confusione

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"-Trattenere la mia ossessione, era ciò che avrei dovuto fare- queste parole mi risuonavano nella testa come una filastrocca, per quanto semplici fossero il mio corpo non ha ricevuto il chiaro messaggio di evitare di esagerare, e cercavo di trattenermi ma la ragione aveva ormai perso la competizione, il mio corpo voleva questo contatto, che se eccessivo sarebbe potuto diventare letale per il desiderio. Desiderio peccatore, altra frase che mi entrò in testa; pensare che se solo queste frasi semplici sintatticamente fossero connesse tra loro sarebbero diventate poesia, poesia che avrebbe descritto in pochi versi i miei pensieri e stato d animo."

Tutto iniziò da queste poche parole mentre tornavo a casa, una volta salita sull'autobus, con sguardo intimidatorio verso gli altri, ma perso dentro di me, iniziai a riflettere sulle mie sensazioni. Decisi di fare un sunto dati i pensieri che mi frullavano nella mente; ero ad un'assemblea a scuola a cui partecipava l'intera sezione, accanto a me c'era seduto un ragazzo della mia classe. Colui che deve tenere l'incontro inizia a raccontare, dopo un po' di tempo la narrazione inizia a stufare allora lì quel semplice 'ragazzo della mia classe' inizia i suoi racconti. Inizialmente li trovavo un passatempo per far scorrere l'ora più velocemente, poi mi ci appassionai. Solo durante il tragitto in bus capii che la nostra conoscenza da lì si sarebbe approfondita. Nei giorni seguenti all'assemblea però mi ammalai, quindi non lo vidi per un po' anche se eravamo ugualmente in contatto: lui mi cercava scrivendomi anche se io non davo troppo peso a ciò.
Dopo questo ampio salto temporale torno all'altro ieri, eravamo a scuola, ma era la giornata delle lezioni alternative, io e il ragazzo semplice dati i gli interessi comuni abbiamo seguito gli stessi corsi abbandonando buona parte dello sciame, ovvero la classe. Dopo questo resoconto arriva il tempo corrente: ero arrivata alla fermata  vicino casa, non avevo più il tempo per riflettere osservando la città. È proprio qui che iniziai a pensare che se avessi continuato a cercarlo le cose sarebbero potute  peggiorare.

Dopo una sera di studio era già ora di andare a scuola, ciò significa che avrei avuto l'opportunità di rivederlo. All'arrivo dell'intervallo le ragazze si diressero verso di me e iniziarono i soliti discorsi tra ragazze liceali. Fin qui era tutto scorrevole, ma poi vidi lei che andò da quel ragazzo con cui avevo legato tanto, lei lo strinse calorosamente. In quell'attimo l'immagine di un impetuosa tempesta si proiettava nella mia mente, il cuore si era svuotato, era cavo. Esternamente ero la persona felice che non ci fa molto caso, ma ci scherza su anche se poi ne discute con l'amica più fidata.

Ad un certo punto arrivò lui, con il suo sguardo penetrante, nonostante gli occhi scuri, che ti fa sentire quel brio che manca, lui, semplicemente lui, lui che ti fa soffrire perché non conosce i tuoi sentimenti. Allora mi disse che non era convinto di avere una relazione con quella ragazza di nome Clara, anche se la trovava carina; tutto ciò mi rincuorò un po', ma non mi rassicurò al punto di rendermi felice.
Mi informai su di lei, scoprendo da fonti attendibili che era della sezione accanto e che solitamente non aveva questo genere di atteggiamento con le persone. Durante il pomeriggio decisi di uscire con un paio di amiche, Erica e Roberta, a cui ho confessato di essermi sentita messa da parte da lui, ad un certo punto però mi accorsi anche di aver scordato il cellulare a casa, ma una volta tornata alla dimora lessi un messaggio da lui a cui non sapevo come reagire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 22, 2019 ⏰

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