Capitolo 11

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Azzurra

Si stiracchiò nel letto tutta contenta, aveva dormito da dio. "Peccato che ieri non avessi visto Yla, sarebbe stato bello fare shopping anche con lei..." Si volse su un fianco lasciandosi scaldare dalla luce del sole che penetrava dalla finestra. La musica Babybaby dei Winner risuonò dal suo telefono, "Chi mi chiamerà a quest'ora?" allungò la mano verso il natel come un gatto per poi rispondere "Ma dove cazzo sei!" Kyung le urlò nel orecchio, così forte che dovette allontanare il telefono dal suo orecchio. "Tutto il tempo che provo a chiamarti!" <ho avuto il sonno pesante?> Si spaventò nel sentirla così arrabbiata "Cosa succede?!" Chiese sedendosi sul letto "Ieri mi hai promesso che saresti passata da me al lavoro! Chiudono le porte fra mezz'ora!" <Cazzo come potevo dimenticarmene... ?!> Si voltò verso la sveglia che non aveva suonato. "Sono le 8:00!" Urlò spaventata "Buongiornoooooo!" Urlò oltre la cornetta l'amica, "Vedi di sbrigarti! Ti ho mostrato sulla cartina ieri dove si trova, al più presto sarai qui!" "Ok! Arrivo!" attaccò per poi come un fulmine vestirsi e truccarsi. Rubò una fetta di tost che era sul tavolo e chiuse dietro di se la porta di casa. "Wow in 10 min!" Schizzò verso l'ascensore rendendosi conto che fosse scalza. "Cazzo!" tornò indietro e dopo aver riaperto la porta, indossato il primo paio di tacchi chiuse dietro a chiave l'appartamento e corse verso l'ascensore. Sembravano passare ore finché arrivò al suo piano.
Finalmente dopo varie fermate raggiunse il piano terra, con le scarpe che aveva stupidamente scelto, corse fuori dal palazzo con la cartina in mano.
Passando attraverso la marea di gente, tremante dall'agitazione, guardava la cartina leggendo le vie e seguì la linea rossa che aveva segnato Kyung raggiungendo poi l'edificio. Un uomo stava di fronte alla porta e la guardava come afannava cercando di riequilibrare il respiro, oltre la porta di vetro un orologio all'interno del edificio segnava l'ora "Sono e venticinque...". Prese un profondo respiro e si fece aprire la porta. Tirò fuori il suo telefono e in quel momento le squillò, "Sei arrivata?!" Fù la prima cosa che chiese Kyung "Si sono all'entrata dove devo andare?" "Sbrigati tra poco comincio e chiuderanno le porte!" "Dove?!" Le ricordò, "Sali al secondo piano, segui il corridoio e al primo incrocio svolta a destra e la prima porta a destra" "Ok!" Attaccò e corse verso l'ascensore. Quando raggiunse il piano partì come un fulmine. <Cazzo cazzo cazzo!> i tacchi risuonavano nel corridoio <Sono sicuramente ridicola!> velocizzò il passo. Delle voci si sentirono poco lontane <Corri! Quanto cazzo sono lunghi questi corridoi?!> svoltò. "Ma cos...!" Delle urla ed una faccia inquietante fu di fronte a lei, sbattendoci poi contro. Vide per una frazione di tempo grigio poi tutto divenne per un istante nero. Il braccio le doleva. Riaprì gli occhi sentendo le voci di poco fa, "Tutto ok?" Guardò sotto di lei e un tipo la stava fissando, probabilmente la faccia strana di prima era la sua. "Mi scusi!" Si alzò svelta. "Nessun problema..." Disse lui alzandosi spolverandosi poi la maglia grigia, gli sorrise ancora traballante per poi ricordarsi che era di corsa per qualcosa di molto importante. "Cazzo devo correre!" Partì senza salutare entrando poi nella porta bianca.

"Minho ti sei fatto male?" Taehyun appoggiò la sua mano sulla sua spalla preoccupato "No tranquilli" fissò la porta chiudersi lentamente mentre al suo interno risuonarono delle urla di gioia. <Quella ragazza...> cominciò a sentire il dolore dietro la schiena <Ma quanto pesa?!> appoggiò la mano dietro percependo lievemente dolore.

Dovete ascoltare assolutamente la canzone di Minho. A me piace da morire (ma mai quanto le canzoni dei BigBang awww😍😂) E stupenda😍😂✨. Vi lascio e ci sentiamo al dodicesimo capitolo 😏😘.

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