Capitolo 65

12.2K 871 276
                                    

La pistola premeva sulla sua pelle.

Il mio cuore e il mio respiro erano ormai andati.

Non potevo credere che stavo davvero assistendo a una scena simile.

Austin era in piedi di fronte a Lauren, e lei, era in ginocchio a meno di un metro da lui, con una pistola puntata dritta in fronte.

Le mie gambe cedettero, e mi ritrovai anch'io per terra.

<< No! Austin, ti prego, no! >> esclamai con la poca aria che avevo nei polmoni.

Iniziai a singhiozzare.

Ero disperata, non volevo vedere la persona che amavo morire davanti ai miei occhi.

Lui si mise a ridere.

<< Che scena pietosa >> disse << Dimmi un solo motivo per farla vivere ancora qualche minuto >>

Io rimasi in silenzio.

A lui non gliene fregava un cazzo se l'amavo o no, non sarebbe cambiato niente.

Lui l'avrebbe uccisa lo stesso.

Io non potevo farci niente, ci aveva catturate, e per noi, significava solo la fine.

Non avrebbe mai cambiato idea, non avrebbe fatto eccezioni.

Le sue regole valevano per tutti. Non aveva preferenze.

Non avrebbe lo stesso risparmiato Lauren alla morte, e non avrebbe risparmiato me alla sua punizione.

<< Allora possiamo procedere- >>

Lo interruppi, prima che sparasse, tornando alla realtà.

<< No! >> urlai << Ti prego fammi parlare con lei un ultima volta >>

All'inizio non disse niente.

Avevo paura che si fosse incazzato, perciò restai con lo sguardo per terra, pregando per il meglio.

Pregando di non sentire nessuno sparo.

Alla fine abbassò la pistola e acconsentì.

<< Lasciatela andare. Però, Brad, tienila sotto tiro >> ordinò, poi si rivolse ai due che tenevano la mia ragazza << Legatele i polsi dietro la schiena, non voglio che la tocchi >>

Mollarono la presa dalle mie braccia, ed io caddi per terra, mentre gli altri due scagnozzi legavano le sue mani.

<< Se ti azzardi anche solo a provare a scappare, i miei uomini non esiteranno a piantarti una pallottola in una gamba. Mi servi comunque viva >>

Detto questo annuii, e corsi verso di Lauren.

Mi inginocchiai davanti a lei, riuscendo a prenderle il volto con le mani.

I due uomini dietro di lei la tenevano sott'occhio, mentre uno di loro la teneva su per la spalla.

Toccai le sue meravigliose guance che, diversamente dal solito, erano fredde.

Metà del suo volto e le sue labbra erano sporche di sangue.

Non l'avevo mai vista così malandata.

Non sembrava la mia Lauren.

Aprì gli occhi e mi guardò.

I suoi occhi così belli, erano di un verde spento.

Non luccicavano più di vita, aveva già accettato la sua sorte.

<< Camila >> mormorò in un fil di voce.

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora