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è un po', che ci penso.
beh, diciamo che ci penso da quando ti ho conosciuto.
precisamente, undici mesi e sei giorni fa.
penso a cosa succederebbe, se tu te ne andassi.
lascieresti un vuoto non indifferente, diciamo un concreto ed enorme squarcio sul cuore.
probabilmente piangerei per po', per un bel po', forse.
urlerei, urlerei fino allo sfinimento, senza smettere.
urlerei che ti vorrei lì con me, in quel momento, che non avrei dovuto fare le cose che ho fatto e per le quali tu sei andato via.
mi chiuderei in casa, e non ne uscirei.
per quattro, cinque, anche sei giorni.
starei tutto il giorno sul letto, circondata da fazzoletti di carta, mentre continuo a ripetermi che sono una cretina, un'idiota.
risponderei male a tutte le persone che cercherebbero di avere un contatto con me, troppo distrutta dalla situazione.
perciò, fammi una promessa.
dimmi che non te ne andrai mai.
mentimi, mentimi spudoratamente, non mi importa.
ho bisogno di certezze, e, anche se prima o poi verranno infrante, averle sarebbe già qualcosa. anche se passeggero.
che poi, come ho già detto, di sicuro te ne andrai.
troverai altre persone da amare, e a cui volere bene, e ti dimenticherai, di me.
ti dimenticherai della stupida persona che sono, di quella che si ricorda le date di tutto, e tiene conto anche di una sola risposta a male.
ti dimenticherai di quanto ti ho voluto bene, di tutto ciò che abbiamo passato, degli interi pomeriggi passati a parlare al telefono.
ti dimenticherai di tutto questo, ti dimenticherai di noi.
o forse no, non ci dimenticherai.
forse, sarai stupido come me, e ti ricorderai di tutto.
ti ricorderai di quella volta al cinema, quest'estate, quando ci siamo rivisti dopo due mesi, e nel vedermi mi sei quasi saltato addosso, e mi abbracciato, abbracciato forte.
oppure, di quella volta che eravamo in paese, io per la presentazione sportiva, tu con amici, e stavolta, ero stata io, a saltarti addosso.
o magari, di quando, al mio compleanno, mi scomigliasti i capelli, per poi baciarmi la guancia, mentre io sbuffavo infastidita, per il fatto dei capelli. sai che odio quando mi toccano i capelli, e nonostante ciò, continui a farlo, per darmi noia.
dici che ti piace, vedermi arrabbiata, che sono tenera, ma quando alzo le mani, ti verrebbe di sbattermi la testa contro il muro.
vedi, sono tutte piccole cose, che io non scorderò mai, mai e poi mai.
posso sembrare stupide, ma io ci tengo. quasi quanto tengo a te.
perciò, almeno oggi, o domani, o dopodomani, fammi un favore.
resta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 11, 2016 ⏰

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