Shawn

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Mi ero addormentata nella macchina dello sconosciuto ragazzo. Non conoscevo neanche il suo nome... l'ultima cosa che avevo visto prima di chiudere gli occhi, era il luogo in cui lavoravo. Sentì l'auto spegnersi, e poi, il buio più assoluto. Dopo una buona mezz'ora, riapro gli occhi e davanti a me c'era un prato verde. Dov'ero finita, stavolta?! Scesi dalla vettura, e andai dritto; quel ragazzo misterioso era steso sull'erba, sotto ad un grande albero piangente. Stava con le cuffie nelle orecchie ed una chitarra. 

<<Ehi>>, mi salutò facendo un cenno della mano

<<Ciao!>> esclamai sorridente. Con indugio, decisi di sedermi accanto a lui, appoggiando la schiena all'albero.

<<Sono Shawn>>, si presentò voltandosi.

<<Jessica>>.

<<Ti va di raccontarmi ciò che ti è successo?>> beh, come diceva Justin? 'A volte ci è più facile aprirci a perfetti sconosciuti'. Non aveva tutti i torti, ed in quel momento ero a pezzi. In tutti i sensi.

<<Sì. In sintesi, mia madre morì di cancro ai polmoni mezzo anno fa, mio padre c'è l'ha al cervello, ed attualmente è in coma. Ho un blog personale, sai? Si chiama Tumblr. Lì sopra mostro il mio corpo in abiti succinti, reggiseno ed intimo. La mia presentazione parla del sesso come un'arte, ma per me è uno sfogo personale. Ho conosciuto un ragazzo di nome Justin, con lo pseudonimo di BadBoy, e mi è stato accanto nel momento del bisogno. Siamo andati a letto, e mi è piaciuto un casino. Tutto filava liscio come l'olio, finché... non decise di sedarmi con dell'acqua. Non so cosa ci abbia messo dentro, ma sono finita in un sonno profondo, talmente tanto da non sentire più nulla. Sul mio cellulare, c'è un video dove lui ed altri due ragazzi mi stavano scopando. Sono fuggita da quella casa, stavo tornando dalla mia, ma poi ho incontrato te. E ti sto raccontando le mie disgrazie>>. Non sapevo se avevo fatto bene ad aprirmi con lui, ma una cosa era certa. Mi guardava non con dispiacere, ma con ammirazione. Forse, ha apprezzato tutti i miei sforzi per resistere? Poco importava. Ero al limite, ormai.

<<Sei una leonessa, e questo ti fa onore. Non pensare a quel ragazzo, ora hai trovato me, e da quanto mi conosca, non sarei capace di far male ad una mosca>>, concluse in rima. Mi fece sorridere la sua frase finale, e lo fece anche lui. <<Anch'io conosco Tumblr. Il mio pseudonimo è 'InTheStars'>>.

<<Sul serio? Posso aggiungerti?>> chiesi sbalordita.

<<Certo che puoi!>> esclamò ridendo. Presi il cellulare, e aprì l'applicazione. Il mio sorriso si spense, appena vidi numerosi messaggi di BadBoy. Ma che diamine voleva, ancora?! Li ignorai, e cercai il blog di Shawn. Lessi la sua presentazione.

Shawn \ 18 \ NY. La teoria sull'infinito è una delle più interessanti, e dopo ogni uno di questi, ce n'è uno sempre più grande del precedente. Un po' come l'amore. Può essere più o meno infinito, e questo dipende dalle persone che lo vivono, e come lo vivono. Sono sincero, non so cosa sia l'amore, ma se dovessi rispondere alla domanda 'cos'è per te l'amore', io risponderei che è come l'infinito stellato. Il nostro pianeta, è una piccola parte dell'universo infinito. Per questo siamo piccole stelle.

Lo lessi con stupore. Era un testo perfetto, e guardandolo negli occhi, capii che era una persona vera. Premetti su '+Follow', e posai il telefonino. Desideravo così tanto un abbraccio... ma mi trattenni. Non volevo essere precipitosa, o invadente.

<<Perché hai deciso di portarmi qui? Dove siamo?>> chiesi con calma.

<<Beh, qui è il mio posto ispirante. Adoro comporre canzoni, e cantare qualcosa qui sotto. E poi, ci venivo spesso con i miei genitori>>. Chissà cos'è successo a loro... <<sai, sono fantastici. Però si trovano dall'altra parte del mondo. Viaggiano molto per lavoro>> beh, almeno la loro vita non era appesa ad un filo, come quella di mio padre. Annuì come risposta, e guardai a terra, giocando con qualche stilo d'erba, mentre lui si avvicinava un po' a me. Posò la sua mano sulla mia, stringendola. Non sapevo come comportarmi, così lasciai che fosse lui a guidarmi <<se ci credi o no, io non ho mai baciato una ragazza>>. Sobbalzai a quelle parole, sbarrando gli occhi.

<<C'è sempre una prima volta. Magari la fortunata la incontrerai, un giorno>>.

<<Oppure le sto stringendo la mano in questo preciso istante>>, sospirò cercando il mio sguardo che era sotto la chioma color nocciola.

Alzai lentamente il capo, decisa nell'ammirarlo. Accarezzò la mia guancia destra, togliendo la mano dalla mia, e con tutte e due, prese il mio volto. Si avvicinò con lentezza, facendomi sentire il suo respiro su di me. Sapeva di caffè, e le sue labbra erano sempre più vicine. Schiuse la bocca, io chiusi gli occhi, e sentì il contatto con un nuovo sapore. Nonostante fosse impacciato, lo abbracciai per i fianchi attirandolo a me. Lo feci stendere sul mio corpo continuandolo a baciare con lentezza, ed era una sensazione così puramente bella. Siamo stati un po' così, ad accarezzarci e a scambiarci qualche bacio. Era delizioso baciarlo.

Mi accompagnò a casa, gli lasciai il mio numero cellulare, ed entrai in casa. La zia, preoccupatissima, mi strinse a se con un forte abbraccio. Poi mi tirò un ceffone.

<<Dove diamine eri finita?! Non sai quanto è difficile tenerti a bada, e pensare a tuo padre!>> strillò piena di collera.

<<Scusami. Jennifer voleva che dormissi a casa sua per via di problemi d'amore...>> mentì. Lei annuì, e il suo sguardo si addolcì.

<<Oh, Jess... ti preoccupi sempre per gli altri, e mai di te stessa. La mia leonessa>>, disse piena di commozione riabbracciandomi. Wow, era la seconda volta in un giorno che mi avevano chiamata 'leonessa'.

Ma lo sono veramente come credono tutti?

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