Capitolo 23

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Mi svegliai in un posto che non era il mio dormitorio, l'infermieria.

Avevo un'avambraccio fasciato ed una flebo attaccata al braccio.

Il mal di testa che avevo era pazzesco.
Mi ricordo solo della discussione con Draco e di quando piangendo nel bagno mi tagliai poi tutto un vuoto totale.

Quando Madama Chips mi vide sussultò di gioia.

"Tesoro finalmente"disse.

"Da quanto sono quà?"dissi.

"Da tre giorni"rispose.

Benissimo ho passato il Natale più brutto della mia vita per colpa di quel coglione di Malfoy.

"La tua amica Ginny ha avissato i professori di quello che era successo altrimenti saresti morta dissanguata tesoro"disse Madama Chips.

"Davvero? E adesso dov'è?"domandai.

"Non lo so, credo nella Sala Grande per il pranzo"mi rispose.

"Oh ok, quando potrò nel mio dormitorio?"dissi.

"Se tutto va bene domani, ah e volevano parlarle il professor Silente e la professoressa McGranitt, posso avvisarti che si è svegliata?"

"Certamente"risposi.

Madama Chips uscì per andare a cercare i professori che dopo pochi secondi entrarono.

"Buongiorno signorina Granger, come sta?"chiese Silente.

"Apparte il ma di testa bene signore"risposi.

"Signorina si può sapere cosa l'è saltato per la testa? Poteva pure morire"intervenne la McGranitt.

Io abbassai lo sguardo e pensai a quello che Draco mi aveva detto.

"È stato un'atteggiamento poco consono da parte sua, la prego non provi a fare più una cosa del genere. Glielo dico come se fossi sua nonna"continuò.

"Mi dispiace davvero non volevo arrivare a tanto" o forse sì? Addirittura peggio?

"Appena si rimetterà del tutto parleremo di questo problema che la tormenta signorina"rispose Silente.

Io annuì e loro uscirono.

Avevo davvero tanta fame così chiamai Madama Chips.

"Madama Chips"dissi.

"Sì cara?"

"Mi è venuta fame"dissi mentre il mio stomaco brontolava.

"Certo tesoro dimmi cosa vuoi e te lo porto"

"Una coscia di pollo andrebbe bene"dissi.

Lei annuì e la vidi sparire oltre la porta.

Si sentirono dei passi avvicinarsi sempre più verso la porta, credevo fosse Madama Chips invece no...lui...questo stronzo...

Si avvicinava a passo lento e mi guardava...no...io non voglio assolutamente vederlo.

"Va via subito, non voglio vederti mi fai schifo, levati dai coglioni"urlai.

"Che cosa hai fatto"disse prendendo il braccio in cui avevo fatto i tagli.

"Non sono cazzi tuoi"dissi ritirando con violenza il braccio.

"Invece si che lo sono, non so se ti ricordi che io ti ho sverginata"ghignò.

"E che cazzo vuoi dire? Non puoi capire quanto adesso io sia pentita, fai schifo, sparisci Malfoy e non farti più vedere, sei solo un puttaniere di merda"

"Come mi hai chiamato?"

"Putt..."stavo cercando di dire quando entrò Ginny urlando.

"Hermioneeee"

Ma quando vide Malfoy sbarrò gli occhi e lo prese per la camicia.

"Ti avevo detto di non venire, e non mi hai ascoltata, CRUCIO"disse Ginny verso il ragazzo che si accasciò a terra urlando.

"Smettila Weasley, aaaaaaah"urlava.

"Basta Ginny"dissi.

Era rossa sia in viso che negli occhi che sprigionavano odio verso il ragazzo.

"Hermione lo avevo avvisato di non venire a romperti il cazzo, vuoi capire che Hermione non ha bisogno di te tanto meno della tua compassione?"

"Lui non è venuto a scusarmi o altro, mi ha insultata di nuovo"dissi e a queste parole Ginny s'incazzo ancora di più.

"Come hai potuto brutta serpe schifosa, come? Hai visto cosa hai fatto? Rischiava di morire per colpa tua, CRUCIO"

Draco non diceva niente, tranne qualche gridolino che usciva dalle sue labbra.
In più anche le lacrime stavano scendendo nel suo viso.

Ginny aveva smesso con la sua tortura e gli ordinò di andare via.

"Tesoro mio come stai?"dissi.

"Bene, domani esco da quà"risposi.

"Meglio così, adesso scappo altrimenti Madama Chips crucia me"disse ridacchiando.

"Ciao"dissi e lei mi lasciò un bacio in fronte.

Madama Chips arrivò poco dopo che Ginny lasciò l'infermieria.

Aveva un vassoio pieno di cibo.

Mangiai tutto con gusto e cercai di riposare, ma le parole di Draco si ripetevano nella mia mente.
Il dolore, la tristezza, il senso di colpa, tanti dolori per un singolo individuo.
Troppo dolore, la voglia di continuare a tagliarmi era andata oltre il limite.

Dovevo cercare di non ripetere per una seconda volta quello che avevo fatto, anche se era l'unica cosa da fare.
Era meglio soffrire per una cosa causata da me che da lui...

Cosa o chi starà stato a farlo cambiare in questo modo?
Non avevo una risposta a questa domanda.
Ero troppo vulnerabile.

Un'amore Impossibile-DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora