CAPITOLO 22

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Alyssa Pov's
Passò qualche giorno e mi convinsi sempre più che molto probabilmente era meglio non sapere nulla di tutto ciò che Flavio mi aveva raccontato.
Continuavo a maledire il momento in cui dalla mia bocca era uscita la stupida domanda: "Cos'è che ti ha tanto sconvolto?"
Non potevo farmi gli affari miei?
Cercavo in tutti i modi di non pensarci, ma non era facile e ogni tanto si faceva strada in me il pensiero che era tutta una menzogna, ma poi mi dicevo che non era possibile. Una persona non poteva essere in grado di simulare una tale sofferenza. Io gli occhi di Flavio li avevo visti, e credevo alla sincerità di quel dolore.

Dopo una mattinata passata fuori, rientrai in casa e mi andai a sedere di fianco a mia sorella che era sul divano intenta a guardare la tv.
《Cosa guardi?》le chiesi.
《Di ritorno da una mattinata romantica con Alessio?》mi chiese lei a sua volta, ignorando completamente la mia domanda.
《Se proprio ci tieni a saperlo sì. Che guardi?》chiesi nuovamente.
《Un film》rispose lei.
《Non ci ero arrivata, guarda! Di che parla?》
《Una stronza fa credere al suo ragazzo, che è innamorato di un'altra, di essere incinta. Questo solo per tenerselo avvinghiato dal momento che è ricco sfondato》
《Dai, è assurdo. Una cosa così non può...》ma le parole mi morirono in bocca, perché io una storia simile l'avevo già sentita, e non era la trama di un film.
Mi alzai di scatto dal divano, presi al volo la giacca che avevo risposto solo pochi minuti prima e uscii di nuovo di casa, ma riuscii comunque a sentire mia sorella urlare:
《Dove vai così di fretta? Sei appena rientrata》.

Percorsi pochi metri a passo svelto, mi fermai e chiamai Flavio.
Niente messaggi, non c'era tempo per aspettare una sua risposta.
Pochi secondi e sentii la sua voce.
《Ciao Alyssa, come mai mi hai chiamato?》
《Ho bisogno di vederti subito. È urgente, non fare domande. Ti aspetto al parco dove ci siamo visti l'altro giorno》gli dissi in tutta fretta.
《Dammi due minuti e sono lì》mi rispose lui, senza chiedere nulla. Probabilmente aveva capito dal mio tono di voce che si trattava di una cosa importante.
Mi sedetti su una panchina, in attesa. Un'attesa che sembrava interminabile. E mentre aspettavo, mi chiedevo: starò facendo la cosa giusta?
Quando finalmente vidi Flavio avanzare verso di me, mi sembravano essere passate ore, quando in realtà erano passati solo pochi minuti, nei quali avevo pensato e ripensato al modo migliore per affrontare il discorso, ma un modo non lo avevo trovato. Dovevo improvvisare.
《Mi hai fatto preoccupare. Cosa è successo?》mi chiese, senza nemmeno salutarmi.
《Devo parlarti di una cosa. La mia è solo una supposizione, potrebbe sembrare stupida, ma secondo me bisogna prenderla in considerazione》gli dissi.
《Va bene, dimmi tutto. Ti ascolto》.
Ci sedemmo entrambi e gli raccontai tutto.
《Mia sorella stava guardando un film, mi ha riassunto la trama e lì mi si è accesa la lampadina. Io sono convinta che la moglie di Alessandro stia mentendo. Sono convinta che non esiste nessun bambino. Sta facendo tutto questo solo per non perdere i soldi di suo marito》
《Impossibile, come si fa a mentire su una cosa così? Come fai ad esserne convinta? Tra meno di due mesi questo bambino nascerà. Si può  nascondere una gravidanza, ma un parto? L'esistenza di un'altra persona? Quello che sostieni non sta in piedi》mi disse lui, come se stesse cercando di farmi capire qualcosa di elementare.
Sapevo che era assurdo, ma io sentivo di aver ragione. Per questo cercai di non perdere la pazienza.
《Ti prego Flavio, a tutta questa storia sembra non esserci via d'uscita e se ho ragione, questa potrebbe esserlo, potrebbe cambiare tutto. Ti chiedo almeno di provare》.
《Perché ti interessa tanto?》chiese a tradimento.
《Come?》gli risposi io.
《Hai capito. Perché ti interessa tanto?》ripeté.
《Non voglio che soffra, tanto quanto non lo vuoi tu》risposi sinceramente.
《Va bene. Ci proveremo. In fondo abbiamo altra scelta?》disse facendo spallucce.
《Dammi notizie》.
Lui mi rispose con un cenno del capo e salutandomi con la mano se ne andò.
Mentre lo guardavo allontanarsi, sperai con tutta me stessa che il mio sesto senso non mi avesse tradita.

Flavio Pov's
Rientrai a casa più confuso di come ne ero uscito.
Chiamai Tiziano, ma non rispose nessuno. Evidentemente non era in casa.
Potevo solo aspettare che rientrasse, e mentre aspettavo continuavo a pensare a quello che mi aveva detto Alyssa.
A tratti mi sembrava un'assurdità, a tratti pensavo che potesse avere un senso. O forse era la speranza che tutto potesse finire a farmelo sembrare una cosa sensata?

Quando la porta di casa si aprí, vidi Tiziano ed Alessandro entrare insieme. Ridevano, e non so per quale motivo, ma amavo vedere mio fratello così. Avrei voluto che fosse sempre così.
Mentre mettevano a posto la spesa continuavano a parlare, ridere e scherzare.
Mi dispiaceva dover rompere quel momento idilliaco, ma non avevo altra scelta.
Appena Alessandro si allontanò da Tiziano mi avvicinai a lui e a bassa voce gli dissi:
《Devo parlarti, quanto prima possibile》
Lui mi guardò. I suoi occhi sembravano volermi leggere dentro, arrivare fino alla mia anima. Cercava di capire, scrutandomi.
《Devo preoccuparmi?》chiese.
《No, direi di no》gli risposi, anche se non ne ero tanto sicuro e lui sembrò accorgersene ma non fece altre domande.
《Dopo pranzo parliamo, va bene?》mi disse sorridendomi.
Annuii, ricambiando il sorriso e insieme andammo a prendere posto a tavola, dove era già seduto Alessandro.

Dopo pranzo ci chiudemmo nel suo studio, ed io senza inutili giri di parole gli parlai di tutto, con la consapevolezza che molto probabilmente mi avrebbe creduto impazzito e che si sarebbe arrabbiato. Di questo ne ero sicuro.
Mi sarei arrabbiato anche io se avessi saputo che mio fratello andava in giro a raccontare cose della mia vita. Se poi sei Tiziano Ferro è ancora peggio.
Mi aspettavo una scenata, un rimprovero, una qualsiasi reazione a cui aggrapparmi, ma non arrivò nulla. Dall'altra parte avevo solo il suo sguardo indecifrabile e silenzio.
Non me lo aspettavo e non sapevo come reagire.
《Non dici nulla?》chiesi con un filo di voce.
《C'ho pensato più volte anche io. Ma ogni volta che questo pensiero faceva capolino nella mia mente lo respingevo. Mi sentivo una persona orribile anche solo per averlo pensato》
《Cos'hai intenzione di fare?》
《Non voglio lasciar correre, non voglio restare ancora a guardare. Devo parlarne con Alessandro》.
Così dicendo uscì dallo studio, ma prima di chiudersi la porta alle spalle aggiunse:
《Con te farò i conti un'altra volta》.
Mi aspettavo che si sarebbe arrabbiato, ma se le cose da questo punto in poi, fossero andate diversamente, allora ne sarebbe valsa la pena. Poco importava la sua arrabbiatura, saremmo comunque riusciti a chiarire.

I giorni successivi furono un vero caos. Facevo fatica a seguire il corso degli eventi.
Per Tiziano e Alessandro fu un continuo di voli, viaggi, discussioni, crollo di nervi. Ed io mi trovai coinvolto in questo turbine, senza sapere cosa fare, se non dare conforto a mio fratello, sperando che tutto sarebbe presto finito.
Ero solo in casa da ormai un paio di giorni. Non sapevo quando i due sarebbero ritornati, e soprattutto se sarebbero tornati insieme.
Ma proprio in quel momento sentii chiamare il mio nome, e capii subito chi mi stava chiamando.
Corsi fuori senza pensarci due volte, senza badare al freddo pungente e mi trovai davanti Tiziano ed Alessandro. Provati sì, ma con un sorriso a trentadue denti, circondati da tante valigie e scatoloni.
《Ci aiuti a portare tutto dentro? Da oggi Alessandro vive ufficialmente qui》disse Tiziano.
La sua felicità era palpabile, contagiosa.
Non potevo crederci. Gli corsi incontro e li abbracciai entrambi.
Mentre loro continuavano a scaricare roba dall'auto, mandai un messaggio ad Alyssa perché senza di lei non saremmo mai arrivati a questo punto. Le dovevo tanto. Dovevo ringraziarla perché la sua folle idea si era rivelata non essere poi tanto folle, e meritava di saperlo.
"Avevi ragione!
Grazie! <3"

Dopodiché iniziammo a portare tutto dentro, e quando il lavoro fu finalmente concluso e ci chiudemmo la porta alle spalle, Tiziano disse ad Alessandro:
《Benvenuto a casa amore》
E suggellarono questo nuovo inizio con un dolce bacio.

*spazio autrice*
Ed ecco un nuovo capitolo!
Scusatemi per l'attesa, ma ho avuto un pó di impegni.
Siamo giunti ad una svolta della storia, ma le sorprese non sono finite!
Cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commentino =)

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