Capitolo 1.2 - Intervista Zara

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E ora è il turno di Zara, protagonista di Deadly Secrets! 


*****



-Oh oh! Buongiorno piccola... Uhm... Come ti chiami?-

Cazzo, non di nuovo! Mi guardo attorno nel nuovo ambiente. Tutto ciò che vedo è uno spazio infinito di celeste e... nuvole? Ci troviamo nel cielo? Comincio subito ad agitarmi, il cuore mi martella nel petto, le mie mani diventano sudate e appiccicose.

-Oh, tesoro, forse dovresti sapere che posso leggere i tuoi pensieri... Ma per favore, non fermarti. È divertente.-

«Ma che cazzo?!»

Seduto proprio di fronte a me, sopra una nuvola, c'è un gatto parlante!

-Un gatto? Seriamente? Mi vedi come un gatto? Che cariiiino! Dovrei fare le fusa? Miaaaao.-

Cerco di farmi piccola piccola, ma mi raddrizzo appena un brivido percorre la mia schiena. Sono fottutamente spaventata dalla ciò che vedo davanti a me, ma in maniera malsana e contorta, sono anche affascinata. Il gatto non sembra normale, o comunque non sembra uno di quei randagi che vedo frugare tra i rifiuti fuori dal mio appartamento. Sembra più sofisticato -coi suoi occhiali Versace, giacca e cravatta in miniatura, e taccuino e penna- come se il suo padrone avesse deciso di travestirlo da uomo d'affari. O dovrei dire da gatto d'affari?

-Sai, l'ultima volta che qualcuno mi ha detto "micia", non intendeva una piccola e tenera gattina, anzi, tutt'altro... Oh. Perdonami, che volgare.-

Sollevo un sopracciglio.

-Dimenticatene. Hai intenzione di dirmi il tuo nome o devo continuare a leggere i tuoi pensieri?-

«Hai intenzione di dirmi che diavolo succede in questo posto, o devo tirartelo fuori io, sporco ammasso di pulci?»  Mi chino in avanti, lanciando a quel gatto smorfioso l'occhiata più astiosa di cui sono capace.

-Se fossi in te, non lo farei, piccola. Non mettere alla prova la mia gentilezza. Sei così villana... Oh oh! Dunque, questa è la mia dimora. Tu vedi ciò che la tua mente vuole vedere. Penso che ti piacciano i gatti e le nuvole... E io sono l'Invervistatrice. Sono qui per te! Per favore, adesso rispondimi.-

«Sono Zara...»

Dopotutto sto sognando. Se controllo ciò che vedo, potrei-

Max appare davanti a me –rimpiazzando il gatto parlante- appoggiato contro una poltrona con le braccia incrociate sul petto largo. I suoi occhi verde smeraldo brillano mentre mi guarda, e la sua gloriosa chioma ricade maestosamente sulle spalle. La mia faccia va in fiamme, ma lui è così bello che non posso fare altro che fissarlo come un'idiota. Se solo potessi

-Ah-à! No! Voglio stare con te, da sole. Max, mio caro, va' via.-

Velocemente com'è comparso, Max scompare. Involontariamente, metto il broncio.

-Dunque... Zara, cosa ne pensi dei recenti eventi? L'incontro con Tessa e Sol, un nuovo mondo...-

«Cosa penso?» Questa stronza è pazza.

-Per favore, non essere sgarbata.-

«Bene. Più in fretta faccio questa cosa, più in fretta tornerò a casa, giusto?»

-No. Ehm, voglio dire, sì. Giusto.-

Stringo gli occhi. «Ad essere onesta, non so cosa pensare.»  Mi gratto dietro la testa.
Cosa penserebbe chiunque in una situazione del genere? Che è completamente fuori di testa? Perché questo è quello che sto pensando proprio adesso.

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