Capitolo 1

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LEYLA POV.

Uscii dall'aereoporto per poi guardarmi intorno. Sbuffai scocciata. Tokyo...
Propio qui dovevano mandarmi quei vecchi decrepiti? 
Con i nervi a mille mi avvicinai a un taxi per poi entrarci dentro .

-Potrebbe portarmi a questo indirizzo?!-domandai, in realtà più che domandare  ordinai visto che in quel momento   ero messa peggio di mia madre quando urlava per i nervi contro di me .
Il taxista annuì per poi far partire il motore.

SHIN POV.

Eravamo alle prove di gruppo quando Nana interruppe tutto.
Posai il mio sguardo su di lei quando quest'ultima si voltó verso Yasu.

-Yasu si puó sapere cosa ti prende?-domandó lei al tipo della batteria.

-Niente è solo che...sono un pó in ansia...-

-E per cosa?-si intromette Nobu ridendo.

-Oggi arriva dall'Inghilterra una mia lontana parente...i suoi genitori hanno decisa di mandarla qui come punizione per un guaio che ha combinato....e per di più dovrà vivere a casa mia...-disse sospirando Yasu, una lontana parente che viene cacciata e mandata dall'altro lato del mondo ...deve aver almeno dato fuoco alla propia casa per essersi meritata una punizione del genere.

-Come si chiama?-domandó Nobu incuriosito , a dire la verità anche io lo ero un pó. Insomma chi sa come sarà fisicamente, già mi immagino tutti i famigliari di Yasu pelati come lui.

Ghignai mentre i tre mi guardarono straniti.

-Leyla e ha 18 anni.-rispose sospirando.

-Wow un adulta provetta.-disse Nobu sorpreso.

-Speriamo almeno che non abbia  ereditato la sfacciatagine che ti ritrovi tu...-borbottó Nana.

-In realtà ...diciamo che non è quel genere di persona che si lascia intimorire dagli altri , insomma è una senza peli sulla lingua. Quel che ha da dire lo dice senza farsi scrupoli.-descrisse il suo comportamento Yasu, wow ,questa ragazza già mi piace e per di più ha un anno in meno di me.

-Assomiglia per certi punti di vista a Shin.-aggiunse indicandomi, tutti si voltarono a guardarmi.

-Veramente ? Una mia sosia?-enfatizzai allegro.

-Spero per te di non averla contro...-borbottó a bassa voce pensando di non averlo sentito nessuno ,ma si sbagliava.

-Comunque faccela conoscere uno di questi giorni. Ora peró ,su ritornate alle vostre posizioni per rimprendere le prove!-disse Nana per poi far ripartire la musica e incominciare a cantare .

Dopo un'ora abbondante di ripetizioni ognuno se ne tornó a casa propia.

Io e Nobu ci stavamo dirigendo verso il suo appartamento quando per strada mi scontrai per sbaglio con qualcuno.

-Scus-cercai di dire ,ma non ce la feci a finire la frase che quest'ultima mi interruppe .

-Guarda dove cammini la prossima volta!-esclamó la ragazza, mi soffermai a guardala e mi compiaqui di quello che stavo guardando. Era una ragazza di massimo 17 anni dai lunghi capelli lisci e biondi ,i suoi occhi erano di un castano talmente intenso poi i suoi lineamenti visivi erano talmente fini e dolci da farmi venire la voglia di accarezzargli il viso, poi mi soffermai sul suo esile corpo. Indossava un paio di jeans neri strappati alle ginocchia con un paio di stivaletti a catene e una t-shirt nera stilizzata da vari disegni grigiasti. Hmm, mi piace il suo stile.

-Mah, guarda che tipo!-sbuffó per poi voltarsi e continuare a camminare trascinando dietro di se una valigia a rotelle. Continuai a fissarla allibito finchè non sentii la mano di Nobu posarsi sulla mia spalla scuotendomi.

-Ehi ,Shin ti sei imbambollato?!-

Lo guardai senza dire niente per poi infilare le mani nelle tasche dei miei jeans e riprendere a camminare.

-No, torniamo a casa.-risposi indifferente anche se in realtà stavo ancora pensando a quella ragazza.

Leyla Pov.

Dopo quello scontro con quel tipo strano mi diressi a piedi verso la via dove abitava mio cugino Yasu, i miei hanno deciso di allontanarmi da Londra  per far passare del tempo affinchè risolvano il guaio in cui mi ero cacciata ed ora eccomi qui di fronte alla porta di un cugino che non vedo da quando avevo 6 anni. Chi sa come sarà cresciuto Yasu… mi ricordo che da piccoli giocavamo insieme ,ma poi io e la mia famiglia abbiamo smesso di venire in vacanza in Giappone così abbiamo perso i contatti con la famiglia di Yasu.

Sospirai affaticata per poi suonare il campanello. Aspettai finchè non sentii la serratura della porta scattare . La porta fu aperta e allora potei vederlo.

-Ciao Yasu.-

Black Hearts ||Shinichi OkazakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora