Prologo

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Tic-toc, tic-toc

Il rumore dei tacchi a spillo era quasi assordante in quella strada periferica di Manhattan. Nonostante lei non vedesse nessuno, sapeva che la stavano seguendo. Il cappotto rosso e le scarpe costituivano l'abbigliamento ideale per attirare le giuste attenzioni.                                                                                                Cosa ci faceva una donna come lei,vestita come lei in un postaccio del genere?

<<Scopriamo da dove viene questa... pecorella smarrita>> disse al suo vicino di caccia sfoggiando un ghigno malefico.

I due uomini uscirono dal loro nascondiglio e si misero a seguirla.

"Obiettivo raggiunto" pensò lei.

Man mano che proseguiva, sentiva i rumori farsi sempre più forti e più vicini a lei. Aumentò la velocità quando cominciarono i fischi e le risate.

<<Dove scappi bella?>> chiese uno

<<Mica ti... mangiamo...>> continuò un altro provocando le risate del gruppo.

Ladonna restò al gioco e si mise a correre, come se avesse veramente paura. Poveri illusi. Era questo ciò che li eccitava, il brivido della caccia. Quello che non immaginavano, però, era che i ruoli si stavano invertendo: loro nella parte delle prede e lei in quella di cacciatore.


Tutto ad un tratto si fermò di scatto. Gli inseguitori rallentarono e la circondarono. Lei si guardò intorno, loro scrocchiarono le dita.

Il capo si fece avanti.

<<Allora,cosa ci fa una donzella come te in un postaccio come questo?>>

<<Sono venuta per te.>> rispose minacciosa.

Lui la guardò in faccia e cominciò a comprendere che c'era qualcosa che non andava. Cominciò a indietreggiare quando si rese conto che lei sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe visto.





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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 22, 2016 ⏰

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