Sentii una strana melodia diffondersi nella stanza e leggermente aprii un'occhio e subito dopo l'altro per abituare la vista alla luce che regnava dentro.
Sbuffai prendendo il telefono in mano e spensi la sveglia.
Dovevo ricordarmi di cambiare la canzone della sveglia, che l'attuale era molto irritante.
Mi alzai dal letto per poi scendere in cucina dove vidi mio fratello già pronto a mangiare la colazione.
Ma come faceva ad essere così entusiasto ad andare in quella stupida scuola?
Senza dire niente mi sedetti a tavola prendendo il caffè che era già pronto.
"Buongiorno amore. Come stai?" chiese mia madre guardandomi.
"Benissimo." dissi ironicamente.
"Stai tranquilla che sicuramente già il primo giorno ti farai gli amici e ti ambienterai." disse per poi sorridermi.
"Lo spero." mugolai.
"Sorellina, mettiamo in chiaro una cosa. Noi non ci consociamo, chiaro?" si intromise mio fratello, sparando come al solite delle stronzate.
"Stai tranquillo, che non ho nemmeno l'intenzione di avvicinarmi ad un idiota come te." gli risposi a tenti stretti.
Già di prima mattina riusciva a farmi salire sui nervi.
Finii di mangiare, andai in bagno dove mi lavai e mi truccai.
Optai per un paio di jeans, un top e le mie amiate Vans nere.
Una volta dentro la macchina iniziai a diventare sempre più nervosa. E se non avessi fatto amicizia con nessuno? E se non mi trovassi bene con i professori? E se mi fossi persa per la scuola, visto che era grande?
Dentro la testa avevo un totale caos. Non ero una persona che aveva difficoltà ad ambientarsi, anzi ero molto socievole. Ma nonostante questo i tali dubbi non avevano nessuna intenzione a sparire dalla mia mente.
Quando scesi dalla macchina insieme a Zack prendemmo entrambi le direzioni completamente diverse come se non ci conoscessimo.
Mi diressi verso l'entrata.
Ad accogliermi erano le stesse mura di ieri. Attraversai il lungo corridoio, sentendo addosso vari sguardi incuriositi che si erano posati su di me.
Mi diressi verso la segreteria che riuscii a memorizzare dove si trovava.
Ritirai il mio orario delle lezioni, dopodiché osservandolo per bene dedussi che quel giorno a prima ora avevo la matematica.
Perfetto. Il primo giorno non poteva cominciare diversamente che con la matematica.
Sentii suonare il campanello e sbuffai visto che ancora non avevo trovato la classe dopo cinque minuti che camminavi in mezzo al corridoio cercando di avvistarla.
Mi fondai su per l'ampia scalinata, oltre la porta a doppio battente e andai a sbattere contro qualcosa.
Barcollai all'indietro agitando le braccia per ritrovare l'equilibrio.
Il peso della borsa mi sbilanciò di lato e a causa dei capelli che si fiondarono davanti alla mia vista non riuscì a vedere nulla.
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The accidental love
Romance"Prima di te facevo a gara con i miei amici a chi amava di meno. Ero un po' come il cielo che sembrava invincibile ma non ha mai toccato un fiore." [La storia è in continua correzione.]