Lei è la notte e io le sue ossa.Tutto il resto chiamiamolo inferno.

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Una stanza tanto abbandonata quanto sola, dove ogni spigolo era tanto acuto da lacerare ogni ombra. Il giovane Loil ondeggiava a colpi,con quella rudere sedia avvinghiando la bocca a smorfie. Le mani robuste, attraversavano le pagine scarlatte di un vecchio libro e con gli occhi, catturava ogni fervida e consumata frase , ne distillava...

qualitativamente ogni singola lettera, spremendola nella mente fino all'ultima goccia.

Era un buon ladro e con zelo rubava l'anima ai libri.Agganciava tutto all'esca e come un predatore assetato ,svuotava ogni pagina divorando a stormi tutte le idee.

Un essere tanto strano quanto abile conoscitore del sapere, ombrato sempre dal cupo scuro dei suoi occhi; vivo , come un animale caricato d'istinto naturale.

Era un'anima nera,senza amici, trovava pace solo nel suo passato deforme e veloce.

Scosse con la punta delle dita il libro e scivolò con il viso a terra sul bancale; ad un tratto la stanza , divenne l'unica protagonista di quel silenzio solo.

Con le prime luci del mattino ARLAIN pareva un paesaggio da cartolina natalizia:

Appollaiata di neve con alberi tanto fitti da tessere sentieri , attaccati ai lembi delle strade con radici voluminose. Nell'aria compariva a sprazzi come una cataratta ,una nebbiolina capace di indebolire anche l'occhio più attento.

Loil indossò velocemente la giacca e agguantando con la mano sinistra il libro

si trovò presto con la neve serrata sulle gambe ,mentre si apprestava in una

corsa rapida. Attraversò velocemente il sentiero,che portava in alto fino alla seconda collina, interruppe ansimando d'un fiato ogni movimento delle

gambe e strofinò il libro sul mento ,mentre con gli occhi manifestò il suo stupore: Un'enorme fortezza maestosa, ormeggiata sulla neve , si ergeva

nitidamente sul pendio più alto, ostacolata sulle mura da nefaste statue somiglianti a falchi ricoperti di fregi .



Loil mormorò incredulo:

" E qui che alimenterò la mia conoscenza "

Preso da un'imprevedibile senso di sconforto ,alzò le spalle e a passi , si diresse verso l'unica direzione :Arlain School .

Al giovane bastò superare l'inferriata, che circondava l'entrata ,per ritrovarsi catapultato in fronde di studenti, che ammucchiati davanti il portone centrale, animatamente parlucchiavano tra loro.

Lei è la notte e io le sue ossa.Tutto il resto chiamiamolo inferno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora