Pasqua

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Scritta da me

La ragazza saltellava canticchiando giù per il viale, l'asfalto nero illuminato a chiazze dal bagliore dorato dei lampioni.

Qualsiasi adulto con un minimo di senno avrebbe detto che per una bambina così giovane non sarebbe stato sicuro passeggiare così vicino al ciglio della strada praticamente di notte, ma in quel momento non c'era in giro nessuno, nemmeno qualsiasi adulto con un minimo di senno.

«Non vedo l'ora di aprire il mio uovo di Pasqua, non vedo l'ora!» canticchiò la bambina, fermandosi un attimo a sistemarsi meglio il cerchietto sulla testa e facendo cadere un fagotto ai suoi piedi. Questo fece un cupo rumore di accozzaglie di metallo. Sul suo cerchietto stavano ben esposte due orecchie bianche da coniglio.

Dopo essersi rimessa il cerchietto bene in testa, la ragazza raccolse il fagotto rosa da terra e riprese il suo cammino verso casa. «Scommetto che ci sarà una bella sorpresa, questa volta!» mormorò la sua vocina.

Saltellando da una pozza di luce all'altra, la bambina arrivò sino ad una catapecchia malandata, da molti creduta abbandonata. Quella poggiò una mano sulla porta e la spinse, aprendola con facilità e poi entrando nell'abitazione buia.

La piccola corse sovreccitata di sopra, in camera sua. Le pareti erano tinte di una cupa tonalità di rosso, che era male accostata al letto bianco e rosa da principessa.

Sogghignando sotto i baffi, la bambina estrasse il motivo di tanto gioia dalla borsa e prese un martello da sotto il letto, rompendo il suo uovo. Ci mise una mano dentro e poi ne prese il contenuto, guardandolo tra le piccole dita.

«Oh no... Ancora questa sorpresa.» disse la bimba delusa, lanciando il cervello insanguinato dall'altra parte della stanza, dove cadde su un cumulo di calotte craniche ed interiora. Poi la sua attenzione tornò sulla testa martoriata poggiata sul pavimento. Gli occhi marroni la osservavano, vitrei.

La piccola ci si specchiò, innocente e sorridente. «Sei comunque il mio uovo Pasquale...» mormorò, per poi avventarsi con i denti alieni, da squalo, sulla testa insanguinata sul pavimento.

«Buona Pasqua.»

Sono un po' in ritardo, ma 'sto cazzi e buona pasqua :3

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