Inseparable. ||Zouis||

Primo incontro.

7 Novembre 2016.

* Diederik, un ragazzo di quasi ventisei anni, scrive ad Edward, un bellissimo ragazzo di venticinque anni.
A novembre, i due ragazzi, iniziano a parlare.
Nei primi giorni, presero a scherzare, sempre per via chat, ma poi, per un gioco stupido; della voglia di scambiarsi sia occhi, che labbra, decisero di incontrarsi.
Edward, andò a casa di Diederik, e da li, iniziò il loro piccolo gioco.
Edward si preparò al meglio per apparire il più bello possibile agli occhi del ragazzo, si mise in dosso degli skinnyjeans neri, con una maglia abbastanza aderente, di color bianco, e infine, una felpa della adidas.
Mise in dosso un quintale di profumo, sia sui polsi che sul collo, e poi, decise di essere pronto, e ben presentabile, per gli occhi del ragazzo.
Diederik, sapendo che a distanza di minuti, sarebbe arrivato Edward a casa sua, si alzò dalla poltrona dal quale aveva oziato tutta la sera, e salì le scale, andando in camera sua, decise di mettersi qualcosa di semplice.
Indossò un pantalone di tuta grigio ed una maglia a maniche corte, color nero.
Poco dopo, sentì bussare alla porta, e così, scese velocemente le scale, precipitandosi alla porta, impugnando la maniglia e tirandola verso il basso, aprì velocemente la porta.
Dato il freddo, Diederik, prese il polso del ragazzo più piccolo e lo tiro in casa, chiudendo al più presto la porta.
Successivamente, il più grande, abbraccio Edward, mentre lui, si fece piccolo tra le sue braccia, lasciando due baci su entrambe le guance del ragazzo più grande.
Diederik, a quei baci, sorrise, sentendo le gote diventare sempre più rosse, perché quel ragazzo, era bello da mozzare il fiato.
Si staccarono da quel lungo abbracciato e si ritrovarono faccia a faccia, e a quel punto, si squadrarono dalla testa ai piedi.
Il più grande, si morse le labbra e fece cenno al ragazzo di seguirlo fino al divano.
Il più grande, si mise steso sul divano e così il più piccolo, non sapendo dove mettersi, si stese sul suo corpo, portando una gambe, tra quelle del più grande.
Entrambi diventarono rossi in viso, e così il più piccolo, nascose il viso nell'incavo del collo del più grande, lasciando un piccolo e veloce bacio su esso.
Il più grande porto le braccia a stringere la vita del più piccolo, socchiudendo gli occhi nel godersi quelle piccole attenzioni da parte del ragazzo.
Diederik, essendo sempre stato un ragazzo caloroso,  lo disse esplicitamente al ragazzo, e lui, lo dichiarò suo calorifero personale.
Quel giorno, tra una parola e l'altra, il più piccolo si mise a sedere sulle gambe del ragazzo, prendendo i lembi della sua maglia, sfilandogliela della testa, per poi fare lo stesso con la sua, stringendosi subito dopo al corpo del ragazzo.
Il più grande rabbrividì a quel contatto, anche fin troppo intimo per lui, ma strinse il ragazzo tra le sue braccia, perché infine, il suo cuore diceva di farlo, e lo fece.
Presero a farsi le coccole, scambiandosi veloci baci a stampo sulle labbra, carezze ed abbracci, e così passarono il pomeriggio ad ' amoreggiare'.
La sera, si fece sentire anche abbastanza presto, e dato che era novembre, faceva abbastanza presto buio.
Così, Diederik, chiese ad Edward di passare la notte a casa sua, dato che non l'avrebbe lasciato guidare nel buio totale fino a casa sua.
Si alzarono dal divano, e salirono in tutta fretta le scale, buttandosi entrambi sul letto non appena furono in camera da letto.
Si sfilarono i jeans, restando così in boxer, mettendosi subito sotto le coperte, dato il leggero freddo di novembre.
Edward si avvicinò al ragazzo, stringendo uh braccio attorno al suo busto.
Intrufolò una gamba tra quella di Diederik, come lo stesso pomeriggio e poi, appoggiò il viso sul suo petto, inebriandosi del suo profumo.
Diederik, da lì capì che che ne sarebbe uscito qualcosa di bello, quella cosa di estremamente bello.
Qualcosa di cui, non si sarebbero mai pentiti, che non avrebbero mai avuto rimpianti da quel giorno.*