Capitolo 3

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*La figlia di Daniele e Angela, i nonni di Michela, si chiama anche lei Angela*
Serena

Mi allarmai subito cosí mi vestii e presi l'autobus per portarmi all'ospedale che mi aveva indicato Ele.
Appena arrivai, la vidi piangere mentre mi correva incontro.
L'abbracciai e mi feci spiegare perché eravamo in quel posto.
Lei inizió dicendomi "oggi sono andata a casa di Miki e lei mi stava riaccompagnando a casa.
Io per fare la cretina andai in mezzo alla strada.
Ad un certo punto lei vide una macchina e mi disse di spostarmi, ma io non l'ascoltai e non mi mossi di un mellimetro.
Finché non mi sentii spingere di lato da Michela, ma lei non ce la fece a spostarsi e cosí venne investita da quella macchina di merda, dove poi scoprii stava guidando un coglione ubriaco!!
Sono cosí arrabbiata con me stessa ! capisci é tutta colpa mia se é stata investita!".
Quando finii io ormai stavo piangendo lacrime salate, ma non ero arrabbiata con ele non era colpa sua!
Poi mi venne una cosa in mente "hai chiamato i suoi genitori?!"
Le mi disse "no, ho avvisato prima te"
Dopo che ci dissero il numero della stanza della nostra amica, mi feci dare il suo cellulare per chiamare i genitori.

Daniele

Stavo lavorando quando il telefono suonó; vidi che era Michela e cosí risposi, ma non sentii la sua voce bensí quella di Serena.
Iniziai a preoccuparmi, ma mi spaventai quando mi disse "sua figlia ha fatto un incidente, io ed eleonora siamo giá in ospedale, ma non siamo la sua famiglia e non siamo neanche maggiorenni quindi non ci vogliono dire niente" la voce era rotta dai singhiozzi e da questo capii che non era uno scherzo, poi aggiunse "potresti avvisare anche *Angela?".
Piansi tanto che i miei colleghi si avvicinarono preoccupati.
Mi alzai e andai verso il mio capo, lui vedendomi in questo stato mi disse solo "ok, puoi andare a casa..., ma prima perché stai in questo stato ?".
Io gli risposi "mia figlia é stata investita, devo andare in ospedale".
Uscii di corsa dall'ufficio, salii in macchina e nel mentre mi ricordai che oltra ad avvisare Angela, dovevo avvisare il vero padre.
Feci il numero e dopo due scquilli mi rispose con voce impastata dal sonno e in inglese.

Liam
*le conversazioni tra Liam o qualcun'altro della band o dello staff le scrivero' in italiano, ma in verita' sono in inglese*

Stavo dormendo nella casa mia e dei ragazzi quando il mio Iphone 6 inizió a suonare.
Senza vedere chi fosse risposi,la persona mi disse "Liam é successa una cosa", dopo cinque minuti buoni riuscii a riconoscere il nonno di mia figlia e notai che stavo piangendo.
Mi misi subito sull'attenti,richiamai tutte le mie forze per riuscire a capire, visto che stava parlando sia in italiano sia in inglese, e alla fine riuscii a capire che mia figlia aveva avuto un incidente e che all'ospedale c'erano solo Serena e una sua amica.

Iniziai a piangere. Dopo la morte della mia ragazza, mi ero ripromesso che a Michela non sarebbe mai successo niente, ma dati gli avvenimenti capii di aver fallito.

I ragazzi sentendo dei rumori strani dalla stanza di Liam, aprirono la porta e trovarono quello che non vorrebbero mai voluto vedere: il loro amico con il viso rigato dalle lacrime.
Lui notandoli gli disse "Michela ha fatto un incidente e le uniche che si trovano in ospedale sono Serena e una loro amica, ma i dottori non vogliono dire niente fino a quando non ci sarà un suo parente" fece una pausa, in cui Harry sentendo il nome della propria figlia si agitó, " credo che sia arrivato il momento di dire alle ragazze chi sono i loro veri padri".
Harry fu d'accordo subito, ma c'era un piccolo problema " e come facciamo con la modest?"
Liam voleva solo sostenere sua figlia e perció disse "loro capiranno e anche le fan".

Iniziarono a fare tutti e quattro le valigie e chiamarono Paul.
Lui arrivo e Liam disse solo "mia figlia ha fatto un incidente".
Lui li portó davanti al palazzo della modest.
Loro gli dissero "non potete partire proprio ora domani oggi c'é un concerto e anche domani.
Partirete lunedí" e se ne andarono.
Peró prima, dopo molte grida e minacce, trovarono un compromesso: sarebero partiti domenica pomeriggio.
Fortunatamente l'Italia non era lontana quindi il viaggio sarebbe durato poco.

Daniele

Dopo avergli riferito la triste notizia, chiamai mia moglie.
Ci rimase molto male, ma infondo non avevamo ancora sentito il medico quindi c'era ancora una minuscola speranza.

Luca

Sentii la suoneria del mio cellulare che mi avvisava che qualcuno mi stava chiamando.
Vidi il nome di Eleonora sullo schermo e mi allarmai: lei non mi chiamava quasi mai.
La prima cosa che sentii dopo aver risposto fu una voce rotta dal pianto.
Con un po' di paura chiesi "Ele che é successo?!", lei mi rispose con un fil di voce "vieni subito in ospedale, ti devo parlare di Michela".
A sentire quel nome la mia paura si intensificó.
Lei é la mia migliore amica, ma io la amo da due anni.
Per paura di non essere ricambiato non glielo dissi mai e mi fidanzai molte volte solo per avere una sua reazione che peró non arrivó mai.
La cosa che piú mi piace di lei é l'altezza: mi dá la senzazione costante di proteggerla. Infondo ho ragione, lei si puó mostare forte e senza emozioni davanti a tutti, ma io so che lei dentro ha una guerra che é iniziata l'anno scorso.
Questi pensieri mi fecero venire in mente gli abbracci che ci siamo dati. É stato molto difficile per me trattenermi dal baciarla.
Quando le ragazze parlano tra di loro e dicono che lei rimarrá incinta giovane, mi sale una rabbia e una gelosia inauditi.
Tra tutti questi pensieri, vomitai.
É una mia caratteristica che ho fin da bambino: quando sono triste rigetto l'anima.

Dopo che mi feci dire per messaggio in quale ospedale erano, iniziai a correre per strada senza mai guardarmi indietro.
Una volta arrivato a destinazione, eleonora e serena mi raccontarono tutto e compresi che michela era disposta a tutto per un'amica, anche a donare la sua stessa vita.
Decisi che le sarei stato accanto fino all'ultimo e che quando si sarebbe svegliata di confessarle tutto il mio amore per lei.
Non potevo aspettare, il destino é imprevedibile e potevo perderla da un momento all'altro.
Ad un certo punto vidi arrivare suo padre con fiatone che non ci salutó neanche e andó dritto verso il medico.
Li vidi allontanarsi talmente tanto da non riuscire a sentire quello che stavano dicendo.
Quando ebbero finito Daniele tornó da noi e ci disse con una faccia che non prometteva niente di nuono "Michela é....."

Spazio nana
Allora in questo capitolo scopriamo molte cose e ditemi se volete che anche Eleonora abbia un ragazzo
Ci sentiamo alla prossima
Nana

Sorelle piú che amiche || One directionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora