Capitolo 2

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Merda, merda, merda!!!
Perché?! Perché non ho tenuto le mie manacce a posto!?
Ma soprattutto, perché diavolo devo avercelo in classe proprio io quel prepotente, quel vandalo... non so neanche come chiamarlo! Adesso come faccio?
Sicuramente appena avrà finito di pigliare per il culo il prof si girerà, si accorgerà di me e mi ucciderà.

Oh ma dai, perché sono così fifona?! Su un po' di coraggio Liza! Non essere una pappamolla!!
Oh dio, sto cominciando a darmi ordini da sola...andiamo bene!

Sto impazzendo...

Cavoli! Si è girato...ora che faccio? Mi guarda negli occhi e fa un sorrisino diabolico

...

TUTTO QUI!?

Io pensavo che come minimo mi avrebbe urlato addosso e mi avrebbe buttato giù come...
JOHN CENAAAAAAA!!
No, ok la smetto.

Continua la lezione, ma, ad un tratto mi arriva un pezzo di carta accartocciato proprio sul naso.

-AHH! – urlai non tanto per il dolore, ma per lo spavento.
Tutti si girarono verso di me e io arrossii.

-c'è qualcosa che non va Collodi? – mi chiese innervosito il prof che è stato appena interrotto dal mio grido.

-ehm...n-no scusi! – e ritornò a spiegare evidentemente alterato.
Ah che figura...ma comunque...il foglietto!

Lo raccolsi da terra e lo aprii sul banco stando ben attenta a non farmi scoprire, non voglio un'altra ramanzina...

-che cos'è? – mi chiese Lia incuriosita.
-un foglietto, non vedi? – palese no?
-si, lo so Capitan Ovvio, ma che c'è scritto? Dai leggi! –

-mh...va bene, va bene – dissi seccata.

- "mia cara Liza, non finisce qui <3 M." ...credo che quel cuore sia abbastanza minaccioso. – commentai io ironicamente.

Lia annuii in silenzio leggermente preoccupata.

-non preoccuparti, ci sarò anch'io a difenderti! Per quanto possa riuscirci...-

Le sorrisi e le due ore alla fine passarono velocemente.

Lia abita esattamente nel palazzo davanti alla scuola, quindi, quando suonò la campanella per la fine della scuola, fu costretta ad abbandonarmi, ma naturalmente ci scambiammo i numeri di telefono. Quindi io, di nuovo sola, e abbandonata al mio destino, mi sto accingendo a tornare a casa col pullman.
(wow che vocaboli XD)

Appena il bus arrivò alla fermata mi mesi allo stesso posto di stamattina e, come prima, mi ficcai le cuffiette nelle orecchie e, da brava bimba educata, misi le mie lunghe gambe accovacciate sul sedile.
Lo so, non ci si dovrebbe addormentare in pullman, ma era partita la musica tranquilla, e col sole addosso capita questo.

Beh si può dire che stavo sonnecchiando ok?!
Sta di fatto che non avrei dovuto davvero...

-guarda un po' chi si rivede! Che stai facendo? Il sonnellino pomeridiano, bambinetta?-

Merda... aprii lentamente gli occhi e misi una mano appoggiata sugli occhi per la luce del sole. Riconobbi la sua voce, la voce di Dorelli, e mi feci coraggio:

-ma guarda anche te! (sarà giusta come frase? Chissà) chi si rivede caro mio Dorelli! Fortuna che domani non prenderò più il bus se no dovrei vedere ogni santo giorno la tua dannata faccia di prima mattina! – gli sputai acida le mie parole addosso.

-che simpatiche che siamo! –
-ora vai via per favore eh? – dissi con noncuranza.
-E perché dovrei? – mi chiese ghignando.

-semplicissimo, perché questa è la mia fermata, ciaone! – gli dissi salutandolo già girata e scendendo dal bus che si era fermato proprio davanti a casa mia

Potrei cambiare...per teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora