poema para él⇝

527 81 42
                                    

"La nostra relazione malata

ha lasciato la famiglia incendiata,

i continui litigi ingiustificati

coprivano i ti amo mancati.

Che senso ha continuare con questo,

se io non riesco a mettermi in sesto?

Tu mi odi, dì la verità

armandoti di umiltà,

perché se mi avessi amato

mi avresti già abbracciato.

Eri il mio cavaliere

eroe e condottiere.

Celavo la tua presenza

nella tua duratura assenza,

quasi egoisticamente

e odiosamente.

Vedevo con tutti gli uomini

i propri bambini.

E in cuor mio, speravo

che il giorno del tuo ritorno, quello che più amavo,

potessimo essere come loro

in una maniera che adoro.

Loro hanno la casa incendiata,

dalle fiamme bruciata?

Parole di carosene,

bruciavano il bene?

Come noi adesso,

nessun pretesto ammesso,

troppo scottati,

nella mente martoriati.

A te fa male

quando butti sulle ferite il sale?

Dalla mia bocca non esce un lamento

perché il mio corpo è spento.

La mia mente è in funzione,

in processo di distruzione,

mentre a te non interessa

e sfoghi la tua rabbia annessa.

Il parco ormai è vuoto, 

nessuna famiglia è in moto,

tutte lacerate

e dalle bugie abbracciate.

Io comunque aspetto sulla panchina

la tua figura china.

Aspetto delle scuse rilevanti

e molto toccanti.

Aspetto il mio eroe,

non più supereroe.

Aspetto la tua mano

e il tuo spirito umano,

che soffocano le urla di una figlia

bramosa di famiglia.

Papà, ti sto aspettando,

ma il sole sta tramontando.

Illumina la notte

e con i mostri fai a botte.

Imperativi esortativi,

non rendono i miei sogni definitivi.

Il piede batte sulla terra incolta

che tante storie racconta.

Condividiamo i nostri dispiaceri,

piangendo sui nostri doveri.

Facciamo germogliare i fiori

e chiudiamo i fori.

Vieni e siediti,

butta giù le pareti.

Ma tu non ascolti e 

i tulipani non vengono colti.

La panchina si sente svuotata

dopo che nessuno l'ha più toccata.

Io non ci vado più al parco

mentre tu invece ti fermi sotto l'arco.

Io sono sparita,

tu ti chiedi dove io sia finita.

Siediti su quella panchina ammaccata

e fai scorrere la solitudine dimenticata.

Sii solo,

mentre io sono in volo.

Io ho superato te,

Tu hai perso me."

Vany's Diary❁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora