20 - Non andare via

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Il ritorno dalle vacanze era stato traumatico ma prima o poi doveva accadere. Quello appena iniziato doveva essere un anno impegnativo per il tour mondiale che ci aspettava e non avrei mai voluto lasciare Arianna da sola per tutto quel tempo. Nonostante tutto, lei portava mio figlio dentro e avrei fatto di tutto per farla stare bene.
Arianna aveva riniziato a frequentare l'Accademia e a studiare. Ci vedevamo poco durante le giornata ma avevo intuito che qualcosa dentro di lei era cambiato. Era fredda e distaccata. Quando tornavo a casa la sera, lei preferiva studiare invece che passare del tempo sul divano con me. Il tutto era coronato dal silenzio. Il discorso riguardante quel bacio in discoteca non fu mai preso e ogni giorno si avvaleva la mia tesi: Arianna per me provava solo quell'affetto legato al fatto che ero il padre suo figlio perchè se il suo cuore avesse seguito il mio, il quel momento saremmo già stati insieme ad amarci e non in due stanze separate.
Un sera però, scorsi tra i suoi quaderni dei fogli di agenzie immobiliari. Quando li presi in mano scoprii che Arianna stava cercando una casa. Voleva andare via. Voleva allontanarsi di nuovo da me. Mi venne una stretta al cuore.
Il mattino seguente, a colazione, decisi di parlarle.
<<Perchè cerchi casa?>>, gli chiesi diretto sedendomi accanto a lei che sorseggiava del thè.
Arianna spalancò gli occhi.
<<Come lo hai saputo?>>, chiese lei sorpresa.
<<Ho visto i fogli dell'agenzia. Perchè Arianna?>>, le chiesi insistemente. Arianna poggiò la tazza sul tavolo sospirando.
<<Perchè non posso sempre dipendere da te Ignà. Ok sei il padre del bambino, ma non siamo sposati. Non mi puoi mantenere totalmente. Adesso che sono guarita posso ripartire da capo. Sto anche cercando lavoro>>, concluse.
<<Sei sicura di volerlo fare?>>
<<Si Ignà...è giusto così credimi>>, ribadì lei a testa bassa.
<<Ma per me non ci sono problemi...lo sai>>, le dissi.
Lei non mi rispose e continuò a bere il suo thé. Istintivamente mi spazientii. Mi alzaii dalla tavola dicendole:<<Se è questo quello che vuoi...>> e uscii fuori riflettere.

Non ci volevo credere. Non poteva andare via. Per me Arianna era diventata la mia quotidianità, la amavo e mi spaventava l'idea che volesse ricominciare una nuova vita da sola, soprattutto perchè non includeva me.
Non capivo se lo faceva perché di me non gliene fregava niente o perchè voleva scappare da me. Eppure certi sguardi e certi gesti parlavano chiaro. E in quel bacio che ora non riuscivo a dimenticare c'era anche il suo sentimento. L'unica cosa da fare era trovare il coraggio per fermarla e di parlarle una volta per tutte a cuore aperto.

***
Il ritorno dalle vacanze era stato dedicato alla ricerca di un lavoro per pagare l'affitto di una nuova casa che avrei cercato. Inoltre avevo ricominciato l'Accademia. Quando svelai ai miei compagni e ai professori il perché della mia assenza, e quindi della mia gravidanza, tutti mi riempirono di attenzione e affetto. I professori mi dissero che non dovevo preoccuparmi per lo studio perché sarei riuscita a recuperare. Cosi dopo l'Accademia mi fiondavo alla ricerca di un lavoro. Un giorno trovai un annuncio per un call center. Corsi lì e mi dissero che avrei iniziato la prossima settimana. Era un vero e proprio sfruttamento quel lavoro, ma almeno stavo seduta tutto il giorno e non mi stancavo. Adesso dovevo trovare una casa. Dopo lunghi pomeriggi in agenzia alla fine fu Giulia ad aiutarmi grazie al suo padrone di casa che affittava un altro appartamento. L'avrebbe liberato per me settimana prossima. Era tutto perfetto, pensai. Ma quando Ignazio lo scoprii e vidi la sua faccia mi cadde il mondo addosso.
Sapevo che quella era la cosa più giusta da fare. Avrei sofferto solamente a vivere con il ragazzo che amavo di cui amore però era a senso unico. Ma sarebbe bastata una sola sua parola, una sola per farmi mollare tutto e rimanere lì con lui. Purtroppo questo quella mattina non accadde e io andai avanti. Giorno dopo giorno mi vide prepare i bagagli e sistemare tutto senza dire niente. Arrivò presto quella Domenica sera. Il mattino seguente sarei andata via da quella casa e avrei iniziato la mia nuova vita.
Ignazio era tornato da un'intervista e mi aveva trovata indaffarata, a girare per casa e a sistemare tutto. Adesso mi guardava chiudere la valigia in silenzio.
Mi alzai da terra e me lo ritrovai davanti.
<<Sei sicura di voler andare via?>>, mi chiese con voce seria e roca.
Io non ero sicura di niente. Mi bastava averlo lì di fronte e vicino per non capirci più niente. Il mio cervello andava in tilt. Ma era proprio per quello che dovevo andare via. Dovevo allontanarmi da lui. Perchè se la scintilla non era scattata un motivo c'era sicuramente.

***
La ragazza annuì alla mia domanda e subito si allontanò da me evitando il mio sguardo.
Avrei voluto dirle di non farlo, avrei voluto bloccarla. Ma quel suo atteggiamento mi destabilizzava.
Non riuscii ad addormentarmi quella sera. Così impulsivamente mi alzai dal divano e mi avviai verso la sua stanza.
Arianna si era addormentata tra un preparativo ed un altro ancora vestita. Doveva essere esausta. Mi sedetti ai bordi del letto e la guardai dormire per qualche minuto. Era di una bellezza incantevole.
<<Come faccio a lasciarti andare?>>, sussurrai sfiorandole i capelli dorati, il viso liscio, le labbra perfette, poi scesi giù verso la pancia. Quella pancia che racchiudeva un esserino portatore di emozioni e brividi al solo pensiero.
Arianna aprì gli occhi beandosi di quelle dolci carezze.
<<Sei stanca...vai a letto>>, le dissi vedendola spaesata.
<<Non posso, devo finire le valigie>>, rispose lei sbadigliando.
<<Non andare Arianna...non andare via>>, le sussurrai in preda all'impulsività. Ormai ero partito. Avevo tolto tutti i filtri tra testa, cuore e bocca.
Lei spalancò gli occhi.
<<Perchè non dovrei?>>, mi domandò sedendosi a gambe incrociate sul letto.
Deglutii prendendo coraggio.
<<Perché il sentimento che mi lega a te, a voi, mi impedisce di lasciarti, lasciarvi, andare...Io voglio stare con te, con voi>>
<<Parli al plurale.. >>>, notò lei emozionata.
Io accarezzai la sua pancia lasciandoci un bacio.
<<Parlo al plurale perchè ormai ci sono troppo dentro con il cuore..>>, dissi guardando i suoi occhi lucidi.
<<Pensavo che non sarebbe mai successo...Anche io voglio stare con te...e basterebbe anche solo una tua parola per rimanere qui...anzi due!>>, disse lei accennando un sorriso.
Mi avvicinai a lei finché non fummo naso contro naso, occhi dentro occhi.
<<Ti amo Arianna>>, le sussurrai con le sue labbra ormai a pochi centimetri dalle mie.
<<Sono tre parole però!>>, esordì lei interrompendo l'atmosfera. Scoppiammo a ridere, forse per l'imbarazzo.
<<Ti amo anche io>>, disse lei poi tra le mie braccia.
Il bacio che racchiuse quel momento fu uno dei più sinceri e puri. Finalmente mi sentivo bene a contatto con le sue labbra carnose. E quando le nostre lingue si intrecciarono, così come i nostri corpi su quel letto, ebbi la certezza che quel momento non era uno di quelli già vissuti mesi fa, in cui predominava la carne, il piacere. In quel momento trionfava l'amore, quello vero, quello che ti fa rodere l'anima prima di arrivarci. Ma che quando lo trovi sei l'uomo più felice del mondo.
<<Ti amo ti amo ti amo>>, le ripetevo tra un bacio ed un altro. Lei mi guardava sorpresa e felice e ricambiava.

Hola a todos! Eccomi tornata dalla Spagna con un nuovo capitolo sorprendente!! Fatemi sapere cosa ne pensate :)
E galotta fu la valigia...ecco finalmente il bacio...il trionfo dell'amore! Chissà cosa succederà dopo il bacio, cosa accadrà in quella notte in cui si da libero sfogo ai sentimenti? Andrà tutto liscio o un nuovo ostacolo è dietro l'angolo? Tutto questo nel prossimo aggiornamento.
A presto e Baci♡

▪Suo Figlio dentro me▪ Ignazio Boschetto| Il VOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora