Cafè Pennac

782 64 23
                                    


Cafè Pennac



I caffè di Parigi sono un posto fantastico dove far colazione.

La gente entra ed esce con tranquillità, quasi non avesse nulla dafare. Si prende il tempo che gli serve, anche se è in ritardo, anchese è piena di cose da fare fino al collo trova il tempo per unatazza di latte caldo o per un tè amarognolo.

C'è vita e movimento nei caffè della metropoli.

E' il posto ideale per scrivere: i rumori, l'aria che profuma dibuono, il parlottare leggero della gente, tutto contribuisce arendere l'atmosfera gradevole, giusta.


Nicose ne stavaseduto su una sedia malferma. Il Cafè Pennac eraaperto da un'oretta circa. Il sole filtravaleggero attraverso la persiana e la stufa elettrica brontolavarumorosamente alle sue spalle. Avevaordinato un caffè amaro, come al solito, e si preparavaa gustarsi tranquillamente la giornata. Il pc gli ronzavadavanti, la pagina bianca che quasi lo osservava,in attesa di non si sa cosa. Buttòla testa all'indietro ed i capelli neri cadderomorbidi sulle sue spalle. Eranotroppo lunghi, Percy glielo ripetevain continuazione, ma lui davvero non volevatagliarli. Gli davanoun'aria vissuta, stravagante. E poi gli piacevail modo in cui l'amico glieli accarezzava,quando guardavanoun film assieme.


Ilcaffè,amaro,arrivòdopo pochi istanti. A portarlo una ragazza alta e slanciata, cheindossavauna maglietta bianca con sopra il marchio del Cafè. Si chiamavaReynaed avevapressappocol'etàdi Nico. I due avevano iniziato ad intrecciar discorsi qualche meseprima. Una sera,quando tutti erano andati via dal locale,lasciandolo semideserto, Reyna aveva trattenuto Nico, chiedendogli difarle leggere qualcosa di suo. E Nico, con la sua tipica semplicità,le aveva risposto che no, non le avrebbe fatto leggere nulla di suo.Non gli piaceva che le persone esaminassero il suo lavoro ( cosa che,in effetti, è parecchio strana, per uno scrittore). Reyna avevasorriso e gli aveva offerto dello Scotch; da quel momento i due eranobuoni amici.

-Eccoa lei, signore!- scherzòla ragazza, poggiando il piattino della tazza sul tavolo di legnodavanti a Nico. Una gocciolina si versò vicino alla tastiera ed ilragazzo lanciò un'occhiata rassegnata all'amica.

-Che scrivi di bello?- Reyna si appoggiò al tavolo con tutto il suopeso, facendolo vacillare leggermente.

-Manon hai nulla di fare? Non ci sono dei clienti da servire o, che so,dei piatti da lavare?- ilragazzo lodisse con aria cinica, per mandarla via. Non che ce l'avesse sulserio con Reyna, malagiornata non era partita bene e non gli andava che qualcuno glironzasse attorno.

-Siamo nervosi?- Nico avrebbe voluto risponderle che sì, eradannatamente nervoso, teso, in ansia. Ma non lo fece. Piuttosto ruotòleggermente il collo, concentrandosi sulla pagina bianca davanti aisuoi occhi.

-Niente che ti riguardi- sussurrò velenoso il ragazzo.

-Problemi con Percy?- aveva centrato nel segno, inutile nasconderlo.Nico abbassò lo sguardo e si lasciò scivolare sullo schienale dellasedia, finendo con la testa all'altezza del tavolo.

-Già...-


Quella mattina Percy e Nico si erano svegliati incredibilmente tardi.Come tutti i venerdì erano rimasti assieme tutta la notte perguardare serie TV ma, Percy, aveva finito per addormentarsi suldivano verso le due, mentre Nico aveva resistito fino alle cinque,prima di appoggiarsi malauguratamente alla sua spalla e di finirdolcemente catapultato nel mondo dei sogni.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Lo Scrittore E Il Violinista (Solangelo : Will Solace x Nico Di Angelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora