyy" non tarda a lamentarsene Harry, sprofondando il naso sul collo di un ridacchiante Louis. Un leggero brivido di piacere lo coglie quando Harry, dopo aver inspirato a lungo la sua pelle, gli lascia un bacio soffice ed umido nella giunzione tra collo e spalla."Speriamo abbia un carattere decente," conclude Louis Sullo Schermo, sospirando leggermente e arricciando veloce un dito sulle punte finali del suo ciuffo troppo lungo. "E comunque quella maglietta è seriamente imbarazzante.""Stronzo," borbotta Harry, tirandogli un morso sull'orecchio sensibile."Harry. Ha un orso giallo fosforescente sul taschino. E' imbarazzante, punto" taglia corto Louis, appiattendo le labbra in una linea dura per non infierire maggiormente con una risata rumorosa."Se ti può consolare, a me non dispiace" interviene Niall, accavallando le caviglie e stiracchiando le braccia in alto.Harry sorride radioso e "Levati, Lewis, voglio andare dal mio nuovo amore" fa una gran scena di cercare di liberarsi dal loro abbraccio. Nessuno può biasimare Louis se gli assesta un nuovo morso luccicante di saliva sul braccio.E' il turno di Harry Sullo Schermo, adesso, di parlare della sua prima impressione di Louis."E' così piccolino! Mi viene voglia di stritolarlo in un abbraccio" inizia tubando, con tanto di mani posate sulle guance.Louis spalanca la bocca, oltraggiato."Piccolino? Brutto coglione che non sei altro" esclama sconvolto, dimenandosi per pizzicargli ogni centimetro di corpo che riesce a raggiungere. La risata calda di Harry dentro l'orecchio è l'unica reazione che ottiene."Mi sembra un ragazzo molto gentile e dolce. Forse un po' timido. Ma, beh, chi non lo sarebbe al posto suo? Anche io sono piuttosto agitato" Harry Sullo Schermo termina di parlare.Louis non commenta, si limita ad incrociare le gambe e ad abbandonarsi ancora di più contro il petto nudo del suo ragazzo.Stranamente silenziosi, tutti e tre continuano a seguire la puntata.Louis si sente ancora un po' stranito nel vedersi sullo schermo; gli sembra quasi di non essere lui il ragazzo in televisione. E' come l'ennesimo sogno vissuto ad occhi aperti.Solo quando "Mi sto eccitando un po'" gli sussurra Harry all'orecchio, riesce a cadere da quella sorta di trance. Ghignando ma, allo stesso tempo, deglutendo con forza, incolla saldamente gli occhi al televisore, dove la sua versione passata sta massaggiando con decisione la schiena del riccio. La telecamera è puntata sul suo stesso corpo. Louis non si ricordava di essersi messo ad ondeggiare così fluidamente, di aver inarcato la schiena in quel modo.Quasi gli sembra di essere di nuovo lì, a toccare quel territorio allora inesplorato che è la schiena bianca ed interminabile di Harry.Senza rendersene conto, Louis si morde un labbro e si spinge all'indietro."Lou" grugnisce Harry, sempre sul suo lobo. Louis si passa la lingua sulla bocca quasi asciutta e, dispettoso e quasi già voglioso, pianta nuovamente il bacino contro l'inguine del ragazzo dietro di lui. Il pensiero che il tessuto della tuta sia l'unica cosa a ricoprirlo, e che sotto Harry sia nudo, manda Louis fuori di testa. La situazione non fa altro che peggiorare quando, sullo schermo, vengono trasmessi i fotogrammi del loro primo bacio.Louis è in grado di sentire il cuore battergli, forsennato, ovunque; dentro il petto, sui polsi, sul collo, addirittura sulla punta della lingua.Ingoia nuovamente saliva, e quasi si fa sfuggire un gemito quando Harry gli lecca lentamente il contorno dell'orecchio.Purtroppo o per fortuna, proprio in quel momento, "Mi sembra di star vedendo un porno" interviene Niall, la voce che risuona come un tuono nella stanza fino a pochi attimi prima riempita solamente