2 - The Party ;

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Capitolo 2

— Davvero, non sei obbligata a venire — balbettò Hwa Young dall'altro lato del telefono. — Non voglio che tu finisca nei guai a causa mia.

Sung Gi incastrò il cellulare tra la guancia e la spalla, mentre piegava accuratamente un paio di pantaloni color caramello. Aveva deciso di non indossarli alla festa di quella sera, dal momento che non erano abbastanza eleganti per un'occasione del genere. — Non ti lascerò mai da sola con quell'arpia — sentenziò, riponendo i jeans nel cassetto della cabina armadio. — E poi te l'ho promesso.

Hwa Young sospirò rumorosamente. — Non vuol dire che devi dare del sonnifero a tua nonna, Sung Gi. — Il suo tono di voce era accusatorio. — Stiamo parlando di cose serie. Immagina cosa potrebbe farti se lo venisse a sapere.

La ragazza si sedette sul letto e chiuse gli occhi per qualche secondo. Aveva rivelato una piccola parte della verità alla sua migliore amica, ovvero che Yan era iperprotettiva nei suoi confronti dopo la "partenza" di Ha Ni. E, oltre questo, aveva fatto il madornale errore di averle svelato la sua intenzione: far addormentare la donna per poi andare al party in modo indisturbato. — Non lo scoprirà, tranquilla.

— Come fai ad esserne così sicura? — domandò Hwa Young.

Perché non è la prima volta che uso questo trucchetto, pensò Sung Gi con una punta di fastidio. Si morse nervosamente le labbra e disse la prima cosa che le venne in mente: — Perché Nonna prende una specie di... farmaco... che le procura sonnolenza. — Il cuore, attanagliato da un fortissimo senso di colpa, le schizzò in gola con una velocità supersonica. — Non se ne accorgerà neanche.

Silenzio. Hwa Young soppesò accuratamente le sue parole. — Sicura?

Sung Gi cominciò a mangiare l'unghia dell'indice nel vano tentativo di calmarsi. L'ansia la stava divorando viva. — Sicurissima. Passa a prendermi alle dieci e mezza — disse. — Avvisami con un messaggio quando sei di fronte a casa mia.

Schiacciò il tasto rosso e chiuse la chiamata prima che l'amica potesse replicare. Si prese la testa fra le mani e lasciò scivolare le dita tremanti lungo il profilo delle guance: aveva somministrato piccole dosi di sonnifero a Yan, in passato, e non si era mai sentita così in colpa. Come mai si stava facendo prendere dal panico?

La tentazione di richiamare Hwa Young e disdire l'appuntamento era forte.

Il cuore le batteva furiosamente contro lo sterno ed il corpo era scosso da tremiti incontrollabili; le mani cominciarono a sudare e la ragazza non poté evitare di muovere la gamba su e giù. C'era qualcosa, una sensazione che le imponeva di rimanere a casa e non andare alla megafesta annuale di Sunhwa.

Molto probabilmente è a causa dell'odio profondo che nutri per quella brava donna, si disse Sung Gi. La tua voglia di vederla è direttamente proporzionale al cervello di un'ameba. Ammesso che le amebe abbiano un cervello.

Blood's war - When love decides for you Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora