buio.

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Ora mi trovo qui. Da sola. Al buio. Ecco cosa succede quando si ama una persona, ci si rimane male. Anzi malissimo.

la cosa più brutta é amare chi non ti ama. Un sentimento non ricambiato eppure ero così sicura, così convinta che m'amasse.

Ma di chi sto parlando? Di Luke o di Michele. Oddio non lo so neanche io. Che confusione.

Ho una voglia tremenda di sparire. Di non farmi trovare più, di ricominciare tutto da capo, una nuova vita, nuova famiglia. Forse l'unica cosa che non cambierei é la mia migliore amica, almeno lei é sincera o penso.

Mi sveglio. Ho la febbre. Sono fredda. Bagnata fradicia a causa della pioggia di ieri. I raggi di sole entrano dalle piccole fessure sulla porta di ferro. Prendo il cellulare e mando un messaggio ad Abby.

Mi manchi.

Anche tu. Quando torni? nulla é più come prima, persino Luke. Non lo riconosco più.

Cosa significa? "Persino Luke". cosa sarà mai successo?

Chiamami Abby. Ho bisogno di sentire la tua voce.

*driin driin* il cellulare squilla e io rispondo.

""Ehy finalmente"
"Jas quanto mi manchi, non ne hai la più pallida idea"
"Anche tu. Ma non preoccuparti saró presto di ritorno, se non domani tra qualche giorno. Mi sono stufata di questo posto di merda e poi ho bisogno di parlare con Luke, devo dirgli due parole, ah potrei stare da te per qualche settimana il tempo del ritorno di mia madre? Da quell essere non voglio tornare" dissi fredda.
"Come mai di ritorno é successo qualcosa? Comunque si puoi stare qui tanto i miei saranno via per qualche mese, vanno a Manhattan per lavoro quindi ho la casa a completa disposizione"
"Sei grande Abby, ci vediamo presto..ah ti voglio bene"
"Anche io jas ciaoo"
"Ciao"

Riattacco il telefono. Per un momento sono riuscita a dimenticarmi di tutti i miei problemi ma un attimo dopo me li sono ricordati.

Uff. Non voglio uscire. Sto male ma sto bene.
Ho paura ma mi sento libera.

vabbe ho deciso.......

Sento un rumore. Qualcuno sta aprendo la porta. La luce illumina tutto il mio corpo ormai distrutto dal dolore e tutto bagnato.

"Oh santo cielo cos'é successo" dice la signorina Styles, professoressa di Educazione fisica precipitandosi in ginocchio accanto al mio corpo.

"Ora chiamo un ambulanza" dice preoccupata. No non voglio. L'ambulanza no.

"No...no...no ti prego..ce la prego..non lo faccia" dico sforzandomi di parlare e di non piangere.

I medici e la scuola chiameranno mia madre e non voglio che mi veda in questo stato. No tutto ma non questo.

"Non ti preoccupare l'ambulanza ora arriva. Ma santo cielo Jasmine cos'é successo?? cosa hai fatto? E da quando sei qui? Non potevi chiedere aiuto"

"Lei non puó capire prof. Non sa in che condizioni sono. Non potevo chiedere aiuto a nessuno. Ormai sono sola. Sola. SOLA lo capisce" dico rigandomi il viso di lacrime. Ormai non ho la forza neanche per parlare.

"Ma che assurdità sono mai queste, ma hai bevuto.. ti hanno picchiato, cos'é successo" é sempre più preoccupata.

In lontananza sento il suono dell'ambulanza, che piano piano si avvicina.

La mia vista si annebbia. Sento tante voci nella stanza. In torno a me gira tutto. La vista si annebbia sempre di più. All'improvviso più niente.

Buio. Sempre e solo buio.

L'amore Non Ha Un SensoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora