Capitolo 1

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Basta, non posso più vivere con questo peso dentro, non posso più vivere sapendo che questo sentimento che cresce dentro me e che comprime il mio cuore non potrà mai essere contraccambiato o non potrà mai evolversi in un qualcosa di più come vorrei. Già da un po', ormai, il mio esile corpo sta rischiando di scoppiare, non reggendo il suo sguardo e il suo sorriso, il suo magico sorriso che diventa il mio sole anche in una giornata di tempesta. Il suo carattere da eterno bambino così spontaneo e naturale che dona una luce diversa e unica nei suoi occhi mi fa innamorare ogni giorno di più e mi fa capire quanto possa essere speciale. È il momento di andare via per fare di tutto ciò uno splendido ricordo, il più bello, quello che custodirò con maggiore gelosia e che non permetterò a nessuno di rovinare. È il momento di lasciare il mio sogno e la felicità finalmente trovata per garantire un'esistenza meno dolorosa al mio cuore. Chiudo la valigia e mi guardo attorno, la mia mente proietta sui mobili, ormai spogli, i vari oggetti che c'erano poggiati sopra poi proietta me che scrivo mentre Plue m'incoraggia o dorme, ed ecco che compaiono i miei amici: Gray, Erza, Levy, Lluvia, Happy e Natsu durante l'ennesima invasione a casa mia, quanto mi mancheranno solo io lo potrò sapere, solo io potrò sapere quante lacrime verserò, quante notti in bianco passerò pensandoli. Pensandolo. Mi dirigo verso la porta e quando mi trovo sull'uscio, mi giro e ridò un'ultima occhiata a quella casa, che più che mia è stata nostra, mia e di Natsu nessuno ci poteva privare di quello spazio in cui potevamo essere noi stessi e basta in cui potevamo fare gli scemi, arrabbiarci, litigare, mangiare e dormire, solo noi nessun altro, solo la sua Lucy e il mio Natsu. Quella casa è stata sfondo di mille momenti unici della mia vita i più belli passati con i miei amici e specialmente con Natsu. Sorrido malinconica mentre lascio cadere una lacrima, si solo una perché voglio ricordare questa casa, questa città, questo periodo, con un sorriso poiché è stato il più felice della mia vita e non voglio rovinare i miei ricordi con le lacrime. Fairy Tail sarà sempre una parte integrante della mia vita, un ricordo bellissimo, un sigillo indelebile dal mio cuore. Chiudo la porta e mi asciugo quella lacrima che ha rigato il mio viso pochi minuti fa. È ora di andare via, di cercare un po' di pace per il mio cuore, dove andrò non lo so, non so se tornerò più qui, a casa mia. So per certo però che un pezzo della mia anima resterà qui con Fairy Tail, con lui, per proteggerlo,per tirarlo su in quei pochi momenti di tristezza che non mostra a nessuno ma che io so che ha, per stargli accanto quando io non ci sarò per farlo, in poche parole sarà il suo angelo custode. Giro la chiave nella porta chiudendo a chiave lì dentro i bellissimi ricordi che non mi lasceranno mai. Resto un po' di secondi lì immobile davanti alla porta con una mano sulla chiave e una sulla porta quasi per prendere coraggio e andare via poi faccio un respiro profondo mi giro, prendo la valigia e mi dirigo verso la stazione. Non ho lasciato del tutto vuota quella casa oltre a tanti bei ricordi sulla mia scrivania ho lasciato due foto e lettera. In una foto c'è tutta Fairy Tail dopo i sette anni di lontananza, nell'altra ci siamo io e Natsu, lui sorridente come sempre che mi abbraccia e io timida con un sorriso appena accennato e del leggero rossore sulle guancie, questa foto l'avevano scattata il giorno in cui ero entrata in gilda, a quel tempo ancora non sapevo bene cosa provavo per Natsu ma ero certa che era speciale e che sarebbe diventato importante. Insieme alla foto c'è anche l'autografo del finto Salamander l'ho conservato insieme a essa per il semplice fatto che in fondo è stato lui ad averci fatto incontrare. E poi tra le due foto la lettera, la mia lettera d'addio dedicata a Natsu e a nessun altro, non alla gilda, non a Levy, a Natsu e basta perché conoscendolo, sarà l'unico a volere spiegazioni, poiché non riuscirà a capire il motivo della mia fuga, ma anche per dirgli cosa provo realmente per lui, per levarmi il peso di questo sentimento bello e straziante allo stesso tempo. Anche se mi dispiacerà non vedere la sua faccia quando finalmente capirà la verità, so che questa è la cosa più giusta da fare, anche se può sembrare da bambina, da codarda non m'importa perché a lui non importerà.

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