dagli schiocchi umidi emessi da Louis ed Harry sul letto di Undressed.Harry e Louis ridono e, per indispettire l'amico ma soprattutto perché non ce la fanno proprio più a non baciarsi, uniscono le loro labbra, esagerando con i gemiti ed i versi."Ah" quasi strilla Louis contro la bocca di Harry, per fingere un gemito particolarmente acuto. Niall gli lancia addosso una caramella, e lui scoppia rumorosamente a ridere sulle labbra del riccio.Harry, ridacchiando a sua volta, gli avvolge il viso tra le mani ed inizia a mitragliargli la bocca con un'infinita sequenza di baci, velocissimi ed assordanti. Dopo un ultimo rumoroso schiocco, gli soffia persino una pernacchia sulla bocca ridente."Vi odio" dichiara Niall, nonostante stia sorridendo intorno ad una nuova stecca zuccherosa.Harry ride e, con un bacio terribilmente morbido e dolce, si stacca definitivamente dalle labbra rosse e sottili di Louis. Torna ad abbracciarlo da dietro, e strofina piano la guancia contro la sua tempia.Louis sente male agli zigomi, da tanto sta sorridendo.Grugnisce, un misto tra l'imbarazzato e l'intenerito, nel vedersi sullo schermo in procinto di avere una crisi di nervi a causa dei dadi rotanti."Ero agitatissimo," proclama, schiaffandosi un palmo gentile sulla guancia, "Pensavo, ero convinto, mi dicessi di no. Mi stavo seriamente cagando in mano"."Hai rotto i coglioni con questa storia, Lou. E' da un mese che lo dici" sbuffa Niall, ridendo sotto i baffi."Vaffanculo!" scatta oltraggiato Louis, mordendo un sorriso perché non potrebbe mai offendersi veramente per quello che gli dice il suo migliore amico. E poi è vero, ha rivelato le insicurezze provate durante la puntata già svariate volte.Harry, dopo ogni sua confessione, lo abbraccia sempre e gli sussurra all'orecchio poche semplici parole, che però non mancano mai di fargli tremare il cuore.Ed infatti, "Non avrei mai potuto dirti di no, amore" gli bisbiglia Harry, baciandogli subito dopo la punta dell'orecchio.Louis sorride --è convinto che in quest'ultimo mese della sua vita non abbia mai mancato, nemmeno un giorno, di sorridere radiosamente e sinceramente-- ed intreccia le loro dita insieme.Studia le loro mani, amando come sembrino combaciare così bene, e segue, quasi distratto, la fine della puntata. Solleva il polso per baciare delicatamente le loro dita unite quando, sullo schermo, vengono trasmesse le loro scelte positive ed il loro tenero abbraccio finale.E quando prendono a scorrere i titoli di coda, ed una voce femminile inizia a citare una frase di Bach per riassumere la puntata, come sempre, in chiave filosofica, Louis non può fare a meno di annuire dentro di sé e di sentire un'ondata di calore coccolargli lo stomaco."Un'anima gemella è chi ha serrature ove entrano le tue chiavi e chiavi che aprono le tue serrature. Quando ci sentiamo abbastanza sicuri da aprire i lucchetti, i nostri più veri e veraci noi stessi escono fuori e noi possiamo essere completamente e sinceramente chi siamo."E probabilmente è stupido, avventato, immaturo, è troppo presto, è decisamente infantile, un pensiero tipico dei sognatori e degli illusi, ma. Louis pensa che Harry possa veramente essere la sua anima gemella.
NOTE AUTRICE ORIGINALE : In realtà questa fanfiction doveva essere una cosina piccina-picciò, una sorta di PWP, tutta smut e scene ffffffocose.
Ma 1) la sintesi qui non è proprio di casa 2) non mi piace l'idea di scrivere una fic in modo "superficiale" senza caratterizzazione dei personaggi o cose del genere. Probabilmente non sono nemmeno riuscita a delineare le personalità di Harry e Louis in modo decente, oppure ho fatto un pasticcio ed ho reso il tutto tremendamente noioso e pallosissimo, oops.
Spero di non avervi fatto pensare cose come "Ma quando finisce sta cosaaa" ahaha, in ogni caso vi assicuro che ci ho messo tutto il mio impegno :)
Però ehi, lo smut ce l'ho messo lo stesso :D E, probabilmente per la prima volta nella mia vita, sono piuttosto soddisfatta delle scene smut *partono i fuochi d'artificio e cori angelici iniziano a cantare l'Hallelujah* Sicuramente già domani avrò cambiato idea AHAHAHA, comunque voi non esitate a dirmi se vi hanno fatto schifo, o se invece vi sono piaciute :) Ed i consigli sono sempre tremendamente ben accetti *_* (oggi sto rispolverando le emoji che usavo a quattordici anni lol)In teoria questa fanfiction dovrebbe essere anche una sorta di regalo per la mia micia (dite tutti ciaaaao a Lara) per il suo compleanno :)) Che a dire il vero è tra più di un mese ahahaha. E porta pure sfiga fare gli auguri in anticipo, ma essendo che non riuscirei mai a pubblicare qualcosa di nuovo entro il 27 aprile... beh, gatta, accontentati che questo è il mio regalo per te <3 <3 <3Poi poi poi. Che dire? L'ho già scritto all'inizio, ma vi ricordo che questa fic partecipa al super fest trash della bravissima Venere ♥ In realtà avrei voluto scrivere anche una SosTata!Au ed una IsolaDeiFamosi!Au, ma al momento devo seriamente concentrarmi sull'università ahahah+aaargh. Non escludo un giorno di scriverle fuori dal contest --ovviamente dando i dovuti crediti :)Il banner l'ho fatto io, quindi non ditemi che fa cagare sennò piango. Giuro che è stato un parto mettere tutte quelle scritte ahahaComunque, non so quanti di voi abbiano mai visto una puntata di Undressed e 1) nel caso conosciate il programma, spero di non aver fatto pasticci e di aver soddisfatto le vostre aspettative 2) nel caso non ne abbiate neanche mai sentito parlare, spero che ci abbiate capito qualcosa e, again, prego tutti i santi di non aver fatto casini.Una precisazione: come avrete notato, quando alla fine guardano insieme la puntata, ogni tanto ci sono gli interventi avvenuti durante la trasmissione.Cioè, in parole povere, Louis ed Harry si incontrano, poi escono dalla stanza ed ognuno dice alle telecamere la prima impressione riguardante l'altro, poi tornano in stanza, si spogliano, salgono sul letto ed iniziano l'esperimento, ecc ecc ecc.In pratica, dopo ogni azione che fanno, poi devono uscire e svelare i loro pensieri alle telecamere. Io questo non l'ho scritto perché volevo rendere il tutto piuttosto fluido.Cioè, penso sarebbe stato stupido scrivere cose come "Dopo essersi presentati, Louis uscì dalla stanza ed entrò in un'altra, più piccola, per parlare della sua prima impressione su Harry. "E' davvero bello, inutile negarlo. [...] E comunque quella maglietta è seriamente imbarazzante" disse, e poi ritornò nella stanza. Si spogliarono e, dopodiché, Louis uscì di nuovo per andare dentro la piccola camera di prima ed iniziare a parlare di fronte all'obbiettivo. Poi, uscì di nuovo e...".Spero di essermi spiegata ahahah. E spero capiate la mia scelta :) Se avete domande, as usual, io sono qua ♥Non sono riuscita a trattenermi ed ho aggiunto la famigerata frase "I think someone that's funny. Someone who's a nice person. And has a nice smile" --penso l'abbiate riconosciuta.Poi, nel pezzo dove entrambi esprimono il loro amore per i bambini, ho provato a descrivere le imbarazzantemente adorabili reazioni avute dai Larry all'altrettanto famosissima domanda "Even as young as you are?"AH! Il titolo è preso da una delle canzoni che più amo al momento: Cosmic Dancer. (Sallerina mia ♥♥♥)Non so se ha senso, ma secondo me la frase "Is it strange to dance so soon?" si può riferire al fatto che tra questi Louis ed Harry sia scattato un feeling immediato, una compatibilità forse un po' troppo affrettata ed immediata.Comunque, come al solito ho parlato fin troppo ahahaSpero vi sia piaciuta e, davvero, non esitate a scrivermi i vostri pareri. Io amo scrivere, si può dire che sia uno dei miei piaceri più grandi, ma vi assicuro che è davvero desolante non ricevere feedback. Quindi, vi ricordo che le recensioni, i messaggi personali su Efp o anche semplici tweet (sono @sailis061196) mi rendono la gatta più felice del mondo :))E niente, baci a tutti quanti xxxP.s. il dubbio "obbiettivo della macchina fotografica" o "obiettivo della macchina fotografica" mi sta ancora mangiando viva lolP.p.s. a proposito, spero di non aver fatto troppi errori/orrori grammaticali, ugh.
-Darcy : un bacio enorme all'autrice che mi ha permesso di riportare questa storie e le altre due , davvero sei stata gentilissima nei miei confronti .
spero di riportare al più presto storie su questo profilo , ma potete continuare a seguire il mio personale hazsmilex dove scrivo storie mie .
alla prossima -Darcy :) x
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IS IT STRANGE TO DANCE SO SOON?
Romance"Ciao" una voce roca riempie la stanza e, giusto, Louis non è più l'unico abitante di questa camera austera. Il ragazzo che ha di fronte è... intrigante. Louis non riesce a formulare un termine più adatto per descriverlo. Ha il viso abbronzato, qual...